mercoledì 1 ottobre 2014

Che anche io son morto già

E' ufficialmente iniziato il nuovo anno universitario da circa una settimana. Tutte materie a scelta, che io ho sapientemente indirizzato sul filo manageriale. Orario assolutamente ok, se pensiamo che così posso tornare a casa già Mercoledì (volendo affrontare tutti i paeselli della costa opposta), massimo Giovedì (per le modiche due ore e mezzo); un pochino meno simpatico per il fatto che mentre tutto il resto dell'ateneo torna a casa per il pranzo, io ed i miei colleghi camminiamo come zombie sotto il cocente sole (che solo un Calabrese può capire davvero la sofferenza) per stivarci in un'aula piena.

Lunedì sera alle 21.00 circa il mio collega, nonché ex compagno delle elementari prima, superiori poi, scrive sul gruppo WA di vederci insieme al terzo componente dello stesso, per un paio di ore, a casa sua.
Tentennamento da parte di lui, poi incredibilmente si convince. Abitiamo tutti nella stessa zona, quest'anno, quindi sarebbe veramente scandaloso non vederci almeno una volta. Quello che non era entusiasta di uscire bofonchia perché deve venire sotto casa mia, allungando quindi il tragitto, perché io da sola, di sera, non esco. Giusto per rendere onore alla galanteria.

Eccoci qui, un pacco di patatine, da bere, un divano ed una poltrona. Ridiamo e ci raccontiamo di questa ragazza fidanzata con quello; delle lezioni scelte e quali è meglio evitare; dell'ultima malalingua del paese già in circolazione. Propongo di non fare troppo tardi, ed in un attimo è già mezzanotte inoltrata. Quando scocca me ne ricordo.

Sono già passati cinque anni, ed i ricordi sono sempre quelli.
Non possono cambiare, perché il tempo passa, ma voi vi siete fermati lì.
O meglio, vi ha fermati qualcuno forse perché era scritto da qualche parte che doveva andare così. Che dovevate capitare voi.

Forse sfortuna, forse un piano più grande scritto dall'alto che non ci è dato capire.
Forse la superficialità di chi si mette alla guida con un bicchiere di troppo.

E' uno strano modo di vedere la vita, dal lato della morte. Il tempo scorre, e si porta via tante cose, cambia i ritmi, le stagioni. Cambia il pensiero, i sentimenti magari, le ambizioni. Le mete.
Eppure certe cose si fermano. perché semplicemente non possono andare avanti. Intrappolate in un attimo che ti lega mani e piedi e ti soffoca fino a paralizzarti.

Non so com'è il 'dopo', non ci penso perché tanto non potrei rispondermi, ma se dovessi immaginarlo sarebbe così.
Una scarica elettrica da toglierti il fiato e poi una teca di cristallo in cui rimanere per sempre, a guardare gli altri scorrere e correre. Desiderare, forse, di rompere il vetro anche una sola volta e prendere la mano di chi sta lì a piangerti e ad urlare il tuo nome o a chiedersi perché.

Come se una madre potesse riportare un figlio, che allora non era neanche maggiorenne, in vita solo con lo strazio che si porta dentro all'idea di baciare una bara chiara adornata dalla maglia della squadra del cuore.

Come se un padre con la lacrima ferma all'angolo dell'occhio, trattenendola a stento, potesse trovare la forza di far tornare a battere un cuore immobile. Che non pulserà mai più, se non dentro la mente, come un martello pneumatico che ti toglie il sonno e si sincronizza con le lancette di un tempo che hai un po' meno voglia di vivere.

Lo immagino così, con picchi di lancinante orrore, al pensiero che un amico, un compagno, un fidanzato, un figlio, adesso ha la pelle bianca e fredda e peggio, un viso che si fa fatica a riconoscere, tanto forte è stato l'urto con l'asfalto.
Con i brividi a fior di pelle, ed anche di cuore, all'idea che gli occhi, verdi di uno e azzurri del suo amico, non saranno altro che piccole biglie di vetro tanto lontane dalla luce, quanto vicine alla fredda terra.

E poi lo immagino con tutta la paura del mondo, sapendo che non è la prima volta e non sarà purtroppo l'ultima al mondo. Con tutto il terrore dell'universo che l'inconsapevolezza che l'ultimo sorriso, l'ultimo 'ciao', l'ultimo abbraccio, è davvero l'ultimo.

Ecco, io penso che nulla sia più terrificante dell'ultimo sguardo prima che tutto sia finito.

Mi faccio riaccompagnare a casa, fa un freddo pazzesco. Di quelli che più freddo c'è solo il gelo che ti porti dentro in certe serate.
Chiudo il portone, prendo l'ascensore e rientro silenziosa ed al buio in casa, mentre tutte le altre dormono.
Penso che voglio scrivere di voi anche quest'anno.

Poi una telefonata con la voce calda.

E' uno strano modo quello che ha la vita di mescolarsi con la morte.

Una buona giornata, a chi non è come neve...

20 commenti:

  1. E' giusto sia così amica mia adorata, la parola è un segnale di vita che può esserti vicino ma anche molto lontano, ma c'è esiste è vitale!
    Quando il tutto tace e tu cerchi di immaginare un dialogo che è frutto del tuo dolore e della tua immaginazione, in quel mondo distante e forse straordinario che mi accoglierà , prima o poi, immerso di luce e di uguaglianza...
    Ma ora come costruisco le mie giornate ? Pralando al vento, al sole, alla natura , fingendo di ascoltare spesso gli altri, stringendo i miei animali , in un turbinio di vita e di morte, mentre l'abitudine attutisce un poco il dolore che hai dentro fuori ovunque , ma devi vivere e basta una voce lontana per riportarti a farlo!
    Ti stringo forte!

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    1. Sapevo mi avresti lasciato un commento pieno di belle parole e di una esperienza che senz'altro deve averti segnata parecchio.
      Mi colpisce soprattutto la parte della conversazione che in realtà non c'è, o almeno non può esserci una risposta concreta dall'altra parte, ma che penso sia senza dubbio ricercata da tutti quelli che hanno visto una persona amata finire in quella triste teca di cristallo.
      Ed hai detto bene, non resta che continuare a vivere cercando conforto in tutto quello che è rimasto a consolarci e crogiolandoci nei bellissimo ricordi, perché quelli non ci abbandonano mai, per fortuna.

      Un grandissimo abbraccio, dolce Nella

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  2. È un post così reale. ... amo come scrivi e la capacità che hai di trasmetterci le tue emozioni, che siano belle o brutte. .. noi siamo qui per ascoltarti e per darti una "mano"

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    1. E' un bel complimento quello che mi fai. Senza dubbio scrivere è un bel modo per condividermi, soprattutto se poi ricevo risposte belle come le vostre. Un abbraccio

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  3. Non credo proprio si siano fermati lì. Forse se nessuno avverta una mezzanotte come una luce sbieca di passato che vive, che pulsa.
    Ma loro non si sono fermati. Viaggiano con chi ne scrive e ne palpita come di teche magiche, di biglie di vetro, di martelli pneumatici.
    O a volte solo di flebile memoria che riesce a sorridere anche dove è passata la morte.

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    1. E' un commento molto poetico. Penso che sia assolutamente importante per questo motivo ricordare le persone che abbiamo amato/a cui abbiamo voluto bene; per farli vivere ancora un po'.

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  4. Di questo post abbiamo già parlato subito dopo la pubblicazione, come praticamente d'abitudine ci capita di fare. E in quell'occasione tante cose ti ho detto a riguardo, magari adesso mi verrà da ripeterne qualcuna ma insomma, credo non sia un male ;)
    Intanto però premetto ancora una volta che i tuoi pezzi sono davvero imprevedibili, vedi ("tu" lettore, quindi noi che ti leggiamo) un incipit in un modo, in questo caso sull' avvio del nuovo anno universitario, e pensi che la direzione del post sia chiara e definita ed invece, alla prima curva... tu (tu Paola, adesso ^^) cambi traiettoria, e ci porti completamente altrove. Si potrebbe quindi ben definirti un' artista della parola, nel senso che le disegni in un modo e poi, senza che questo le faccia perdere di senso o sembri fuori luogo, aggiungi alla tua tela dettagli imprevedibili, magari anzi ri-dipingi tutto dando un' imbiancata che però non cancella la parte che copre ma, semplicemente, le aggiunge altro spazio perchè la tua mente continui a creare mondi tutti da scoprire... è qualcosa di incredibile. Diciamolo pure meglio, sei tu (anche stavolta inteso come tu... tu, Paola ^^) incredibile, e davvero, riesci a condurre chi passa di qua a fare una passeggiata inattesa tra i tuoi pensieri tanto alti e profondi, comunicati poi attraverso uno stile di scrittura meraviglioso. Insomma, sai catturare in modo entusiasmante ed unico l'attenzione e la curiosità di chi ti legge, sei assolutamente magnetica, sorprendente, sempre nuova rimanendo però assolutamente sempre tu, bellissimo :)
    Venendo quindi ai contenuti del post, quest' anno che comincia si porta dietro già grandi cambiamenti (noi lo sappiamo bene..) e almeno altrettanti son sicuro che te ne porterà, per lo studio e non solo. Il mio consiglio è di inseguire il tuo obiettivo di studio con la perseveranza e l'impegno che sin qui ci hai messo, questo ti avvicinerà di più a... diverse cose, direi, per quanto riguarda la tua realizzazione professionale e personale e... pure in altri ambiti "dipendenti" dalla durata di questa fase della tua vita, quindi ti sono vicino e ho piena fiducia in te, ti sei organizzata molto bene e sono sicuro riuscirai anche molto bene ;)
    Per quanto riguarda la seconda parte, beh, difficile aggiungere parole a quanto hai detto tu, sarebbe superfluo e quasi irrispettoso, rischierei di cadere nella retorica e... non mi appartiene questo, lo sai. Posso dire quindi solo due cose: la prima che davvero, la descrizione che hai fatto del giorno della loro cerimonia... coinvolge, tocca tantissimo, in particolare le immagini che hai suggerito della funzione e dei genitori in preda a quella che sicuramente sarà la più enorme disperazione della loro vita, purtroppo insanabile. La seconda cosa è che attraverso il tuo ricordo, sempre puntuale e "vivo" come negli anni scorsi, questi due ragazzi continueranno sempre a vivere, perchè chi ama non dimentica e, quindi, chi non viene dimenticato continua a essere amato. E allora sarà bello, quando ricorre questa data o anche casualmente quando un flash dovesse colpire te o chi altro li aveva a cuore, ricordarsi di loro, magari con un sorriso piuttosto che con una lacrima perchè un giovane nell'immaginario di tutti deve sempre sorridere, ha tutto davanti a se! Anche loro lo avevano, gli è stato strappato da un destino crudele e oscuro, ma sono altrettanto convinto che attraverso persone come te, che li ricordano con tanto amore e delicatezza, una piccolissima parte di quel futuro gli verrà restituita, sarà come fargliela vivere se tu, nel tuo presente e nel tuo domani, non ti dimenticherai di loro.

    Un grande abbraccio, amore mio :-*

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    1. Vuoi accendere un dibattito come quello di un anno fa?Così, per festeggiare insieme?xD

      Però facciamo i seri. Ormai non ho più parole per rispondere a tutti i complimenti bellissimi che mi lasci, anche se tu dici che non è vero; che è solo la verità, ma io non credo proprio.
      Nessuno mi ha detto quello che mi dici tu, come lo dici tu, quindi facciamoci due domande, amore mio. Forse (ed il forse è solo poetico, non c'è alcun dubbio) qui l'eccezionalità è tutta dalla tua parte ^.^ Quindi incassa con un sorrisone magnifico che mi fai sempre e stacce: sei unico e speciale. Oserei dire, ''lucente''.

      Quanto al succo del commento, sarò breve perché non potrei davvero eguagliare tanta poesia. Ti dico che si, io sicuramente non scorderò i miei amici e avrò sempre modo di dar loro anche una piccolissima parte della mia giornata. Giornate che invece qualcuno ha deciso di togliere loro, non si sa perché e non si sa per quale piano più grande, semmai ci fosse.

      Ti amo tanto e ti ringrazio (si, ti ringrazio) delle parole splendide che spendi per me.
      E grazie di passeggiare con me ovunque, nella mia mente e nella tua.

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  5. Devo dire che ho trovato un po' difficile commentare, mi hai preso piacevolmente alla sprovvista con questo delicato mix di fantasia e di realtà, presente e passato quello un po' doloroso.
    He dire ben fatto dal punto di vista strutturale :) e penso che finché si hanno di questi pensieri, ecco forse quelle persone non rimangono chiuse in una fredda teca di vetro.
    Si rivive anche attraverso il pensiero forse.
    Certo che è sempre difficili affrontarli, penso agli ultimi addii come se fossero su un pallottoliere, ogni volta che ne vivi uno, ne togli uno a quelli che riuscirai a sopportare.
    è una consolazione il fatto che sono quasi certo che la fine non sia proprio fine ma un altro inizio, comunque fa sempre male purtroppo.

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    1. E' consolante, si, pensare che invece di una fine potrebbe esserci un nuovo inizio, anche se fa malissimo assolutamente.
      Comunque per quanto possa essere anche straziante un ricordo, penso che valga sempre la pena rammentare di ogni piccolo addio. E non importa del pallottoliere, bisogna essere forti ed augurarsi che non dovremmo sopportarne troppi.
      Grazie del commento, sono contenta tu sia passato di nuovo da me. Un abbraccio.

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  6. La roba manageriale io l'ho tolta a priori, ho detto: Tanto non è che esco dall'università e faccio il manager, qualcuno mi insegnerà!

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    1. Quindi che faccio, cambio tutto il piano?xD
      Benvenuto :)

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    2. Boh, mica puoi diventare me :)
      Tutto fa brodo e l'importante è finire presto!

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  7. Che succede quando muore figlio, un fratello? Il tempo si ferma per dilatarsi successivamente, la tua stessa vita si ferma in quello spazio temporale senza ritorno... Ti accorgi che continui a vivere ma in realtà non vivi più come prima, quel dolore sordo, straziante, che ti lacera dentro non ti lascia mai, in quell'esatto momento raggiungi la cosapevolezza che tutto è cambiato. Sono ormai tre anni che mio fratello è morto e il tempo non ha mitigato il dolore, ha solo aggiunto dolore al dolore!
    Come sempre hai scritto un ottimo post.
    Xavier

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    1. Non è un commento facile a cui rispondere. Non immaginavo certo che tu potessi aver vissuto una tragedia simile. Penso che sia una delle cose che meno sopporterei, ma non voglio neanche pensarci.

      ''Lasciami credere che ritornerai...angelo mio.
      se poi pensi, che non ne vivrò, chiamami ti seguirò.
      tu presto volerai e ne morirò,
      non saluterai e poi fuggirai,
      cercherò di non scordarti mai...angelo mio.

      Non ho mai avuto rimorsi amore
      e sai...non ne avrò,
      e se un giorno vorrai, da me tornerai
      per riportarmi più su, su.

      Non ho parole per dirti di più
      ma tremo dentro, lo sai anche tu,
      sai che tra poco dovrò dirti addio...angelo mio...''

      Un abbraccio, grazie del commento e di esserti condiviso così tanto con me.

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  8. In bocca al lupo per il nuovo anno.
    :)

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  9. . "e pensi che la direzione del post sia chiara e definita ed invece, alla prima curva... tu (tu Paola, adesso ^^) cambi traiettoria, e ci porti completamente altrove. Si potrebbe quindi ben definirti un' artista della parola, nel senso che le disegni in un modo e poi, senza che questo le faccia perdere di senso o sembri fuori luogo, aggiungi alla tua tela dettagli imprevedibili, magari anzi ri-dipingi tutto dando un' imbiancata che però non cancella la parte che copre ma, semplicemente, le aggiunge altro spazio perchè la tua mente continui a creare mondi tutti da scoprire... è qualcosa di incredibile"...Questo scrive il tuo migliore amico innamorato (anche lui grande artista delle parole). Questo penso io, di te, dopo aver letto tutti i post che hai scritto, sino ad oggi, all'interno del tuo blog. Complimenti, ad avercene di vent'anni vissuti e spesi così bene! Ti allego questo video, a me caro, che spiega meglio quel che penso di te. Un abbraccio.
    Paola

    https://youtu.be/WtLahsDM32c

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    1. Che bel commento che mi hai lasciato!
      Ed anche il video è bellissimo, lo avevo visto tanto tempo fa e me ne ero innamorata anche io ^.^
      Mi farà piacere se tornerai ancora a scrivermi e, se ho interpretato bene l'ultimissima parte del commento, abbiamo anche lo stesso nome ^.^
      Ti aspetto e ti ringrazio proprio tanto per queste bellissime parole

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    2. Sì, abbiamo in comune lo stesso nome, anzi, dirò di più, abbiamo anche l'iniziale del cognome uguale. E, se vogliamo dirla tutta, cosa di cui devo ringraziarti tantissimo, leggendoti sono tante le volte che mi hai fatto ritornare indietro a tanti e tanti anni fa: mi hai fatto rivivere quella ventenne che aveva quel carattere così particolare; che aveva quel modo di porsi, con se stessa e con gli altri; che aveva quel modo di scegliere le persone partendo dalla lettura del cuore; che aveva quel grande mondo interiore che veniva, sempre, fuori attraverso la scrittura;  che aveva quel modo di aprire il proprio cuore solo a chi sapeva, prima, leggerglielo tra le righe. Devo dire che mi hai stupito, pensavo che quel modo di essere e di esistere non appartenesse alle ventenni di oggi. È stato un bello stupirsi, mi complimento e ti ringrazio. E intanto, mentre proseguo con la lettura dei tanti post che mi mancano, per arrivare a date attuali, ti abbraccio.
      Paola

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    3. Come ti ho detto, mi fa assolutamente onore e piacere quello che mi scrivi ed anche qui ti rinnovo il mio piacere nel continuare a leggerti e conoscerti meglio :-)

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.