domenica 26 dicembre 2021

Per tutti i giorni in cui vorrai dormire

Del perché sono di nuovo sparita e del perché non riesco a smettere di tornare.
Di quello che è successo alla mia vita negli ultimi mesi e di quello che probabilmente succederà.

Avevo promesso e non ho mantenuto. Sarei voluta ritornare assiduamente tra queste pagine ed invece ho finito per abbandonare anche quelle della mia agendina, per la prima volta dopo anni.
Eppure, il richiamo è sempre forte, anche quando manca il tempo, anche quando manca l’energia. Ed ultimamente mi sono mancati come l’aria entrambi.

Ho passato l’ultimo mese e mezzo circa dormendo su un divano con una mini-creatura in braccio. Perché si dà il caso che sia diventata di nuovo zia -ed intendo proprio di nuovo oltre all’ultima volta pochi mesi fa- e, di nuovo, causa cognato con lavoro fuori città, mi sono offerta di votare il mio già poco tempo libero a questa nuova stellina piombata nella mia famiglia.
Perché la sorella maggiore non tanto era convinta di dividere il lettone con questa semi-sconosciuta e non me la sentivo di lasciare la neo-mamma in balia di queste due scalmanate.
Così, tornata dal lavoro, quattro volte a settimana ho abbandonato il mio lettino (e delle ore di sonno decenti) per adempiere al mio dovere di zia dell’anno.

Ristabiliti gli equilibri fraterni, ho preso coscienza del fatto che, se voglio davvero fare un balzo in avanti nella crescita professionale, dovrò per forza rimettermi sui libri in misura costante e paziente e così la parte baby sitter post lavoro, è stata sostituita da uno studio intenso e più o meno proficuo.
Studio che per ora perdura nonostante, davvero, dopo una giornata tra scritture contabili e bilanci, tutto vorrei meno che dover imparare nuove nozioni a memoria.

Ho guardato con mani tremanti e cuore impazzito l’ultimo giro di Abu Dhabi che ha visto trionfare il mio arancione preferito.
Al di là delle polemiche sterili, degli haters e di tutto quello che volete metterci, è stato il trionfo del talento, del karma e dell’aggressività. Tutto quello per cui mi sono innamorata della F1, insomma.
You had not the rub of the green!

Continuo a scoprire ogni giorno, con sorpresa, di essere innamorata della persona di cui al post precedente.
Sorpresa non perché costui non dovrebbe meritare il mio sentimento, quanto perché si è trattata di una cosa inaspettata; molto più perché parliamo di qualcuno che nella mia vita c’era entrato anni fa in modo del tutto innocente e che, durante il tragitto, avevo casualmente perso per poi ritrovarmi altrettanto casualmente ancora sulla via del destino.
Scopriamo ogni giorno di poter stare insieme nonostante caratteri uguali e diversi, che si mordono e si rincorrono senza sentire la necessità, mai, di scavalcarsi a vicenda. Ed anche quando, ogni tanto, l’equilibrio traballa, la voglia di essere felici insieme riporta tutto al proprio posto.
Che ho scoperto si può stare con qualcuno accettando anche le cose che non sono come mi sarei aspettata.
Che ho aperto il cuore alle differenze, alle imperfezioni, sentendomi finalmente a mio agio con le mie ma anche con quelle altrui.
Che non è più questione di meriti, punizioni, ricompense. Ma di affinità, dialogo, apertura.

E così sono arrivata alla fine di questo 2021 in cui avrò letto poco, scritto meno del previsto ma in cui ho avuto modo di collezionare tanto di più ma mai abbastanza.
Allora non farò promesse questa volta, né liste dei buoni propositi.
Semplicemente, cercherò di coltivare nelle mie giornate piene, pigre, svogliate, veloci, la voglia di tornare. Fosse anche a piccoli passi.

Buone feste,
A chi non è come neve…

lunedì 8 novembre 2021

Fiori del male

Non è vero che non voglio più scrivere.
Nob è vero che non ho più nulla da dire.
La verità è che ho accumulato felicità ed ho avuto paura di dirlo ad alta voce.

Di dirlo proprio qui.

Mi sono innamorata.

Non volevo farlo.
Dicono tutti così quelli che poi si innamorano.
Ma io non volevo davvero.

Ho fatto quel che ho potuto per difendermi. Per mesi ho tenuto su il mio muro, quello che avevo costruito con cura dopo l'ultima volta.
Un mattone dopo l'altro era venuto su un capolavoro. 
"no, il caffè non lo bevo, scusa" 
"a lavoro faccio tardi tutti i giorni, voglio solo dormire" 
"questo fine settimana c'è la gara" 
"vado dai miei nipotini più tardi, non posso" 
"è di nuovo zona rossa, non rischiamo". 

Ci avevo creduto anch'io, alle mie carte scoperte. 
Non sono pronta. I miei fantasmi non lo sono. 
Voglio star da sola. I miei fantasmi vogliono starci. 

Ci ero quasi riuscita. 
Non sono la persona giusta per te. 
Non sei la persona giusta per me. 
Non sono quel che sembro, trova di meglio. 
Mi odierai. 
Mi odio già. 

Ho resistito per mesi a tutti gli attacchi, senza capire bene chi dovesse essere la preda e chi il predatore. Vittima e carnefice sotto un'unica pelle. 
"facciamo colazione insieme stamattina?"
"voglio vederti"
"sono qui al bar accanto"
"ti vengo a portare la pizza?"
"già lo so che questa estate farò avanti e indietro per te..." 

Ci ero quasi riuscita. 
Che egoista. 
Non voglio farti male. Te ne ho fatto tutto il tempo. 
La chiudiamo qui, che dici?

Ciao Paolina, buona vita...

Però che fai sveglia a quest'ora? 
Mi sei mancato. 
Ti ho aspettata. 

Li vuoi vedere i miei fantasmi? Forse se sbirci piano, piano non avrai paura. 
Io ne ho. 
Io no, ti sento Paolina. 
Andiamo al cinema, io da sola e tu però con me. 

Mi sono innamorata, non volevo farlo. 
Dicono tutti così quelli che poi si innamorano. 
Mi sono innamorata disperatamente. 
Con le mani unte della mia pizza preferita e due uova di cioccolato sui sedili. 
Mi sono innamorata ad occhi aperti. 
Con l'odore del fumo che odio e la barba lunga tra le dita. 
Mi sono innamorata in silenzio. 
Con il terrore di chi cammina senza saper dove andare ma che sente a tutti i costi di dover partire. 

Ti sento. 
Ti sento anch'io. 
Non posso farci nulla. Non voglio farci nulla. Non devo farci nulla. 
Ti sento. 

Quasi, quasi. 

A chi non è come neve... 

lunedì 27 settembre 2021

Una nave in fondo al mare

 Se riuscissi a diventare specchio, forse mi guarderei con altri occhi.

Se riuscissi a diventare acqua, forse imparerei a nuotare.

Se riuscissi a diventare mare, forse non avrei paura di annegare. 

Se riuscissi a diventare cielo, forse non avrei bisogno di delle stelle. 

Se riuscissi a diventare fango, forse mi saprei sporcare. 

Se riuscissi a diventare buio, forse ti saprei spiegare. 

Se volessi diventare sole, forse ti saprei mostrare.

Ho l'umore perennemente in tempesta, mi inquieta ogni singola incrinatura dei miei pensieri. Rincorro incubi che mi impongo e ricaccio lacrime disperse come oasi nel deserto. Mi ero ripromessa di non cascarci più ma poi mi son ricordata che chi nasce scorpione non può morire rana. 

E chi l'ha detto che il tuo posto sia necessariamente dall'altra parte della riva? 

Se riuscissi a diventare specchio, forse non avrei bisogno di guardare.


Buon pomeriggio, a chi non è come neve... 

giovedì 9 settembre 2021

Un assolo di chitarra

Ci è voluto un pochino di tempo perché io venissi a prendermi.

Le mie ferie estive sono state le ferie meno ferie della storia delle ferie estive.
A parte il caldo atroce che, come anticipato, mi aveva appesantito l'anima già a Giugno, sono stata piacevolmente impegnata a fare da vice-mamma alla neonata e pre-annunciata Ludovica.

Mia nipote è nata, dopo un inaspettato parto cesareo -ché ha deciso di non girarsi e la sua scelta l'ha portata avanti fino alla fine, (brava amore della zia, poi di sta cosa ne riparliamo a tempo debito)- esattamente il giorno del compleanno di sua mamma, facendole il regalo sicuramente più bello della terra -ché le cose o si fanno in grande o non si fanno (segna anche questo, amore della zia, tra le cose da discutere quando sarai più grandicella).
Ed io, per ragioni logistiche che non sto qui a spiegarvi, ho passato quasi un mese a casa sua, meritandomi, si spera, almeno la nomina al concorso delle zie migliori del mondo.

E' stata decisamente l'esperienza più stancante, terrificante e stupenda della mia vita fino ad ora.
Mi sono sentita terrorizzata come una bambina il primo giorno di scuola; avevo paura di non essere d'aiuto a mia sorella, di non essere utile ad uno scricciolo di bambina -che, per la cronaca, è praticamente una bomboniera in miniatura- e di non saper regolare la stanchezza, dal momento che venivo già da notti insonni e giorni un pochino così.

Invece, una volta vista quella nana spelacchiata, tutte le paure, le insicurezze ed i dubbi si sono sciolti come burro al sole.
Ho re-imparato a tenerla in braccio, facendo attenzione alla testolina, alle manine morbide, ai piedini scalcianti; perché quando sei abituato ai bambini ormai cresciuti sembra quasi che quei momenti in cui sono così fragili, così piccoli, siano chissà quanto lontani, magari mai esistiti.
Ho passato notti sveglia insieme a lei ed alla sua mamma a cullarla tra pianti, pannolini e poppate andate a vuoto; ho sonnecchiato pomeriggi sul divano con un occhio sempre vigile perché il primo mini-infarto dovuto al rigurgito del latte durante il suo sonno in culla ci è bastato da lezione; ma ho anche lavato piatti, passato aspirapolveri ed intrattenuto i fratellini più grandi perché anche solo alleggerire mia sorella da piccoli impegni quotidiani ha significato tanto per me.

E' stato così bello, così intenso, così nuovo che quando è arrivato il momento di tornare a lavoro mi sono sentita malinconica e triste, come quando si prepara la valigia prima di un viaggio importantissimo.
Ma d'altronde è questo quello che fanno le zie, le sorelle che ambiscono ad essere le migliori del mondo, arrivano quando serve e vanno via quando serve.

Che tanto la scricciola è ad un passo da me;
Che tanto, come tutti gli altri nani della mia famiglia, me li porto nel cuore ovunque vada;
Che tanto, il test è superato.

Ci è voluto tempo, ma sono tornata a prendermi.
Ho bisogno di restare, adesso.

Una buona serata, a chi non è come neve...

sabato 3 luglio 2021

Che gusto c'è?

Io vi ammiro veramente tantissimo, voi che avete la costanza di aggiornare con amore il vostro blog anche con questo caldo infernale.
Io, in questo periodo, ho l'energia vitale di un soprammobile rotto e vorrei solamente stare ferma, zitta e muta dentro una stanza fatta interamente di ghiaccio.
Purtroppo o per fortuna, però, questo non mi è possibile e quindi vado avanti con la mia vita nel mezzo di un'estate che, almeno qui in Calabria, sta raggiungendo delle temperature a dir poco infernali.
(Si, ok, ho la tendenza ad estremizzare la mia sofferenza non appena il termometro va sopra i 25 gradi ma cosa ci posso fare se mi hanno programmata così?).

Mi sono abituata all'idea di Paola libera della propria fobia e ormai non ci penso più, anche se ci è voluto un pochino di tempo.
Mi sto invece ancora abituando all'idea di vivere insieme a due gatti i quali, per la cronaca, proprio adesso, si stanno divertendo a saltarmi sul pc cercando di afferrarmi le dita. Che, per essere una tipa da cani, non hanno proprio di che lamentarsi, considerando che stanotte pur di non svegliarli mi sono messa nell'altro letto a dormire lasciando il mio a loro.
Ho pure scelto per loro due nomi formidabili, ma cosa dovrebbero desiderare di più? Max e Daniel e la scuderia è pronta a vincere.

A parte queste parentesi poco coinvolgenti, la mia vita scorre esattamente come l'abbiamo lasciata un mese fa, e forse anche per questo faccio fatica a scrivere.
Quando sono molto felice tendo a perdere un pochino di ispirazione e visto che di gioia, ultimamente, sono proprio circondata...
Poco dopo aver programmato il post in cui annunciavo che ad Agosto diventerò zia di nuovo, abbiamo scoperto che i pargoli in arrivo saranno due: a Novembre, infatti, la non ancora venuta al mondo Briciola avrà già la compagnia della non ancora venuta al mondo cuginetta Anguria.
In sostanza, quindi, i miei due nipotini maschi si troveranno a combattere con quattro agguerrite principesse perlopiù pannolino-munite. Noi sorelle stiamo già preparando ring e popcorn, giusto perché siamo adulte responsabili e per bene. A breve vi faremo avere le quote per le scommesse.

Infine, a lavoro tutto procede abbastanza bene. Siamo nel pieno della fase dichiarativa ed anche se ancora c'è molto tempo noi giochiamo d'anticipo.
I libri per l'esame mi guardano inclementi dalla mensola ma io faccio finta di niente come se la coscienza sporca non fosse la mia. Con questo caldo non è umano pensare di fare qualcosa, inutile che cerchiate di convincermi dall'alto della vostra energia.
Ci si rivede a Settembre responsabilità.

Con voi, se tutto va bene, anche un po' prima.

Buon caldo, a chi non è come neve...

mercoledì 2 giugno 2021

Un mondo di John e di Paul

Ho le lentiggini sul viso e non so gestire il tempo da dedicare al blog.
Non è che me ne sia accorta subito rispetto al fatto che le ho da tutta la vita, comunque.
Ho il polso sinistro pieno di braccialetti e le mie giornate sono cambiate radicalmente.
Io le avevo programmate in un certo modo e poi niente, arriva la vita e fa quello che vuole.

Ho un manuale da studiare ed ogni tanto, nel mezzo del nulla, mi chiedo "sei proprio tu?".
Un puzzle da 13.200 pezzi incompleto ed un incastro perfetto che mi è arrivato finito senza nemmeno averlo mai chiesto.
Continua a fare a tratti freddo anche se siamo a Giugno e per la prima volta da decenni non sento il colpo al cuore della primavera.

Ho le braccia piena di graffi e due gattini neri che passeggiano come se nulla fosse tra le mie foto sul comodino.
Che chi lo ha detto che se sei un tipo da cani non puoi anche convivere con un animo da felino?
Ho comprato la mascherina più figa di sempre ed ho custodito il numero 11 nell'armadio.
Che chi lo ha detto che non si possa essere nerd ed innamorati anche così?

Ho un nuovo lavoro che in fondo è sempre vecchio ed ho un nuovo libro che non ho il tempo di finire.
Un profilo LinkedIn che magari dovrei aggiornare ed un'agendina che straborda di colori.
Risate rubate a notte fonda e sfuriate a metà mattina al posto della colazione.

Torno senza essermene mai andata.
Penso senza spostare le pedine.
Scrivo senza dire nulla.
Faccio l'amore ancor prima di spogliarmi.


"Sei stata come Tiger, non mi mancava niente e poi dentro m'hai distrutto..."









A good, good life, a chi non è come neve...

giovedì 29 aprile 2021

Come colore e forme per Cézanne

 A te.

Che non sei ancora qui ma sei già una parte imprescindibile del nostro universo.

A te.

Che ancora non hai un nome ma sei già tutto.

A te che detti già il ritmo.

A te che porti con te già tutti i tramonti fino alla fine dei giorni.

A te che somigli già al sole, alla luna, alla neve, alla pioggia, agli uragani ed al mare.

A te che profumi già di primavera, di terra bagnata, di amarene.

A te che hai già negli occhi le navi del mondo, i ghiacciai, i burroni, il caos di persone negli aeroporti.

A te che esploderai come un boato pur entrando in punta di piedini.

A te, piccolo fiore in un deserto pieno di follia e paura. 

A te che riempi già il cuore e gli occhi e i sogni di chi ti porta con sé.


A te, piccolo amore della zia, il mio "non vedo l'ora che tu sia qui". 

A te, piccolo amore della zia, il mio "ti sento già". 


Una dolcissima attesa, a chi non è come neve... 

sabato 10 aprile 2021

E che stasera tu sei mia

La verità è che quando ci si libera di una paura, la cosa più difficile da fare è abituarsi a stare senza di lei.
Alcune ti si cuciono addosso così bene che nemmeno te ne rendi conto.
Che poi ti fanno sentire nuda.
Eppure avevo voglia di spogliarmi.

La verità è che sono sempre in ritardo. E quello che a me sembra un passo enorme, per il resto dell'universo è un granello invisibile.
La verità è che sono sempre in ritardo, ma ho comunque imparato a non fermarmi.
L'ho imparato perché, quando l'ho fatto, la cosa mi ha scottata così tanto che mi sono ripromessa di non bruciarmi più in quel modo.

Ho sorriso ad una frase lontana "casa è la scelta più comoda".
Casa è il luogo in cui ho smesso di scappare.
Dove mi son seduta ed ho cominciato a parlarmi per molto tempo.
Casa è dove i miei fantasmi sono nati, cresciuti e dove, poco a poco, si sono mostrati anche agli altri.
Casa è dove il mio specchio è diventato piano, piano un po' più grande, un po' più clemente.

Così alla fine ci sono arrivata.
Di fronte alla mia paura, dico.
Ma mica come nei film. Che ti svegli, indossi un sorriso ed è fatta.
Ci ho pianto un sacco. Non so nemmeno io cosa ho pianto, ma l'ho fatto.
Mi sono sentita piccolissima, di fronte a qualcosa, paradossalmente, di microscopico.
"Sempre in ritardo".
Forse ho pianto quello.
Tutti i no.
Tutti i si.
Tutti i non so.
I mai ed i per sempre.

Così alla fine ci son riuscita.

Mio cognato ha prenotato il mio film preferito.
Gianluca mi ha regalato il biglietto.
Papà ha prenotato la sala solo per me, mi ha aperto la porta e mi ha abbracciata forte.
Claudio mi ha comprato i popcorn, mi ha tenuta la mano come ai bambini e mi ha sorriso, aspettando che il film finisse.

Ed io,
sono andata al cinema da sola.

Buon film, a chi non è come neve...

sabato 20 marzo 2021

Per smezzare una tempesta

Lo dobbiamo rivedere il mio rapporto con la scrittura, di sti tempi.

Quando scompaio così solo due sono le opzioni: o ho troppo da scrivere o non ho nulla da scrivere. 
Mi sembra abbastanza ovvio.
La mia vita somiglia ad un video in slow-motion. Avete presente quando, per esempio, nei suddetti viene inquadrato un palloncino pieno di acqua che all'improvviso scoppia e per un nano secondo la massa d'acqua ha esattamente ancora le sembianze dell'involucro che la conteneva?
Ecco, mi sento più o meno così.

Nel giro di pochissimo, tante cose sono cambiate eppure sono rimaste in fondo tutte uguali.
La famiglia si allarga, ma è da sempre già grande (mai abbastanza, piccoli tesori);
Il mio lavoro non è più quello di prima ma è sempre quello che voglio fare;
La mia paura resta all'erta ma mi ci sono buttata ad occhi chiusi -forse quando li riaprirò a breve mi accorgerò di qualcosa in più-;
La Pasqua sarà solitaria per tutti ma lo è stata anche quella scorsa, e poi il Natale, il Capodanno i compleanni.

Mi sento ad un passo da me.
Mi manca poco ma ci sono.
Il prossimo post probabilmente lo scriverò quando sarò arrivata.
Spero di indossare un sorriso pesante ed un cuore leggero.

E comunque io nella vita voglio essere Max.
Ma questa è un'altra storia (è sempre un'altra storia).
"And this, number six, was very much the best"


Buon fine settimana, a chi non è come neve...

sabato 27 febbraio 2021

Sta quasi per piacermi

Il primo passo è spogliarsi.

Sbottonare insicurezze, una dopo l'altra, sentire l'addome e le spalle alleggerirsi, e scoprire che anche così non fa poi proprio così freddo.

Slacciare le paure legate alla vita, ai fianchi, che ci fanno sentire bene perché proprio su misura per noi, quasi disegnate addosso. Abituati ad averle lì, come nodo sicuro a cui aggrapparci, non ci rendiamo conto di quante volte siano più un cappio che una boa.

Sfilarsi i pregiudizi, partendo dai piedi, scivolare sulle caviglie sottili e scoprire poco a poco quanti ne avevamo addosso, come collant invisibili infilati uno sull'altro.
E rendersi conto, con sorpresa, che la maggior parte di loro era verso noi stessi, non verso gli altri.

Togliersi di dosso quel velo di inquietudine adagiato sulla pelle ed accarezzare il mondo con il proprio corpo nudo.
Accarezzare il corpo nudo con il proprio mondo.

Il primo passo è spogliarsi.
Riconoscere le proprie sfumature, le luci e le ombre, i lividi -le mie gambe ne son sempre piene- e non aver fretta di coprirsi ancora.
Ché solo così si può essere certi di poter scegliere, poi, i capi più adatti.

Il primo passo è spogliarsi.
Chi sei davanti allo specchio?

A chi non è come neve... 

sabato 6 febbraio 2021

In piedi sulle porte

Mi lecco le ferite ma non sono un talento in questo. Ogni tanto la mia lingua è come il sale; più mi sfioro e più mi faccio male.

Qualche giorno fa la mattina mi è esplosa all'altezza del cuore: un cielo meravigliosamente azzurro come l'anima dei bambini ed un freddo a schegge che fumava instancabilmente il fiato.
Ho passato tutto il tragitto verso il lavoro a giocarci, sovrappensiero. Potessero anche le mie paure volare via così: come mini esplosioni di vapore schiuse tra le labbra.

È che per costruirsi ci vuole tempo.
Non è che possiamo spacchettarci come se nulla fosse e poi iniziare ad intersecare tasselli senza nemmeno leggere le istruzioni.
È che per coltivare il sole ci vuole dedizione.
Non è che ci si possa aspettare di aprire la finestra e trovare costantemente bel tempo.
Non è che si possa pretendere che qualcuno soffi via nuvoloni al posto nostro.

Ma non è detto che non vada poi bene anche camminare appesi ad un filo.
Di neve.

Oggi m'è venuto da scrivere in punta di tastiera.
Ero partita con l'idea di frantumare pezzi di vetro ed invece ancora prima di toccare terra si sono trasformati in piume.
Bianche e leggere, si sollevano ad ogni passo. 
Pensare che al loro posto avrei trovato decine di piccole schegge conficcate nella pelle.
Vedi a volte il sapersi prendere cura di sé.

Vedi a volte mettere lo zucchero al posto del sale.

A chi non è come neve...

domenica 24 gennaio 2021

Come quando c'è casino ad una festa

Riflettevo.
Non una situazione.
Non una persona.
Non un dialogo intero.
Una parola sola.

Armonia.

Non mi suona bene.
Non la utilizzerei mai per definirmi. Non l'ho mai usata per definire qualcosa che mi piacesse.
In armonia.
No. Proprio no.

Scarabocchio. Ecco.
Questo mi suona meglio.
Io sono uno scarabocchio. Schematicamente ben definito, dai contorni marcatissimi, pieno di linee che si sovrappongono ed in bianco e nero.
Uno scarabocchio perfetto.
Perfetto per essere uno scarabocchio, si intende.

Non lo so se da fuori do questa impressione.
Scommetterei sul no, invece che sul si.
Comunque fa lo stesso.

In armonia.
Con cosa? Con chi?
Con il mondo? L'universo. 
Guardando le stelle sto in pace con tutto quello che mi circonda, ma non ho bisogno di sentirmici in armonia. Lo apprezzo anche senza.
Con me stessa?
Non ci sto, in armonia.
C'è sempre una nota stonata.
Se mi guardo indietro, c'è sempre stata. La sento ancora, anche da lontano nel tempo e nello spazio.
Le armonie non hanno note stonate.
Le armonie sono tali perché tutto suona come dovrebbe suonare. Alti, bassi, beat e tempo.
Perfetto.
Io no.
Ma ho trovato il modo di farla comunque quadrare con il resto della melodia, la mia nota stonata.
La apprezzo, ci lavoro ogni tanto su quando sale un po' troppo di volume ma sono sicura che quella sia una parte troppo importante del pentagramma e che non sarò mai in grado di aggiustarla.
Meglio ancora.
Non vorrò mai aggiustarla.
È solo che ci vuole orecchio.

Essere in armonia è bellissimo, dolce, soffice. Soffice (soffice però suona bene). Lo immagino così almeno.
Ma c'è chi nasce stonato.
C'è chi cerca gli scarabocchi.
Io.
Voglio essere uno scarabocchio.
Vorrei uno scarabocchio.
In armonia non ci voglio proprio stare.

Una buona domenica, a chi non è come neve...

venerdì 15 gennaio 2021

...Casa dov'è se ovunque...

Il primo è istinto è sempre quello di scappare.
Chiudi gli occhi e ti immagini da qualche parte. E vorresti che le gambe ti seguissero.
Il primo istinto è sempre quello di scappare.
Perché è più facile così che rimanere ed affrontare i tuoi fantasmi.

Il primo istinto è sempre quello di scappare.
Ma il secondo è quello di rimanere dove sei.
Perché poi ti rendi conto di non avere un altro posto dove andare.
Torni a casa, perché casa è dove i fantasmi nascono, crescono e si mettono a dormire.
Basta chiudere la porta.

È iniziato un nuovo anno ed ho iniziato una nuova agenda.
Nessuno ha grandi aspettative da quest'anno.
Io ho una felicità silenziosa che giorno dopo giorno si fa sempre più spazio nel cuore e nella mente.
Mi ha cambiato la prospettiva. Mi ha cambiato tutto.
Bastava poco.
Cresce ogni giorno di pari passo con la mia gioia.
La mia gioia cresce di pari passo con la sua crescita.

Ieri mi era presa un po' così.
Oggi ho camminato sulle nuvole tutto il giorno, perché ho aperto un libro che amo, per la seconda volta, come fosse la prima.
Perché non c'è assolutamente nulla che valga la pena di scendere.
Me lo sono promessa alla fine del 2020, all'inizio del 2021 ho ancora un po' paura ma continuo a volerlo.
Diventare un po' più grande.

Il primo istinto è sempre quello di scappare.
Avrei scelto l'Alaska comunque.

Una buona serata, a chi non è come neve...