domenica 29 maggio 2022

Forse un milione di scale

Ho passato il fine settimana quasi ininterrottamente al pc.
E proprio mentre lavoravo per ore davanti lo schermo, mi è tornata la voglia di battere sui tasti per scrivere, però, qui.

Questi mesi in cui sono sparita sono stati un'altalena, letteralmente. Forse l'ho scritto spesso ultimamente, ma dall'ultimo post che ho pubblicato ad ora, sono successe cose bellissime ed altre orribili.
Per la prima volta ho sperimentato il terrore di perdere una persona che amo. Perderla sul serio. Ed anche se ho già sofferto per la mancanza di qualcuno a me caro, stavolta è stato diverso.
Stavolta ho immaginato la mia vita completamente stravolta, il mio nucleo familiare sbriciolarsi, quasi.
Ho passato giorni con un peso sul cuore mai provato prima, nemmeno mai avrei potuto immaginare si potesse soffrire così in silenzio.
Ho pianto di nascosto a lavoro, dentro un parcheggio da sola e poi poggiata alle spalle della mia roccia, che mi ha fatto compagnia e mi ha sopportato amorevolmente finché la situazione, lentamente, non è tornata sotto controllo.
Oggi siamo tornati alla vecchia, familiare e confortevole routine, anche se abbiamo un occhio di riguardo in più sullo stato di salute dei miei genitori (perché fa sempre paura svegliarsi e rendersi conto che non sono i supereroi che vedevamo da bambini) e siamo più consapevoli che la vita può davvero, non perché siamo dentro un film, stravolgerti senza avvisarti.

Ma non c'è stata solamente la paura, in questi mesi.
Ci sono stati anche giorni bellissimi.
Anche tante prime volte che mi hanno regalato ricordi impareggiabili.

La prima volta su un aereo (si, lo so, sono sempre in ritardo).
La prima volta in una città estera.
La prima volta a cavarmela con il mio amato in inglese in un contesto del tutto nuovo.
Mi sono divertita tantissimo, con gli occhi azzurri del mio randagio costantemente al mio fianco.
Abbiamo riso di cuore, mentre ci perdevamo per stradine senza uscita,
Abbiamo riso prendendoci in giro, dentro una co-cattedrale ricca di affreschi e di tele bellissime -solo una parola: Caravaggio-, per le caratteristiche che ormai conosciamo a memoria l'uno dell'altra.
Abbiamo sorriso stupiti dentro un acquario stupendo, contro una fotocamera che ci ha immortalati circondati di acqua, squali e pesci colorati, sempre appiccicati.
Abbiamo inveito contro le intemperie sul mare.
Abbiamo assaggiato cibi nuovi (si, lo ammetto, io un po' meno) e tenuto una busta di sicurezza con le nostre schifezze preferite.
È stato perfetto, tutto perfetto davvero. Anche la stupida lite l'ultima sera, che poi è finita con una cena a quello che era diventato il nostro ristorante di riferimento e con una notte ad dormire stretti, stretti per non perderci più.

E dopo la vacanza, pur tornando ai nostri lavori che ci costringono per la maggior parte del tempo a stare in due città diverse, seppur vicine, abbiamo comunque fatto di tutto per ritagliarci delle serate perfette.
Così, ogni giorno che passa, lo amo un po' di più.
Così, ogni difficoltà che incontriamo, mi rende più sicura di volerla affrontare con lui.

Adesso sono rientrata in un periodo serratissimo, in cui sto studiando in ogni momento libero e però contemporaneamente cerco di gestire dei compiti extra-lavorativi che mi stanno mettendo a dura prova.
Ci son momenti in cui lo sconforto prende il sopravvento, lascio perdere tutto e mi pento dei si che ho detto. Poi però mi dico che se mollo una volta, mollerò sempre, quindi stringo un po' i denti e un pezzo alla volta costruisco le mie giornate.
Nei prossimi giorni dovrei rivedere un po' di luce (anche se son consapevole che prima di arrivarci dovrò forse affrontare la parte più in salita) ed intanto guardo la data cerchiata di rosso sul calendario: l'Esame di Stato è ad una manciata di capitoli ed io, ahimè, li devo studiare proprio tutti.

Spero voi stiate tutti bene, prometto di prendermi del tempo anche per i vostri blog.
Mi mancate, sempre.

Buona notte, a chi non è come neve...