venerdì 21 febbraio 2014

Sarà il vento, sarà il tempo, sarà il fuoco?

Studenti universitari, smettetela di credere che gli esami si possono preparare in due settimane.
Paola, smettila di crederlo anche tu, che poi quando finisci la mente ti si riempie di cose strane.

Ad esempio, strano è stato il mio viaggio di ritorno.
Avete presente quando una persona saluta e non siete convinti al 100% che si stia rivolgendo a voi?Ecco, a me è capitato proprio sul pullman, perché il ragazzo in questione lo avevo davvero visto l'ultima volta diversi anni fa e non ci siamo mai rivolti la parola.
Solo che poi anche alla fermata mi ha risalutata quindi PENSO di aver scampato la figuraccia.

Però ora non so perché stia parlando di questa scena. Ma così è iniziato il mio viaggio. Mi siedo comodamente ed attendo mezzora che inizino le mie 3 ore di autostrada.

Penso a non so cosa. Alla settimana appena finita (che, tecnicamente parlando è appena iniziata); all'esame che mi ha mandata non poco in ansia; alla strada che ha qualcosa di diverso oggi. Penso al perché mi son seduta di nuovo sulla parte sinistra del pullman, che io preferisco la destra.

Poi odio, cavolo odio. E spero che chi occupa il posto subito dopo il mio non se ne accorga. Non so perché ho questa cosa nella testa e lascio che scorra dove vuole.
Io la conosco la soluzione al mio dilemma. Che dilemma non è.

Sento un bisogno quasi fisico di ascoltare un po' di musica. Qualche nota sale dal fondo del mezzo, ma è troppo lieve, non ne godo fino in fondo, quindi mi ributto indietro, sul sedile.

Mando un messaggio alle mie amiche, dico loro che sto sfogandomi, non chiedendo e ricevo quello che già so. Lascio che la mente corra dove deve; che facesse quello che vuole, in fondo torna sempre.

Senza sapere come, sorrido per un pensiero sciocco: è divertente pensare a come ci salviamo da noi stessi, senza accorgercene.

Come quando sentite quella vocina che vi dice 'va tutto bene, sei felice, sei contenta, ci sei, ma questo traguardo non lo tagliare ancora. Non avere fretta, può arrivare un momento migliore'.
E quando quella situazione finisce, quando tutto cambia, capisci che quella vocina, tra le righe, ti diceva 'tu non lo capisci, ancora, ma non è la felicità che ti appartiene, non è la contentezza che ti accompagnerà come desideri. Aspetta'.

Salvati.

Mi sono salvata. E mi son divertita a rendermene conto. Poi ho odiato di nuovo.
Però ho anche amato: in un flash mi son ricordata che avevo messo le cuffiette nel taschino della valigetta del PC. Quindi gioisco e chiudo gli occhi.

Scrivo alle mie sorelle. Sono ad un'ora e mezza da casa. Andrò a prendere il mio nipotino a scuola calcio insieme alla sua mamma ed incontrerò l'altra mia sorella in un negozio, con Scarabocchio e nonna.

Lo stesso pensiero che mi ha incatenata un po' durante il viaggio mi accompagnerà buona parte della notte. Ma la mattina tutto sparisce con l'alba.

Ognuno si salva come può.

Buona notte, a chi non è come neve...

11 commenti:

  1. Ognuno si salva come può. ci si salva sempre da soli però. Se poi si incontra qualcuno che ci aiuta è meglio però e mi sembra che tu abbia incontrato una favola stupenda.
    Sono sempre più felice carissima :)

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    1. Si, il primo passo bisogna sempre compierlo da soli. Poi se c'è chi ti prende la mano...porgerla non costerà fatica.
      Ed io penso di si, di aver trovato qualcosa di unico.

      Un abbraccio Streghetta :)

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  2. Cara Stella Paola hai la capacità di fare capire le cose che accadono , nella maniera più giusta e più intensa , forse perchè non è da tutti saperlo fare.....forse perchè purtroppo io non sono neve!
    Bacio speciale!

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    1. Io invece a volte mi chiedo se quello che scrivo viene capito o è troppo complesso e sta bene solo nella mia testolina.

      La neve è bellissima, ma non credo che esserne diversi sia un difetto, anzi..

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    2. Non temere quello che scrivi per chi ha sensibilità interiore viene capito eccome..Devi scrivere così per chi è o non è come neve, il freddo e il caldo è essenziale per tutti!
      Bacio!

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  3. Adoro il tuo modo di scrivere, Paola *.* E questa volta ho visto un 'Tiziano dentro di te (cioè, è una cosa positiva, eh ^^ Ma penso che lo sai) E' stato come entrare nella tua testa proprio come lui ci concede di entrare nella sua tramite i suoi diari ;) Il tuo blog è un'emozione, davvero :3

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    1. Ed io adoro i tuoi commento carini :)
      Mi piace come interpreti 'attraverso Tiziano', ed i paragoni che fai. Mi sorprendono, sinceramente. Un bacio ed a prestissimo :)

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  4. Ho come la sensazione che, al di là del fatto che il mezzo sia partito o meno, tu abbia viaggiato comunque.
    Solitamente un viaggio stanca, ma certi viaggi ristorano. alcuni salvano.
    Io mi soffermo sulla vocina.
    Succede anche a me sai? E spesso m'interrogo sulla sua provenienza, rispondendomi che il mio inconscio si diverte a prendermi in giro.
    Ma credo di essere io che prendo in giro me stessa, la vocina c'è, esiste, credo proprio sia qualcuno o qualcosa...

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    1. Mi sono resa conto che viaggio spesso e manco lo so, a volte.
      Io con la vocina a volte ci litigo, altre non la ascolto, anche se col senno di poi mi accorgo sempre che c'è.

      Ma esiste, si che esiste. Fa solo un po' male, talvolta, prenderne atto.

      Un abbraccio

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  5. Tu hai salvato qualcuno. Sappilo, anche se lo sai già, ma ricordartelo non è mai sbagliato.

    Oggi, in questo specifico post, non voglio dirti altro, sai che potrei ma... a volte, non servono parole, ma soltanto una mano che stringa la tua con "forza delicata" ricordandoti che tutto va ed andrà bene. Ecco, questa è una di quelle volte.

    Buona serata, gnappetta dolce :)

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    1. Bravo Maurizio, che anche se dici di parlare a volte troppo e non arrivare come faccio io, ti servono solo queste sei righe per farmi capire tutto.

      Soprattutto per farmi capire che va tutto bene *.*

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.