martedì 19 marzo 2019

Ti dedicai quasi una vita

Qualche tempo fa si parlava del fatto che mettere al mondo un figlio sia un gesto egoista. Da una parte è vero; decidere per un altro esserino quando nascere, in che famiglia darlo alla luce, la condizione economica (almeno iniziale) in cui vivere...
Però dall'altra parte ogni volta che vedo un genitore col proprio figlio non posso non notare l'altruismo che circonda le due figure. 
Per esempio, ero ad una festa di paese nella città accanto alla mia questa estate ed era ovviamente pieno di famiglie, di bambini accompagnati da mamma e papà. Allora ognuno di questi, non uno più dell'altro, faceva un po' di tutto per accontentare i propri pargoli più o meno cresciutelli di età. 

Piccoli gesti, nulla di eclatante, ma che mi hanno fatto un bell'effetto. Il papà che lasciava scegliere il palloncino preferito alla propria bambina aspettando con la banconota in mano; la mamma che, mano nella mano con il piccolo, si assicurava della scelta fatta "Sicuro? Ti piace di più quello? Sei contento?"; andare al supermercato e comprare, in mezzo alla pasta, l'acqua, il formaggio, l'ovetto Kinder perché è una sorpresa in più, un sorriso in più una volta tornati a casa; che non è nulla di dovuto, è proprio semplicemente qualcosa di voluto.

E quante volte, allo stesso modo, ho visto dei bambini altrettanto generosi?
L'altro giorno ero a tavola ed avevo fatto i tramezzini con la salsa tonnata. La mia nipotina, seduta al mio fianco, non li aveva mai assaggiati (così diceva) ed insisteva nel dire che non le piacevano. Ho cercato di convincerla perché secondo me erano buonissimi e così alla fine ha ceduto. Si è presa un pezzettino ed ha detto che le piaceva, me ne ha chiesto un altro piccolo e mi si è sciolto il cuoricino quando lei ha preso il suddetto quadratino, che era l'ultimo, e lo ha diviso in due per cederlo a me. È stato un gesto assolutamente naturale, neanche mi guardava mentre lo faceva, come se si fosse resa neanche conto che in realtà stava facendo qualcosa che non era dovuto necessariamente.
Mi fa altrettanto tenerezza nei momenti in cui ha le sue patatine preferite in mano, che io invece detesto perché speziate, ed insiste (stavolta lei) perché io le assaggi "zia sono bone, assaggia, assaggia".
Credo che, riflettendoci a fondo, fa abbastanza bene al cuore la semplicità di questo gesto; vuole condividere con me una cosa che ama ed insiste nonostante, qualora io accettassi, significherebbe privarsi lei di un cibo che le piace tanto sgranocchiare.

È che magari è vero che mettere al mondo dei figli è anche una scelta egoistica, però sommando tante piccole cose credo che col tempo questa scelta si ripaghi con almeno altrettanto altruismo.
Per esempio quando poi si esce presto al mattino e si torna a casa tardi la sera per guadagnare abbastanza da sostenere la famiglia. O quando si fanno un po' più di sacrifici per realizzare quel piccolo sogno nel cassetto del pupetto di turno o per pagargli gli studi.
O quando alla stazione dei treni, vedo i genitori trattenere le lacrime salutando i figli, anche se ormai grandi, per dare loro la forza e la sicurezza di star facendo la scelta giusta per il proprio futuro. O quando poi ogni sera li chiamano per sapere come stanno e chiedono loro se hanno bisogno di qualcosa in particolare, perché nel caso “non ti devi preoccupare, devi solo dirmelo eh”.

O come quando una volta dissi scherzando a papà “ma tu ci pensi che, dato che alla fine ci hai mantenute tutte e cinque facendoci fare una vita abbastanza agiata, se invece non ci fossimo state praticamente saresti stato ricco?” e lui rispose tranquillamente “veramente quello che ho fatto, l’ho fatto per voi, se fossi stato solo mica ci sarei arrivato”.

Buona festa del papà ai papà non egoisti. A quelli che non lo sono ancora ma lo sono già. A quelli che lo stanno per diventare, a quelli che lo stanno sognando, a quelli che non ci sono più ed a quelli che hanno voluto esserci lo stesso.
Ed ovviamente soprattutto buona festa del papà al mio che mi ha dato il nome, mi ha dato il cognome, mi ha dato il bel caratterino che mi ritrovo e soprattutto il nasino elegante* che sfoggio felice.

Una buona giornata, a chi non è come neve...

*ironica 


martedì 12 marzo 2019

...Achilles and his gold, Hercules and his gifts, Spiderman's control and Batman with his fists...

Io ho due super poteri. Il primo è quello di riconoscere i sapore dei cibi anche senza averli mai assaggiati. Il secondo è scovare i sosia delle persone sparse per il mondo.
Data l'utilità della cosa, vi parlerò del secondo dei miei doni.

Dovete sapere che questa mia dote purtroppo non è apprezzata dal mio fidanzato, il quale ha sempre da ridire. Ma non è colpa mia se ho un occhio felino e lui assolutamente no.
Durante questi anni ho trovato un sacco di copia-incolla umani. Tanto tra i vip quanto tra i comuni mortali.
Un giorno aspettavo insieme alla mia coinquilina dell'epoca (come sembro vecchia) il bus per il centro commerciale e lì, proprio sotto ai nostri occhi, chi compare improvvisamente?
Lui! Il sosia di Leonard di The Big Bang Theory (se non sapete di cosa sto parlando VERGOGNA!).
Sono scoppiata a ridere ed ho subito indicato alla mia amica l'ignaro ragazzo che, credetemi, era identico all'attore televisivo. Non mi sembrava il caso di rubargli una foto, sono contraria a queste cose, (ma un po' avrei voluto perché altrimenti è difficile credermi) quindi dovrete fidarvi sulla parola.
Se invece volete un paragone fresco, fresco di verifica potete Googlare Ryan Tedder (il cantante dei One Republic, ndr) che è il fratello gemello dell'attore Giovanni Ribisi.
La prima volta che me ne sono resa conto ero su un treno per Roma insieme al mio fidanzato; io entusiasta gli ho fatto notare la somiglianza ma lui, invidioso come sempre, ha cominciato a dire che non era vero e che ero cieca. Eppure usando il mio fedelissimo motore di ricerca ho dato conferma di non essere l'unica ad averlo notato; risultato: il perdente ha dovuto ammettere la propria incapacità di stare al passo con il mio super-potere.
Tra l'altro il mio prezioso dono si sta affinando sempre di più e sta contagiando anche le mie orecchie; recentemente ho fatto notare al Rrrrromano che una persona che conosce ha la stessa, identica voce di Flavio Insinna. Come al solito, manco a dirlo, ha cominciato a bofonchiare che non era vero e quindi ho chiesto a nostra cognata una conferma che, che ve lo dico a fare, è arrivata come un fulmine a ciel sereno a smentire l'ignoranza maschile.
Per non parlare di quella volta in cui stavo per scoppiare a ridere in chiesa perché a celebrare la messa c'era praticamente la versione datata di Gianni Morandi.
Lo so, sono una brutta persona però quando l'ho sussurrato al mio compagno di avventure ha dovuto trattenersi anche lui perché ancora una volta avevo fatto centro.

Comunque il succo del post è che c'è un must che accompagna praticamente tutte le nostre uscite. Ebbene si ragazzi, lettori cari, non ve lo aspettereste mai ma il mondo è pieno, PIENO ZEPPO di sosia di....Miki Moz. E la cosa bella è che li ho scovati non sono nella versione romana ma anche in quella calabrese.
Ogni volta che siamo fuori esclamo tutta felice "c'è Moz!" ed indico il sosia di turno entusiasta e convinta, tanto che, quelle rarissime volte in cui non lo faccio, è il mio fidanzato che si fa carico di questa responsabilità e becca il gemellino del nostro blogger preferito.
Ed allora è vero che sei pieno di cloni Miki! Ti ho beccato, non mi sei sfuggito ed ora lo saprà tutto il mondo (no, tranquillo, solo quelli che mi leggono :-D)!

In realtà dovrei stilare un album delle mie trovate gemellistiche però potrebbe sfuggirmi di mano la cosa, più di quanto non abbia già fatto.
Mi posso solo accontentare di utilizzare il mio utilissimo e bellissimo dono per allietare le giornate del mio fidanzato che, sfortunato com'è, non gode della stessa capacità e può solo trincerarsi dietro la sua invidia.

E voi, quanti sosia conoscete? Avete un super potere meraviglioso ed unico almeno quanto il mio?

Una buona giornata, a chi non è come neve...