venerdì 20 aprile 2018

Di un battito nel petto

Qual è il sapore della rabbia? Ed il colore della tristezza, la consistenza della felicità? Le ho provate tutte, queste emozioni, ma quella che so riconoscere meglio con un senso in particolare è la nostalgia.
Sono sicura di averlo detto già, se non qui nei miei diari, ma non mi importa. È una cosa che sento il bisogno di ripetere ciclicamente, che mi parte proprio da dentro e non mi sorprenderei se, andando a sbirciare indietro, scoprissi di aver usato le medesime parole.

La mia nostalgia ha l'odore della primavera, dei gelsomini che amo annusare fino a riempirmi l'ultimo centimetro libero dei polmoni. Ha il colore delle belle giornate che entrano dalle persiane delle mie finestre accompagnate dal canto degli uccellini, ogni tanto intervallato dal passaggio delle macchine nella strada quasi sempre deserta che fiancheggia il verde che fa da sfondo al retro di casa mia.
Non so quando questa emozione, questo sentimento, ha assunto queste caratteristiche per me. Mi ricordo il motivo, però. Mi ricordo quanto desiderassi con tutto il cuore cambiare una certa parte della mia vita, tornare indietro e rimettere a posto dei tasselli che erano rimasti invece sparpagliati e che mal si addicevano alla mia mania di controllo e ordine.

Mi fa sorridere pensare a quanto fossi piccola, perché in realtà lo ero davvero. Quando credevo che fosse già tutto scritto ed invece tutto sarebbe cambiato davvero e stavolta non più tornando al passato anche se, pure per quello, avrei avuto modo di chiudere il cerchio che sentivo era rimasto ancora incompleto.
Non ero ancora vicina a quello che sono poi diventata, neanche sapevo di volerlo in realtà. Però quel profumo mi suggeriva da lontano che sarebbe poi arrivata quella ventata improvvisa di vita di cui avevo necessità. Come quelle vocine che partono da una parte lontana e nascosta della tua testa e ti guidano quando pensi che tu stia procedendo a caso, senza conoscere la strada. Solo che io non avevo le vocine, avevo questo profumo. E forse allora si potrebbe pensare che non si tratta di nostalgia, ma per me è quello.
Avevo nostalgia per qualcosa che non sapevo ancora avrei vissuto, per qualcosa che non avevo neanche mai immaginato seppur adesso mi rendo conto di quanto già la volessi con ogni fibra del mio essere.

Credevo che a questo punto della mia vita, visto che il conseguimento della laurea finale ti porta necessariamente di fronte a delle nuove strade o comunque ti obbliga a lasciare quelle vecchie che fino ad ora avevi percorso, sarei stata nel pieno degli attacchi di panico. Con le crisi esistenziali a tenermi sveglia ed a portarmi domande senza risposte sospese in aria, proprio come quando stavo per iniziarla, l'università, ed erano cominciate le paure, i pianti perché sentivo di essere impreparata a quella indipendenza, a quella necessità di poter contare solo su di me in una città così lontana dalla mia famiglia, dalle mie sorelline. Invece giorno dopo giorno ho capito che amavo i miei spazi, che non ero sola e non lo ero anche perché potevo fidarmi di me stessa ed ogni volta che salivo su quel pullman, che mi faceva tanto paura pure lui perché potenziale mezzo in grado di farmi perdere, mi sentivo un po' più grande e orgogliosa di quello che stavo facendo. E pazienza se quasi tutti gli altri sembravano più avanti, più a loro agio, più preparati. Io ho imparato poco a poco e questo non mi ha fatto mai sentire "meno", anzi.
E, dicevo, oggi quella consapevolezza di aver imparato come si procede a crescere, mi fa avere un po' meno paura e mi fa pensare che posso anche permettermi di sbagliare, purché serva ad insegnarmi qualcosa in più di me, del mondo, della vita.

Però certo, ovviamente è meglio se riuscissi al primo colpo senza errori ma chi lo dice, poi, cos'è uno sbaglio?
Intanto mi godo questo profumo che sa di cose che conosco già e che, soprattutto, sa di cose che sto per fare ed imparare senza conoscerle, forte della consapevolezza che non sono sola ma, soprattutto, che non lo sono grazie alla persona giusta.

Una buona serata, a chi non è come neve...


20 commenti:

  1. I colori hanno un significato...
    Avevo creato un post suoi colori e il loro segnificato...

    http://www.annapiediscalzi.it/2017/11/la-via-dei-colori.html

    Lo vedi che siamo sempre in simbiosi😘💞💕❤️

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    1. *.* Il mio colore preferito sono il rosso, il viola ed il nero e mi ritrovo assolutamente nelle descrizioni che hai lasciato su tuo post :)

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  2. Un po' tutti abbiamo l'idea che gli altri siano più avanti, più bravi, più grandi, ma in realtà è solo una impressione perché tutti prima o poi ci troviamo di fronte alla difficoltà, al momento di passaggio. Uscire dalla comfort zone di casa ad esempio è un passaggio per forza difficile per molti, ma poi ci si lancia e si cresce!
    Un abbraccio :)

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    1. Hai ragione, a volte questi paragoni in realtà esistono solo nella nostra testa. In realtà la cosa che spesso mi destabilizza è proprio il confronto con me stessa :)

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  3. Paola, la sofferenza quando è accettata con dignità fa crescere più di ogni altra esperienza della vita.
    Ciao.

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    1. Hai ragione, come si impara da queste cose non si impara in nessun altro modo :)

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  4. La persona giusta comunque non la trovi d'incanto. La persona giusta lo diventa con tempo, passione, pazienza, tatto. ;)

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    1. E pensare che io ed il tatto siamo due cose opposte proprio! A meno che non parliamo del senso ;)

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  5. Ma che bello Paola il tuo voler paragonare le nostre molteplici sensazioni, anche negative, ai colori ed ai profumi.
    Credo che la nostalgia sia sempre in noi, anche se non sappiamo ancora chiaramente il perché e per cosa.
    Accade a tutti ed è il bello del nostro essere imperfetti.
    Importante è camminare lungo la strada che noi desideriamo, anche inciampando nei nostri errori che nessuno dovrebbe toglierci, proprio perché fanno crescere e rafforzare.
    Una riflessione molto bella e ben scritta, grazie cara Paola, anche perché così facendo porti tutti noi a fare altrettanto...
    Ti abbraccio e bacio, buon fine settimana!

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    1. Ciao Pia e bentornata :)
      Grazie a te del bel commento e di avermi letta :-D
      Si, è proprio quelle sensazione di sentire forte qualcosa ma non saperne bene i motivi...da dove inizi, anche se spesso si sa dove vuole arrivare invece..

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  6. Avevano ragione allora Albano e Romina con Nostalgia canaglia ;)

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  7. Non è la nostalgia nel senso in cui la intendiamo spesso noi blogger geek..è proprio nostalgia nel senso di mancanza nel presente, o meglio, di nostalgia per il certo che non c'è più, quando iniziamo a vivere una nuova situazione. Anche per me l'università ha rappresentato il momento di cambiare vita, non è stato un passaggio facile, ma è stato meno doloroso grazie alla splendida compagnia dei miei amici coinquilini. Ma ricordo una delle prime volte, quando mia madre dopo aver cucinato, partì per casa, lasciandomi lì nel mio appartamento da solo (in quel momento i miei amici non c'erano): ecco associo ancora l'odore e il sapore del sugo a quel magone che mi prendeva in gola.

    Comunque in bocca al lupo per il post laurea :)

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    1. Pensa che io il primissimo anno di università abitavo in una casa terribile, isolata da tutto, e quando mi sono trovata là dentro completamente sola mi sono proprio venuti i lacrimoni. Non dimenticherò mai la frase, con la mia grafia minuta, lasciata sul muro dietro al letto (anche se non si fa scrivere sui muri) "voglio tornare a casa".
      Però ho imparato tanto da questa esperienza e, soprattutto, che si sopravvive anche piangendo a cadenza regolare xD
      Di quel preciso momento non ho alcun ricordo olfattivo però!

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  8. Leggerti è stato come tuffarmi con dolcezza nel mio passato.
    La nostalgia come odore che ci appartiene la conosco bene. Per me sa di neve.
    La neve che mi accolse quando arrivai a Milano, una vita fa.
    L'odore del sangue. Perché la sera prima, partendo da Napoli per attraversare tutta l''Italia di notte, mi ferii ad una mano stoltamente.
    Gli adori ci appartengono profondamente, come la musica e ci accompagnano durante tutta la nostra crescita.
    Se li amerai, come mi pare di leggere tra le tue righe, saranno gioia e ricordo. Saranno per sempre.
    Un abbraccio.

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    1. È particolare sentire l'odore della neve. Io non ci sono abituata perché abito sul mare.
      Hai fatto un bel viaggetto da Napoli a Milano: allora c'è speranza per una terrona di ambientarsi bene al nord?xD
      I profumi sono un mezzo bellissimo per tornare indietro e per guardare avanti!

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  9. Comprendo la nostalgia altrui ma personalmente cerco di sfuggirle. Non sono un tipo molto nostalgico ed evito di crogiolarmi spesso tra i ricordi.
    Però capita anche a me, è naturale. Siamo anche quello che ci portiamo dietro le spalle. Un abbraccio.

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    1. In questo caso più che nei ricordi mi crogiolo nell'idea di un potenziale futuro :)

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  10. Avere qualcuno accanto è l'antidoto per la maggior parte dei mali. Il resto si supera, sempre, con la fiducia e la vicinanza. Nostalgia del passato e dubbi del futuro insieme.
    Un sorriso per la giornata.
    ^____^

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    1. Grazie Key :) Quando un peso si porta in due si fa con più facilità anche il doppio della strada :) Un abbraccio grande a te :)

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.