mercoledì 18 dicembre 2013

Siamo proprio come tanti Icaro che dicono..

Ci sono dei buoni motivi per cui non ho scritto questo post nell'immediato. Assenza completa di lucidità.
Ma ce n'è uno più che valido per farlo comunque: non posso rischiare di dimenticare nulla.

Rischiare.
Era da un po' che valutavo una certa scelta. Un certo passo da compiere. Molto rischioso. Inaspettato. Ma forse giusto. Così poche sere fa ho guardato verso il burrone ai limiti del quale ero, e, nonostante la mia più che paralizzante paura del vuoto, mi sono buttata. Senza paracadute.
Mi sono buttata nonostante il mio cuore facesse le capriole e la mia testa mi chiedesse 'Sei sicura?'

Ma quella domanda me la sento ancora adesso, mentre cado, perché il volo è appena cominciato e non posso pretendere che l'atterraggio sia così immediato. Soprattutto valutando l'altezza dalla quale sono precipitata.

E come ben detto, sono senza paracadute, quindi posso solo ipotizzare come sarà l'arrivo. Mi schianto?Mi salva qualcuno?Atterro in piedi?Mi spuntano le ali un secondo prima di toccare terra?Vediamo.

Dimenticare.
Assolutamente, non si dimentica. Perché se mi volto conosco ancora bene i dettagli che si trovano prima del burrone. Conosco quel viso, quelle mani, quell'espressione. Conosco quella voce che mi ha accompagnato praticamente per tutta la mia adolescenza. Conosco quelle esperienze che ho vissuto tra quelle braccia; quelle lacrime che mi ha asciugato tante volte. Conosco quelle sere a litigare per chissà cosa.

Non dimentico. Mai fatto, mai farò. Perché non voglio, perché non posso, perché non serve.

Ed allora ieri sono tornata all'università, ho aperto porta di camera e ci ho trovato dentro foto, cuscini, pupazzi. E pensavo di poterli togliere senza problemi, così li ho lasciati li fino a dopo pranzo. Sicura e tranquilla ho cominciato dalle foto vicino lo specchio. Tutto ok. Finché non entra in camera la mia coinquilina, sta in piedi davanti a me, mi guarda, crollo.
Mi abbraccia, io forse troppo impacciata lascio fare.
Le chiedo 'e se ho fatto una cavolata?'
Risponde 'Lo sai solo tu. Se ci hai pensato non è una cavolata'

Allora asciugo le lacrime e rimuovo. Ho deciso che qualcosa la tengo. Non la restituisco. Tanto non la rivorrebbe.

Così la mia giornata mi lascia una strana sensazione addosso. Scrollo le spalle, ma ogni tanto torna.
Chiudo la porta, ho poche ore di sonno addosso. Ma non dormo lo stesso.
Tanto alle 23.30 sento la voce di Mary che chiama il mio nome. Sono indecisa, sono stanca per alzarmi, ma tanto non dormirei comunque.

Ed allora in pochi passi sono nella stanza accanto. E così ci sono cinque ragazze tutte in pigiama (di dubbio gusto, tra l'altro, eh, compreso il mio, ihih) che aspettano quello che poi è oggi per gli auguri a Mary.
Ed iniziamo a parlare del ragazzo dell'appartamento sotto che ha qualcosa di divertente per cui essere imitato; del fatto che oggi l'università è chiusa ed io e Mary non lo sapevamo, quindi viaggio inutile.
Abbiamo tentato il gioco della bottiglia, ma gli obblighi erano troppo poco fattibili, quindi al primo giro abbiamo rinunciato. D'altronde sarebbe stato davvero da vandale scendere in pigiama a suonare al tizio dell'agenzia e correre via. In piena notte.
Ma mezzanotte è giunta presto, anche in anticipo sull'orologio di qualche telefono, quindi per ottenere una media abbiamo fatto il conto alla rovescia e poi urla e applausi. Intoniamo la canzoncina di rito, e Mary imbarazzatissima sorride. Ci chiediamo se qualcuno si verrà a lamentare del baccano.

Poi rammentiamo che quelli su ne fanno abbastanza e spesso, quindi per una volta non daremo fastidio.

Ridiamo ancora ma il sonno è pesante, ci salutiamo brindando con l'acqua (cosa che porta malissimo, ma noi siamo oltre) e mi ritrovo ancora qui, sola.

Non ho proprio voglia di pensare, mi addormento quasi subito, ed è meglio così.
Sogno strano, mi sveglio tardi, ma rimango ancora di più a letto.
Poi penso, valuto cosa scrivere su questo pezzo.

Alla fine mi accorgo che è venuto diverso da quello che avevo programmato, senza neanche accorgermene. E sorrido. In fondo è come prima che saltassi dal burrone. Diverso da quello che programmavo e senza neanche accorgermene..

Sarà questo il bella della vita?

Una buona giornata, rigorosamente in pigiama, a chi non è come neve...


Tutti vogliono volare
ma quanti sono disposti a rischiare
di farsi male, cadere e ricominciare.
Tanti si accontentano solo di camminare
ma tappando le ali al cuore 
che cosa si vive a fare?

2 commenti:

  1. Vorrei dirti tante cose, e sai che potrei, che un papiro dei miei ci starebbe tutto e, forse, potrei anche "rischiare" di capirti bene come talvolta mi hai detto che riesco a fare.
    Però no, ti dirò solo tre cose: la prima è che la tua coinquilina ha ragione, se ci hai pensato non è una cavolata, affatto, magari anzi è la scelta più giusta che potevi fare e ben presto te ne accorgerai e convincerai. La seconda, che sono sicuro che in fondo al burrone ci sia qualcuno che PUÒ e VUOLE salvarti, e lo farà se dovessi arrivare a schiantarti, ma sono ancor più sicuro che nella caduta ti accorgerai di avere delle ali forti e amplissime, con le quali volerai, tu che già sai farlo senza accorgertene, planando dolcemente là dove devi essere, magari proprio lì, in fondo al burrone da colui che ti aspetta per salvare te quando, invece, sei tu che hai salvato lui :) vi abbraccerete, sorriderete, e camminerete insieme su sentieri nuovi e non battuti che, non dubito, vi porteranno ancora più in alto delle vette che conoscevi fino a ieri, più in alto del punto da cui sei crollata. Credimi ;)
    Ma la cosa che più conta è una ed una soltanto: ti do due punti, uno spazio, poi altri tre punti e un punto esclamativo. Riempili, interpretali e ripetili, milioni di volte, all'infinito come, infinito, è il senso di quel messaggio che "qualcuno", ora e da un pó, ti sta inviando. Infinito come le possibilità e la felicità che ti attendono nel tuo futuro e alle quali, da ora, ti consiglio di guardare, senza mai dimenticare chi erive ciò che hai vissuto ma andando incontro a ciò che sarai e alle meraviglie che ancora non sai che ti apparterranno, che aspettano solo te per farsi vivere! :)

    Con tanto affetto, due punti-spazio-tre punti-esclamativo e poi.. pure il TUO nome ;)
    Maurizio

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    1. Ciao Maurizio, come sempre i tuoi commenti sono graditi e mai scontati o costruiti. Ci metti sempre più o meno qualcosa che avrei bisogno di leggere.
      In particolare mi soffermo sul secondo punto. E' vero, troverei sicuramente più di qualcuno pronto a prendermi, ma mi sono accorta con grandissima felicità e con grande sollievo che volo anche da sola. Con le mie ali.
      E penso che quando 'ci sei tu con te' non si sbaglia mai.
      Quindi non mi dilungo più di tanto, perché abbiamo già detto tutto quello che doveva essere detto e ti ringrazio davvero.
      Ti auguro una buona serata ed ora passo sicuramente io da te :)

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.