martedì 8 marzo 2016

Con tutto quello che uno vorrebbe dire

Delusa. Dalla prima settimana di lezioni. Ma c'è tutto un semestre per recuperare. O al massimo peggiorare.

Il mio entusiasmo per i corsi è andato via, via scemando di pari passo con la mia voglia di scrivere che, fino ad un mese fa circa, tenevo a bada giusto per non ammorbare il blog ma che ho lasciato sfogare tra le pagine dei miei fogli volanti e non. Eppure di cose da dire ne avrei tante, ma proprio tante. Ma questo non significa che debba farlo. O voglia. C'è sempre tempo.

Per descrivere questo momento, questo istante preciso, non necessariamente ieri o domani, ma questo semplicemente, direi che mi sento dentro una valanga. Silenziosa, ho lasciato che tutto quello che avevo taciuto o lasciato da parte perché era giusto farlo, mi trascinasse fino a valle. Così, per facilitare le cose, no?Invece che farmici portare uno alla volta, ho buttato tutto dentro in modo da, semmai, piangere una sola volta per tutto quanto che tante volte per ognuna.

Che poi il concetto di pianto ho cominciato proprio a sopportarlo poco da un po' di tempo a questa parte. Mi hanno sempre detto che i miei occhi anche solo l'attimo dopo non ne portino mai i segni visibili: nessun rossore, nessuna traccia allo scoperto. Ed ammetto che la cosa mi gratifica non poco. Potrei raccontare di episodi infiniti in cui ho pianto alla presenza di altre persone che non se ne sono mai accorte, né prima, né durante, né dopo. E non mi sono mai neanche sentita in dovere di tacciarle di noncuranza o insensibilità.

Il più delle volte le lacrime vengono associate alla tristezza, al dolore, io piango solo per rabbia. La sofferenza, per quanto poi mi affascini un po' per la natura auto-distruttiva che sembra venire a galla ad intervalli regolari in me, non è un sentimento, uno stato, che io abbia voglia o bisogno di associare alla mia persona. Sarebbe come ammettere che qualcuno è più forte di me, tanto da avere il controllo sulla mia capacità di stare bene. E questo, certo, vale anche per la rabbia con la differenza, però, che in quest'ultimo caso possa divertirmi anche io a colpire.

Ma comunque, per quanto ormai io lo abbia fatto, non ho intenzione di incupire il mio post ulteriormente. Tanto tutto si risolve sempre, poi il verso (se andrà bene o se andrà male) non lo possiamo decidere noi fino in fondo, quindi tanto vale ridere e sorridere alle beffe della vita.
E con questa grande perla di saggezza e questo post forse inutile e sicuramente non imperdibile vi saluto.
Sto per andare a tuffarmi in un mare di miei ricordi in cui qualcuno innocentemente ha buttato dentro altro, e siccome ritiene che la cosa sia tranquillamente sopportabile e tollerabile, chi sono io per dire di no?

Semplicemente, senza che un solo angolo del suo volto si muovesse, e assolutamente in silenzio, iniziò a piangere, in quel modo che è un modo bellissimo, un segreto di pochi, piangono solo gli occhi, come bicchieri fino all’orlo di tristezza, e impassibili mentre quella goccia di troppo alla fine li vince e scivola giù dai bordi, seguita poi da mille altre, e immobili se ne stanno lì mentre gli cola addosso la loro minuta disfatta.

Buona festa della donna, a chi non è come neve...

20 commenti:

  1. Infatti, ridere e sorridere alle cose belle e alle cose brutte...Buona festa anche te, splendida donna! come tutte ;)

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    1. In ritardissimo, ma grazie mille per il commento e gli auguri ^.^

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  2. E non è da tutti piangere per rabbia. Cioè, è una cosa veramente rara.
    Spesso si mischiano le emozioni, è un minestrone di roba dove solo ciò che è all'orlo esce fuori mentre il resto è sotto.
    Se tu, in un bicchiere non trasparente, metti olio e acqua e il contenuto esca fuori, tu vedrai uscire olio e non acqua. Ma ciò non vorrà dire che il bicchiere contenga solo olio.

    Le emozioni si accumulano, non escono una alla volta. Solo chi le prova può riconoscerle.

    Per il resto, è solo l'inizio, e come tutti gli inizi, sono solo la spinta per partire e correre poi più velocemente e forte possibile.

    Un abbraccione Paola

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    1. Molto saggio Daniele, come sempre.
      Effettivamente ogni volta mi sono ritrovata a pensare ad una di quelle frasi molto in voga su Internet, che recitava più o meno "quando piangi, in realtà piangi per tutte le cose che hai sbagliato durante la tua vita". Credo che sia molto vero e che alla fine c'è solo una goccia che fa traboccare il vaso in mezzo ad altre mille che nel frattempo lo hanno riempito.

      Un abbraccio a te e grazie tante!

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  3. Ciao cara Paola.
    Mi dispiace che abbia questi momenti che probabilmente hanno tutti ma che fanno tanto male.
    Spero che tutto si risolva presto e che tu possa tornare ad essere solare come ho avuto sempre modo di immaginarti.
    Magari ora è già tutto passato ed io sto qui a scrivere di nulla. ; )
    Bacissimi cara, a presto.

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    1. Si, è già tutto passato ed ora va ed andrà tutto bene ^.^
      Grazie comunque, sei stata tanto dolce!

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  4. Ciao! Ti scrive una persona che, a suo tempo, ti ha fatto una promessa ed una dedica al tempo stesso.
    Io non mollo perché le cose da dire ci sono e siamo noi a doverlo fare. Scrivo ormai un post al decennio, ma lo faccio lo stesso, perché chi lo sa, magari qualcuno leggendo un'idea potrebbe sorridere o piangere.
    Tu piangi se ti va, ridi se ne ha voglia e scrivi se ti senti di farlo.
    Non smettere di stare con noi però.
    In nessun modo.
    Con affetto

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    1. No, non smetto e torno sempre ad assillarvi come vedi :-P
      E vedo con piacere, appunto, che anche tu torni, a strappi, ma torni ^.^
      L'importante è esserci sempre.

      Un abbraccione caro Stefano

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  5. Sono periodi della vita, che si spera siano i più brevi possibile, per poi abbracciare una maggiore serenità.
    Un sorriso per un sereno fine settimana.
    ^____^

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    1. Un abbraccio ed un sorriso anche a te, e buon fine settimana ^.^

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  6. Ci sono momenti che il pianto diventa necessario, non se ne può fare a meno.
    La lacrima arriva giù sul viso seguita da mille altre in silenzio o da disperata, non importa il modo, si ha bisogno di piangere, se ne ha la necessità.
    E allora fallo , fallo come e quando vuoi senza darti limiti o intermezzi..Poi i tuoi occhi saranno più belli di prima e il tuo umore ci guadagnerà!
    Ti stringo forte bella ragazza mia!

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    1. Anche perché una volta che si ha pianto, non si può mica tornare indietro ^.^
      Ma facciamo che da ora fino ad un po' di tempo in avanti, cercherò di piangere solo per cose belle, vita permettendo!Allora sono sicura che i miei occhi saranno certamente più belli, se non per loro natura, per quello che staranno riflettendo.
      Un abbraccio, dolcissima Nella e grazie mille per la tua delicatezza sempre presente.

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  7. Come sai, amore mio, pensarti piangere mi fa sempre un effetto "disturbante", primo perchè tu sei la persona più sorridente, gioiosa e meritevole di cose belle che esista al mondo, e quindi il pianto proprio non dovresti "incontrarlo" mai, e poi perchè... se penso a una tua lacrima mi disturba non essere lì a asciugartela personalmente, a portarla via col ditino come qualche volta mi è capitato di fare e, poi, stringerti forte forte.
    Per questo desidero chiederti ancora una volta scusa per non aver saputo essere di certo proprio il massimo ultimamente: avrei non solo voluto ma dovuto evitarti questi momenti di cui hai parlato, o almeno, essere in grado di aiutarti in maniera migliore ad affrontarli nel modo giusto. Purtroppo alle volte si commette qualche errore, io lo ho fatto pur se magari un pochino "giustificabile", ma di fronte a un tuo disagio... io devo essere in grado di farti star meglio. E devo esserne in grando sempre, non bastano il 99% delle volte, non a me. Quindi ecco, davvero credimi, vorrei ti giungesse fortissimo il mio abbraccio, il mio amore, la mia vicinanza per tutte le cose che stanno accadendo utlimamente nella tua vita e ti portano piccole o grandi preoccupazioni. Amo te con tutto me stesso, se potessi me ne farei carico io per te, di tutte nessuna esclusa, per lasciarti tranquilla e serena come meriti di essere, perchè tu non hai fatto nulla di male, quindi nessun agente esterno deve disturbare il mio dolce, bellissimo, amore.
    Ti amo tanto, voglio solo la tua felicità, sta tranquilla che tutto si risolverà per il meglio, le cose che non sono al momento a posto ci andranno o... ce le faremo andare noi, tutte, nessuna esclusa. Poi certo, se alcuni momenti sono troppo duri, difficili, è normale sfogarsi, liberarsi un pochino... puoi farlo, male non fa, però ricorda sempre che quelle lacrimucce, una a una, le vorrei/dovrei asciugare io... magari dandoti, per ognuna che scende giù, un bel bacino che ti rassicuri, che ti faccia snetire forte e bellissima come sei. In ogni momento ed anche in quelli in cui ti senti un pò giù. Quelli in cui io devo tenerti su, appunto, e ti prometto che cercherò allora di farlo ancora meglio, perchè si, non ho ali ma... so proteggerti... ;)

    Yi amo

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    1. ..Dalle intemperie o per assurdo dalle armonie, perché sa far paura anche la felicità..?
      Non devi scusarti davvero di nulla, già solo citando Tiziano Ferro (ed una canzone tanto bella, poi) ti sei fatto perdonare di tutto (ammesso che tu dovessi farlo).
      Tu non hai colpa per il peso che ho accumulato nella settimana precedente, come non hai nessuna colpa per tutte le paure che, celate o meno, mi porto dietro da circa una vita o poco meno.
      Semmai, la colpa è mia che non avrei mai dovuto permettere che queste prendessero il posto della lucidità e che mi scaraventassero in pasto alla rabbia ed alla tristezza, trascinando poi anche tu.
      Sei stato davvero dolcissimo in questi giorni, come poi sempre, ed io non posso che prenderne atto e prometterti e promettermi come sempre di essere un po' migliore, anche se poi non ci riesco mai. Ma almeno sappi che so quanto tu sia importante per me e quanto fai per cercare di rendermi felice e migliore. Anche quando ti dico cose terribili, so che sei tu e che non c'è proprio nulla che per te non farei o che cambierei di noi, di te.
      Ti amo e sei la persona migliore che potesse capitarmi. Te lo dissi tanto tempo fa, quando ancora forse non stavamo ancora neppure insieme, citando (o parafrasando, non ricordo) la frase del colosso "Titanic": mi hai salvato in tutti i modi in cui una donna può essere salvata.

      Ti amo.

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  8. io sono un mare di rabbia sin da bambino e come scrivi... ho pianto per rabbia e qualche volta mi succede ancora... mettila così... hai più energia di altri... un pò fiacca come cosa ma... quando succede pesta un cuscino, dicono faccia bene, a me fa arrabbiare il doppio... ciao bimbetta, see you soon... Mim

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    1. Non ho mai provato a picchiare un cuscino. Sono più per il sangue vero :-P
      Comunque, scherzi a parte, anche io credo che la rabbia possa essere vista come qualcosa di positivo in determinati contesti: come energia, come importanza che diamo a qualcosa (quello per cui ci stiamo arrabbiando, appunto), ecc.
      Una specie di qualcosa vestito da altro, a volte.

      Grazie del tuo commento, come sempre, ed un abbraccio!

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  9. certo che si risolve tutto, solo una cosa non ha soluzione

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    1. E per quella cosa neanche serve, una volta che arriva :-P

      Comunque si, si risolve tutto ed infatti va già bene ^.^

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.