venerdì 14 dicembre 2018

Ero sempre con me.

Ho 25 anni e qualche giorno fa ho preso per la prima volta il treno da sola.
Lo so, sono vecchia ormai, avrei dovuto farlo prima però a mia discolpa posso dire che essendo le linee ferroviarie della mia città semi-abbandonate non ne avevo mai avuto la necessità/il modo. Anche perché fino ad ora i viaggi verso Roma erano sempre stati organizzati in due.
Ma comunque, non ci distraiamo.

Il viaggio è iniziato ancora prima di iniziare.
Innanzitutto non so perché tra le mie sorelle e le mie amiche aleggiava il intrenodasola?!.
Ed in particolare le mie amiche si sono premurate di consigliarmi capi d'abbigliamento che dessero poco nell'occhio, come se di solito andassi in giro vestita in modo vistoso :)
In secondo luogo dovevo decidere se passare quelle sei ore e mezzo in un vagone semi-pieno, vuoto o semi-vuoto.
Ovviamente non volevo essere isolata da tutti, che non si sa mai quanta fiducia si possa dare all'umanità, ma non volevo neanche avere tutti attorno a me così ho cercato la via di mezzo.
Peccato che poi, il giorno della partenza, ho verificato che nonostante il vagone fosse semi-vuoto tre persone avevano deciso di circondare proprio la sottoscritta.
Sono così partite le scommesse su chi sarebbero stati i compagni di viaggio.

Arrivata in stazione (40 minuti di macchina dopo con papà perché come vi ho detto i treni della mia città sono un miraggio e quindi bisogna andare altrove; tra l'altro siamo arrivati praticamente per un pelo all'orario giusto) ho atteso il treno constatando che il solito maniaco che gira tra i binari con le mani sempre là dove potete immaginare non c'era ed ho sperato che fosse di buon auspicio.
Ma d'altronde se sono sopravvissuta cinque anni tornando dall'università da sola percorrendo una stradina isolata e senza luce...
Arrivato il treno e salutato papà, mi accomodo al mio posto; situazione vagone:
posti subito vicini a me vuoti; i posti sulla fila destra occupati da una coppia di coniugi piuttosto adulti e di fronte a loro un ragazzo probabilmente poco più grande di me. Penso di essere stata fortunata fino ad ora ma dopo un po' arriva il primo compagno di viaggio.
Un ragazzo ben vestito (per i gusti di mia sorella, a me non piace quello stile) che sta viaggiando per lavoro e che ha un accento terribile.
Fa amicizia con i coniugi accanto parlando delle solite cose: degli immigrati che ci rubano il lavoro, dei politici che sono tutti schiavi del potere e discorsi affini.

Siamo in viaggio da poco ma ho già capito tutto di tutti:
-la signora della coppia mi fa antipatia, è una di quelle che sparla un sacco di tutti;
-suo marito non pervenuto, infatti dormirà per tutto il tempo lanciando qualche frase di circostanza ogni tanto;
-il ragazzo di fronte a loro è un medico della mia Provincia, entrato da poco nel mondo del lavoro. Mi sembra un bravo ragazzo, non partecipa ai cori razzisti e si limita a sorridere ed a rispondere lo stretto necessario;
-il ragazzo accanto a me mi sa proprio di Calabrese tipico, comunque scende prima di tutti noi e non ci siamo scambiati neanche una parola.

Ed ecco che arriva la seconda coppia. Inizialmente penso che siano anche loro marito e moglie, poi ascolto un po' e capisco che sono madre e figlio. Sono molto grandi di età entrambi, lui ha un paio di occhiali spessi e già a pelle mi fa tanta tenerezza. Avrò modo di scoprire che non è del tutto auto-sufficiente e dipende molto dalla madre ma parla un italiano perfetto.
È molto garbato, comincia chiedendomi dove vado e da dove vengo, scusandosi se è troppo indiscreto. 
Chiacchiera molto e mi si riempie il cuore perché noto che è felicissimo di avere qualcuno con cui farlo. Racconta di conoscere tante città di Italia perché ha molti famigliari ed amici qui e là ed in particolare che ama Napoli. Mi sembra una persona molto buona, molto simpatica e si accende quando mi racconta di quanto ami cantare, di quanto i suoi amici siano felici della sua compagnia e della sua passione per il calcio.
Ed in tutte queste parentesi con tanto dispiacere noto che la signora che mi sembra antipatica conferma la mia impressione facendo delle battutine tra i denti che dimostrano una insensibilità già disegnata sul suo volto.
Invece io non ci trovo niente di criticabile in quello che il signore (che si chiama A) sta dicendo o facendo.
Parlando di musica mi chiede cortesemente se posso fargli sentire una canzone molto vecchia ed io la metto su YT; ne ascolta i primi secondi e fa per ridarmi il telefono ma io gli dico gentilmente che può sentirla tutta e lui ne è molto felice. A me che è costato?Niente. E lui quanto è stato contento? Tanto.

La mia gentilezza probabilmente è apprezzata perché finisce per darmi la mano e presentarsi ufficialmente dicendomi anche che ho un bel nome. Ne ho la conferma definitiva quando mi chiede il mio cognome perché in estate vorrebbe venire nella mia città e gli farebbe piacere incontrarmi di nuovo.
Ora dovete sapere che io generalmente sono molto restia a condividere le mie informazioni personali: pensate che non lascio la mia email a nessuno, figuratevi il mio nome e cognome. Eppure A mi sembra così genuino che gli concedo questa (per me preziosissima) informazione ed anzi, gli do' anche un importante indizio che sarà inequivocabilmente fondamentale per trovare la mia famiglia di origine.
La signora acida fa una battuta anche su questo ed allora io con nonchalance semplicemente le rispondo che può venire anche lei a trovarmi, che tanto siamo vicine e che ci ritroviamo tutti lì.
Non so se non se lo aspettava o se nella mia voce c'era un tono antipatico che non volevo mai lei incassa e non sa cosa dire, si rivolge ad A e cambia discorso salutandolo calorosamente.
In realtà devo dire che non è stata indisponente per tutto il tempo e che anche lei è stata alla conversazione ma non mi ha fatto comunque simpatia.

Alle 17.30 passate siamo a Termini, ci salutiamo e A, così come  la madre che è stata altrettanto di compagnia per tutto il viaggio, mi dice che sono stata molto gentile e simpatica rinnovandomi la sua voglia di venire a trovarmi l'anno prossimo.
Scendo dal treno con la mia piccola valigia che fa tutto tranne che seguire la direzione che le sto dando, tra la folla ho già perso A e la madre ma dall'altra parte, dietro un muro di gente, vedo invece un viso famigliare; quello che mi porta a Roma ormai a cadenza regolare e che ogni volta la rende un pochino di più casa mia.

Una buona giornata, a chi non è come neve...

40 commenti:

  1. Ma adesso voglio sapere di chi è questo volto romano.
    Quanto ad A., io mi sarei messa a cantare con lui, e allora sì che la signora odiosissima avrebbe dovuto tapparsi le orecchie. O cambiare vagone....... ;)

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    1. Quando mi ha chiesto se so cantare gli ho risposto che sono stonata quando parlo, figurarsi nel canto xD
      Il volto romano... No, solo un barbone che passava di là xD

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  2. Faccio coming out,
    a me ha sempre inquietato l'idea di prendere il treno da solo XD, ma solo per il viaggio di andata.
    Che poi è sempre stata la paura magari di stare male quando si è soli (senza essere nel conforto delle mura domestiche).
    La via di mezzo è sempre la strada più saggia :D. Ma il ragazzo ben vestito..com'era vestito? Poi ragazzo XD, a sentire i discorsi che faceva era un finto giovane XD (oddio lo sono anche io ma almeno parlo di tempo).
    Tornando seri, con il tuo compagno di viaggio, A, sei stata gentilissima. E non è facile al giorno d'oggi essere gentili...
    Ma chi è gentile poi riceve indietro tanta gentilezza.

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    1. Ahah ma solo il viaggio di andata perché in quello di ritorno se muori non importa? :D
      Il ragazzo aveva un paio di mocassini neri con tipo un diamantino sulla parte centrale o una cosa del genere. Un paio di pantaloni grigi, una maglia e sopra una giacca pesante ma elegante. Ma io sono nata gentile è solo che il mondo ogni tanto me lo fa scordare ahah

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  3. Il tuo viaggio è stato davvero interessante. Io ho viaggiato tanto in treno, in compagnia e da sola. Ho fatto anche la pendolare, come studentessa, come maestra e come turista. In treno si possono fare incontri davvero belli e se qualche volta c’è stato qualcuno troppo stupido basta fargli capire, senza mostrare alcun timore, che non può permettersi assolutamente di fare lo stupido. Bel post. Buona serata.
    sinforosa

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    1. All'università anche io ho dovuto viaggiare abbastanza però col pullman, il quale è quindi meno dispersivo del treno. Comunque si, è stata una bella esperienza, sicuramente è interessante scoprire chi ti capita accanto e magari imparare qualcosa di nuovo dai suoi racconti :)
      Un abbraccio :)

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  4. La prossima volta che prendi l'Orient Express indossa un vestito adeguato scegliendo tra hijab, niqab e burka e per sicurezza una cintura di castità buttando la chiave dal finestrino del treno. Non dovevi fornire allo sconosciuto nome, cognome e indirizzo. Al ritorno in Patria lo troverai sul portone di casa.
    Non c'è niente da fare, questa ragazza mi mette allegria.
    Ciao Paola.

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    1. Colgo la tua provocazione sugli abiti ma purtroppo devo dire che a volte è necessario anche prendere queste piccole accortezze. E non dovrebbe essere così in una società civile...
      Quanto allo sconosciuto non penso proprio che verrà di fronte casa mia xD come ti ho detto, si capiva subito che era un uomo buono e tranquillo. Ma anche fosse un serial killer venisse pure, se mi trova ci sono i cani da guardia ad aspettarlo xD

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    2. Paola, scherzavo e non provocavo.
      Quando si viaggia da soli è bene vestirsi in modo sobrio per non attirare sguardi e pensieri degli altri.

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    3. Avevo pensato che fosse una provocazione positiva, invece. Nel senso che stavi sottolineando l'assurdità di certe cose che accadono ed invece non dovrebbero.

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  5. I falsi stereotipi che fanno, ma per fortuna è andata bene ;)

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  6. Hai fatto bene a rispondere a tono, alla signora. A volte cogliere alla sprovvista funziona :D
    Devo dire che ho viaggiato spesso da solo (per dire in Irlanda sono arrivato solo) un po' in tutti i modi, e le tratte più brevi mi sono sembrate peggio di quelle lunghe XD

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    1. Forse perché in quelle lunghe trovi gente come te che sa che dovrà rompersi a stare seduta per ore e quindi non ci pensa nemmeno a fare il deficiente xD
      Mentre quelli dai viaggi brevi hanno la testa fresca, come si dice ahah.
      Comunque diciamo che il mio viaggio è stata di media lunghezza, 6.30 ore è un inizio XD per l'Irlanda vediamo ahah

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  7. Vita da treno ci sarebbe da scrive romanzi su romanzi^^
    Io tipo ho scritto 2 racconti ambientati in treno u.u

    E per la regola delle prime volte tipo io non ho mai cenato da sola in un ristorante e non sono mai andata al cinema o a teatro da sola in 42 anni..quindi c'è sempre di imparare tutto prima o poi nella vita.

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    1. Io ho pranzato spesso da sola all'università nei vari punti ristoro però neanche io sono mai andata al cinema da sola :)

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  8. Bella Roma "ogni tanto". Bellissima!
    p.s. devo condividere Gus.. io non so neanche in che paese abiti.. e tu dai intere generalità al primo che capita?! ;)

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    1. Si che lo sai dove abito, te l'ho detto quando ci siamo visti. Se te lo sei scordato allora perdi colpi xD

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    2. ..c'ho un'età eh... non te lo scorda'.. ahah

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    3. Se ci vediamo in treno e mi stai simpatico te lo ripeto xD

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  9. In treno c'è sempre qualche piccolo spaccato di società. Vivendo da pendolare per qualche anno, ho conosciuto molte persone, altre le ho solo viste di passaggio.
    Tu sai osservare molto bene, ma del resto in un viaggio di 6 ore e mezza qualcosa dovevi pur fare :D

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    1. Esatto, in sei ore bisogna trovarsi da fare e di solito impicciarsi dell avita degli altri è una delle opzioni più divertenti :D

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  10. Sono cresciuta sui treni.
    Ho viaggiato fin da bambina seguendo mio padre nelle sue trasferte e da adolescente (anche un po' prima in realtà) ho viaggiato da sola. Raggiungevo il paesi dei miei nonni paterni sulle montagne irpine, con un treno che è rimasto così impresso nella mia memoria da averlo voluto fortemente comprare da adulta (naturalmente in scala). Di quei viaggi ricordo le varie umanità, alcune persone incontrate per caso e mai dimenticate e il fischiare del treno che preannunciava il mio arrivo alla nonna, che abitava nei pressi della stazione (i ferrovieri amici a cui papà mi affidava alla partenza avevano questa abitudine quando si arrivava nei pressi). Si osservava e si imparava. E questo mi è rimasto per il resto della vita assieme alla curiosità che generalmente considero indice puro di intelligenza.
    Nel tuo viaggio hai avuto modo di incontrare persone che ricorderai per sempre e che ti hanno donato affetto seppur per breve tempo. Hai fatto benissimo a seguire l'istinto. E questo ti rimarrà.
    Bacio.

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    1. Che meraviglia i trenini in scala, mi piacciono molto e quando ero piccola ne avevo uno funzionante che mi avevano regalato i miei nonni. Che bella cosa che mi hai ricordato. È anche molto nerd xD
      La curiosità ho letto tante volte che è veramente un segno di intelligenza e considerando che io sono una impicciona in qualsiasi campo allora sono un genio :-D
      Sono sicura che mi ricorderò di questo viaggio :)
      Anche per questo ho scritto questo post, per non rischiare :)
      Grazie del tuo racconto, mi sto immaginando quel tuo treno perso tra le montagne,..deve essere stato molto suggestivo :) Io invece avevo esattamente l'opposto: il mare :)

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    2. I treni in scala sono una grande passione di mio marito. Ne ha di bellissimi che cura quasi come se fossero figli Ahahah

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    3. Che meraviglia, secondo me è una collezione bellissima *.*

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  11. Tornando seri, ho scritto un post sui treni (me l'ha commentato Maurizio ma non te...), legato ad un treno cui sono particolarmente affezionato: va da Roma a Minturno Scauri. E' un regionale che lega le mie estati al mare... un treno pieno di sogni...
    https://francobattaglia.blogspot.com/2015/05/ho-perso-il-treno.html

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  12. Io i treni li sto prendendo più ora che quando ero più giovane
    Casi della vita. Interessante sempre vedere le facce ed i caratteri di chi viaggia con noi in treno, è sempre una particolare esperienza. Poi se si tratta del debutto su rotaia tutto assumere un sapore speciale.

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    1. L'importante è iniziare, non importa l'età :-D
      A me piace un sacco sbirciare nella vita delle persone; pensa a quante storie diverse rinchiuse in un solo vagone :)
      Affascinante, da scriverne un libro :)
      Un abbraccio

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  13. "ho atteso il treno constatando che il solito maniaco che gira tra i binari con le mani sempre là dove potete immaginare non c'era. sai perché non c'era? perché io ero con me :-)

    fai bene a non lasciare a chiunque le tue informazioni personali. fai molto bene.

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    1. Bleah, il maniaco mi fa proprio schifo. Non ho capito che fa là, a parte che farmi vomitare. Se lavora o sta là a perdere tempo. Lo vedo quasi sempre (infatti al ritorno c'era, occupato nella sua solita attività).

      Quanto ai dati si, hai ragione ed io sono drastica; pensa che anche la mia laurea in realtà è a nome di un'altra xD

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  14. Quello che regala il treno, in termini di conoscenze e di dialoghi, non te lo regalerà nessun altro mezzo di trasporto. I viaggi migliori, saranno sempre quelli che intraprenderai consapevole che, all'andata, troverai una moltitudine di braccia ad attenderti quando scendi e, al ritorno, avrai due braccia che ti aspettano. Ho sempre pensato che, molto probabilmente, era proprio quello il motivo per cui ci si riesce ad aprire così piacevolmente, e ad allentare qualsiasi sorta di riservatezza e raccontare, con naturalezza, tante cose personali. Sempre per esperienza personale, posso dirti che: il colpo d'occhio iniziale con cui scegli con chi aprirti e con chi no, funziona alla perfezione, e non ti deluderà mai. Un abbraccio.
    Paola

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    1. Anche io penso che una buona partenza o un buon arrivo predispongano alla conversazione ed al buon umore, di conseguenza aumenta anche la piacevolezza del viaggio.
      E sono d'accordissimo sullo scegliere di istinto le persone a cui raccontare alcune cose piuttosto che altre. Io poi vivo di questo per qualsiasi cosa.
      Come dice Tiziano so che l'istinto non sbaglia, no che l'istinto non sbaglia :)
      Grazie Paola dei tuoi commenti preziosi e nel caso in cui non ci dovessimo risentire ti auguro un buon Natale e delle dolci feste. Un grande abbraccio ;-*

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  15. Che bello sentirti raccontare queste tue esperienze di viaggio, la tua attenzione sui compagni di vagone, la tua gentilezza e perspicacia, il tuo modo pulito e sincero di descrivere le cose. La mia Paoletta non delude mai. Saluti al Romano, a te baci speciali!

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    1. Grazie Nellina, sempre dolce, non c'è che dire :)
      Magari qualche giorno ci incontreremo su qualche treno e saprò descrivere anche la tua di dolcezza e gentilezza.
      Un abbraccio forte e buone feste :-*

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  16. Ho preso da sola il treno più di una volta, ma non ho mai avuto una tale attenzione a certi dettagli.
    (Abbiamo la stessa età).

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    1. Invece secondo me i dettagli così sono la parte migliore di un viaggio

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  17. quando prendo il treno cerco sempre di evitare colloqui ma osservo tutto

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.