Che appena ho pubblicato l'ultimo post ne ho pensati altri mille e ne avevo uno in bozza quasi pronto, aspettavo il momento di pubblicarlo, ma sembra che ogni giorno ci sia qualcosa che plachi il mio entusiasmo. Perché a me in realtà le cose programmate non piacciono e così, se già mentalmente ho un intero post in testa che però non rispecchia il mio umore attuale, lascio cadere tutto e preferisco il silenzio piuttosto che sporcare la mia rabbia, la mia felicità e quant'altro con parole che poco si abbinano a loro.
Comincio a pensare che qualcuno trami alle mie spalle, altrimenti non si spiega perché debba piovere (talvolta diluviare) proprio quando devo uscire io di casa.
Forse, probabilmente, è solo questione di statistica.
Ho passato dei giorni intensissimi, coi miei nipotini. Di nuovo mio cognato fuori per lavoro e di nuovo una mini villeggiatura a casa loro per non lasciare mia sorella completamente da sola.
Che Scarabocchio mi faceva una tenerezza pazzesca, prima perché pensava che io e l'altra mia sorella (tenete il conto, su) non saremmo andate a dormire da loro e buttava lì un "chi vuole venire a dormire a casa mia?" e poi perché "zia, guarda che se vuoi dormire nel mio letto non c'è problema, io dormo per terra o sulla sedia che sto anche più comodo", solo per stare nella stanza insieme a noi.
Ma non lasciatevi intenerire, perché sono stati monelli dietro al viso d'angelo, e praticamente i momenti di quiete sono stati apprezzati da noi come l'oro.
E d'oro dovrebbe essere anche la medaglia da regalare alla loro mamma che riesce a trovare il tempo per fare tutto quello che fa, con quei diavoletti urlanti per casa.
Non parliamo, poi, di Pastrocchio e di Lulla. Il primo è un piccolo matto gelosissimo della seconda, la quale, a sua volta, è diventata una testona. Se non si fa quello che dice comincia a sbraitare ed alla fine, vuoi o non vuoi, non resisti a quelle lacrime (o a quelle urla, meglio) e la accontenti.
Poi ha cominciato con le prime parole, che sono poche però si fa capire bene e fa tanto ridere quando imita gli animali, fa i versi del mostro o quando muove quelle manine cucciole per indicarti o chiamarti vicino a lei.
La cosa che più amo dei bambini è quando ti stringono la mano.
Quando con quel gesto in fondo ti dicono 'Mi fido di te, tienimi tu ed io posso tutto'. Ci penso spesso quando lo fanno spontaneamente, quando lo fanno quasi automaticamente. Mi chiedo se in effetti ci si renda davvero conto di cosa significhi un qualcosa di così naturale.
Una stretta di mano non è mai una: c'è quella appena conosci qualcuno, che il più delle volte è solo una formalità; c'è quella data per promessa, per accordo, che in fondo è puramente dovuta per rito, che se vuoi fregare qualcuno, lo freghi e basta; c'è quella tra fidanzatini, dolce e tenera anche quella, da molti sottovalutata perché non amano il contatto costante, ma che io amo perché è un dirsi ti sono ancora accanto e ci voglio stare anche così.
Ma quella di un bambino, no, quella va oltre.
Ho due settimane di tempo per accontentare i tre mostriciattoli (in realtà, logisticamente, i due più grandi ma chi sono io per escludere la marmocchia?) ed organizzare insieme alle mie sorelle anche quest'anno la festa di Halloween.
Se il premio saranno le risate che ancora si fanno ripensando allo scorso 31 Ottobre, non possiamo che metterci sotto e magari cercare di iniziare leggermente prima i preparativi.
Si eccettuano eventuali consigli per il trucco, magari un personaggio psicopatico così posso immedesimarmi anche oltre il viso, eheh.
Direi che il mio post non programmato l'ho buttato giù in fretta e non posso che essere contenta del filo non logico che ho seguito.
...Non so come fartelo capire, ma qui si vive al riparo. E non è una cosa spregevole. E' bello.
..E poi chi l'ha detto che si deve proprio vivere allo scoperto,
sempre sporti sul cornicione delle cose..
A. Baricco.
Una buona giornata, a chi non è come neve...