lunedì 18 novembre 2013

Vorrei una voce, ed improvvisamente...

Questa estate mentre ci perdevamo tra le strade Siciliane, passa alla radio una canzone.
Ed oggi me ne ricordo all'improvviso. Più che altro dopo una serie di eventi neanche poi tanto casuali, ma me ne ricordo all'improvviso.

Mi colpisce prima di tutto la voce che ascolto, una voce bella profonda, forte. Insomma, proprio da me. Mi ricordo che la stessa è cantata da Mina, ma a me incanta Bocelli.

Ed oggi la riascolto. E la riascolto perché mi hanno detto una cosa che mi ha dato da pensare.

Da che mondo e mondo si suol dire 'due facce della stessa moneta'. E tutti siamo monetine. Con due facce; una magari esce solo con gli amici o con la famiglia, una con gli sconosciuti o con quelli lontani. Una è quella da 'si, è una persona loquace, simpatica, una chiacchierona, terribile' ed una è quella da 'si, beh, staccata, silenziosa, chi la conosce, asociale, un po' acidella'.

E nessuna delle due facce rappresenta un problema. Ognuno vede quella che vuole. E poi giudica basandosi su quello. E anche qui, alcun problema.

Il problema, che poi non lo è tanto, sorge quando arriva qualcuno all'improvviso che se ne frega delle due facce, di quale delle due stai indossando. Se ne viene senza dar spiegazioni, ti guarda e le toglie entrambe. E rimani senza nulla.

Ed allora ti ritrovi in silenzio, però ti accorgi che c'è qualcuno che ti ascolta lo stesso. E ti chiedi come faccia. Non ti dispiace, ti lasci analizzare e ti senti dire quello che forse non ti eri mai detta da sola.

Un po' come quando hai un bimbo per casa che non sa bene parlare. E gesticola, qualche versetto al massimo, ma capisci bene quello che vuole. E ti ci ritrovi anche tu.
E ti chiedi com'è che fino a quel momento non era mai successo.

E ti rispondono che vai bene anche così, ma che è meglio se ti apri un po' di più, se parli invece di scrivere, perché un giorno potresti crollare.

E non fa nulla, perché 'c'è chi ti ama anche così'. Ed anche tu ti ami anche così.

Però un po' te lo chiedi perché stai in silenzio; perché nella testolina hai tantissimo e non esce nulla a voce.
Te lo chiedi perché non è che ti dispiaccia, e non lo prendi neanche come un limite. Semmai i limiti li ha chi non ti ascolta anche quando non dici nulla.
Ti domandi 'perché?' solo per curiosità. Perché in fondo la parola ce l'hanno tutti e tu ne hai di cose da dire. Però le lasci sospese nell'aria. E se c'è qualcuno che vuole coglierle, va bene, sennò va benissimo uguale. Ci sei tu con te.

Ecco, appunto. Ci sei tu con te, solo che dicono sia necessario far entrare qualcun'altro, ogni tanto. Non tutti e non sempre, ma qualcuno ogni tanto. Ed io oggi, se ci penso benissimo, mi rendo contro che in realtà non ho mai spalancato la porta a nessuno.

Ovviamente, perché è impossibile non farlo, uno spiraglio l'ho lasciato a chi amo veramente e mi ricambia, ma la porta è sempre rimasta socchiusa. Non ho mai lasciato uscire davvero tutto. Neanche una volta; neanche quando 'è tutto?c'è altro?', in realtà qualcosa me lo son sempre tenuto. Me lo son sempre portato dietro. Non penso neanche mi pesino questi mini fardelli (che poi, a 20 anni uno pensa 'ma che potrà mai aver visto?') che custodisco anche a tratti gelosamente.

Chissà perché, e chissà se cambierà mai.
Però adesso mi riviene in mente quella canzone, perché come suggerisce il testo
'..ci sono cose in un silenzio che non m'aspettavo mai, vorrei una voce ed all'improvvido ti accorgi che il silenzio ha il volto delle cose che hai perduto..'

Si, appunto, ci sono cose in un silenzio che non mi aspettavo mai..

Quindi buona serata, e buon ascolto, a chi non è come neve...


8 commenti:

  1. Saper ascoltare il proprio silenzio è una grande ricchezza. Nei tuoi vent'anni hai un universo ricco di costellazione stracariche di stelle. Lo sai quanta gente conosco con il doppio dei tuoi anni che non è capace di stare da sola ad ascoltare il proprio silenzio? Lo coprono di rumori e facce anonime per non ascoltare. Perchè ascoltare se stessi può far paura. Specialmente se scopri che non hai niente da dirti. Tu di cose da dire ne hai tante, tantissime. E cosa importa se lo fai scrivendo o abbracciando o con gli occhi? Chi sa ascoltarti, chi sa leggerti, le capirà. E in fondo solo chi sa capire cosa c'è dentro ad un tuo silenzio merita di avere la porta socchiusa. Io davvero non riesco a vedere nulla di te che vada cambiato, uniformato.. Sei unica e rara. Con il tempo, crescendo, imparerai ad aprire sempre un po' di più la porta alle persone che ami, a lasciare andare qualche difesa. Ma chi ti ama, ti capisce già :)
    Buona giornata dolcezza :*
    ps bellissima la versione di Bocelli.. ma io continuo a preferire Mina :)

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    1. Hai veramente colto nel segno, chi sa ascoltare anche i miei silenzi avrà, in un modo o in un altro, la possibilità di entrare dalla mia porticina socchiusa, se lo vorrà.
      Ti ringrazio per i complimenti, sei carinissima e forse pure troppo buona ihih.
      Buona giornata anche a te, per la canzone non dispiace Mina, ma sono più per le voci maschili ;-)

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  2. una canzone bellissima, che apprezzo particolarmente dalla voce di francesco renga, e che insegna quanto sia importante vivere per la propria vita, con il rispetto delle pause... anche quelle silenti

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    1. Forse 'soprattutto' quelle silenti.
      Comunque la versione di Renga non mi sembra di averla mai sentita, ma credo rimedierò subito.
      Grazie del commento, un abbraccio

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  3. Ciao Paola :) Intanto, bella questa versione di Bocelli, ricordavo vagamente quella di Mina, è stato un bell'ascolto :)
    Poi.. mi trovo molto daccordo con la nostra comune amica Lastregabianca (che saluto ^^), ed è poi un concetto che già in precedenza ti avevo scritto io stesso: chi sa ascoltarti, chi sa capirti, chi si sa sintonizzare sulle tue frequenze, ti capisce già, ti apprezza già, ti conosce già, e con queste persone, magari rare ma che esistono senz'altro nella tua vita, non serve che tu dia più di quanto non senti di dare o già dai: ti guarderanno negli occhi, ti abbracceranno forte, ti stringeranno la mano, ti asciugheranno una lacrima, decifreranno un tuo timido ed impacciato sorriso.. e capiranno tutto. E magari tu, nel tempo e col tempo, a loro e solo a loro potrai pensare di aprire un pò di più quella porta rimasta socchiusa.. sempre se lo riterrai, per scelta o per semplice "curiosità", altrimenti andrà bene anche così, vai benissimo anche così perchè non dubito tu abbia già chi è totalmente "preso" da te, da questa versione di te, non da quella che potresti essere domani ;) Si, chi ti ama, ti capisce già, e anche così :) Perciò, se ti può essere già capitato o capiterà in futuro di incontrare qualcuno che arriverà inatteso e non si curerà delle due facce della medaglia, ma che guarderà te, dritta negli occhi, metaforicamente "spogliandoti" da tutto il resto.. e magari riuscirà ad analizzarti nel modo giusto, e a dirti cose sensate che nessun'altro ti ha mai detto, e che tu condividerai... beh, vedi un pò l'effetto che ti fa: e non importa se non parlerai, se arriva quella persona lì non avrà bisogno di più parole di quelle che vorrai concedergli, gli basteranno i tuoi gesti, gli parleranno quelli assieme ai tuoi silenzi e ai tuoi respiri. E magari poi, di improvviso, ti accorgerai che vorrai parlare TU, e gli dirai un pò, e poi ancora un altro pò, e poi... ti renderai conto di quanto, senza accorgertene, tu abbia fatto passi avanti, ma non per gli altri, per te stessa. Hai detto bene e ti hanno detto bene, vai benissimo così, sei già amata senz'altro per come sei e fai bene a piacerti... poi si può sempre cercare cose che ci fanno stare ancora meglio, magari potrà esserlo aprirti di più con qualcuno, fare entrare di più qualcuno nella tua vita... ma pure restare esattamente come sei ora. Tu sei la padrona del tuo destino, tu sei il capitano della tua nave, come si dice :) Un equipaggio fidato non ti manca, poi sta a te scegliere quanto avvicinarlo a te, ma loro ci sono... e ci saranno sempre. Forse non tantissimi ma... qualcuno, vecchio e nuovo, noto o sconosciuto fino a ieri... c'è, e ci sarà, se tu vorrai :)
    Sta tutto lì... volere, oppure no :) al momento giusto, se dovrà essere, vorrai fare quel passo e sicuramente almeno una persona ci sarà per permetterti di farlo, stanne certa :)

    Bene, adesso ti saluto quindi e... cambia se vuoi, o resta così... quel che conta non si modificherà mai per questo, o in base a questo :)

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    1. Sono contenta, di solito sei tu che metti pezzi di cui io non conoscevo l'esistenza, quindi per una volta ti sorprendo io.

      Penso che qualche personcina così me la son ritrovata davanti.
      Io me ne stavo per i fatti miei, diffidente un po', e lei mi guarda e mi dice (non necessariamente a parole) che ha capito tutto. E tu, quando qualcuno ti da questa impressione pensi 'ma chi ti conosce?Ma chi ti credi?', ed invece no, perché un passo alla volta gliene dai atto. Ti sta capendo e ti ha già spogliata senza che tu te ne sia accorta. Sarà che non senti freddo, ma neanche te ne accorgi.
      Poi, sempre in punta di piedi, se ne va qualche minuto; ti lascia giusto il tempo per farti intuire che ha ragione, che non serve chiuderla sempre, la porta. Basta anche solo un vetro in cui ti senti lo stesso sicura, ma dal quale, perlomeno, puoi scorgere tutto. Senza la visione distorta dello spioncino della porta blindata che tanto ami.

      E così te lo chiedi, perché non puoi fare altrimenti..Gliele do le chiavi?Almeno una copia, se la merita?

      Forse la puoi invitare prima per studiarla un po'. Prima un caffè, poi un pranzo, magari a cena. E poi lo saprai.
      Semmai, le chiavi sono sul comodino. Per la copia bastano si e no 10 minuti.
      Valutiamo, Maurizio, valutiamo se sta nave parte o se ci affondo insieme.
      Vediamo anche se cripti quello che ti dico, ma lo so che ne sei più che in grado.
      Un bacione ed un abbraccio.

      Ps. eh????ok, ciao. :-D

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    2. E quindi Paoletta? la nave è partita poi? :)

      Baci a te, tanti! :)

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    3. La nave, ti dirò, è pronta per il battesimo. Se vuoi portare la bottiglia, ti ci invito pure!:)

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.