lunedì 29 gennaio 2018

Hall of fame: La Paisible Award e Covate D'Oro

Siccome devo rimediare al mio essere diventata una cattiva blogger, ho deciso di recuperare con un solo post due dei più bei premi che mi sono stati assegnati durante la mia permanenza qui sul web.
E sono entrambi molto belli perché molto diversi ma comunque caratterizzati, a mio avviso, dalla possibilità di far sapere qualcosa di positivo sui ed ai lettori che li ricevono.

In primo luogo, parlo del premio La Paisible Award, ideato da Mariella e che mi è stato assegnato da Pia, quindi ringrazio entrambe; l'una per la bellissima idea e l'altra per avermi pensata.

Ispirato alla bellissima Audrey Hepburn, il premio viene assegnato a coloro i quali, a nostro avviso, rispecchiano lo stile, la delicatezza, l'intelligenza, la delicatezza d'animo di quest'ultima.
Quindi potete capire bene quanto mi abbia onorata riceverlo io stessa.

 
In questo caso, mi sento di nominare tre blog, le cui autrici mi sono subito venute in mente appena lette le caratteristiche da considerare:

Rock Music Space (anche se chi la segue sa che in questo momento sta in un periodo di stop dal blog)


In secondo luogo, simpaticissimo è il premio Covate D'Oro, con il quale i blogger vengono nominati dai nostri molteplici io che più si riconoscono con il prescelto in questione.
Io sono stata nominata da:
Riccardo per il mio animo da bulla buona 😈: a ringraziarlo per il pensiero è il mio io timido, buono, fragile, fanciullesco, introverso con picchi espansivi;
Anna per la mia, tra le altre, simpatia e malinconia: a ringraziarla è il mio io curioso, artistico, lettore.


Invece:
Il mio io ottimista, cinefilo (che stavo confondendo con cinofilo :-D), nerd e sensibie nomina Pietro Saba, perché tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci tiri su con un bel film e con la dimostrazione che tutti i momenti peggiori riservano qualcosa di positivo;
Il mio io simpatico, fresco, iper-attivo, ingegnoso, vulcanico nomina Miki Moz, perché tutti desideriamo qualcuno che ci inviti a mangiare schifezze, a sperimentare cose nuove ed a ricordarci della nostra infanzia -facendoci sentire vecchi;
Il mio io vanitoso (ma in senso buono), ironico e sarcastico, stiloso, sensibile, nomina Pier, l'amico che tutti vorrebbero per commentare con argutezza e simpatia (ma anche una bella dose di veleno) la ex del nostro fidanzato ma con cui confrontarsi anche su questioni più serie;
Il mio io lettore, scrittore, fantasioso, nomina KeyPaxx, perché tutti abbiamo bisogno di quella persona che durante il giorno ci chiama al telefono per leggerci il nuovo capitolo della storia che sta ideando, catapultandoci in luoghi che non abbiamo mai visto ma che ci sembra conoscere da sempre;
Il mio io impetuoso, istintivo, inquieto, intraprendente nomina Pippa, perché tutti abbiamo dentro di noi quella parte furiosa che ha bisogno di uscire, di fare cose apparentemente sbagliate ma proprio perché così tanto forti e rivoluzionarie meritevoli di stima;
Il mio io poetico, socievole, introspettivo, giramondo nomina Franco, l'amico che è un po' amico di tutti, che viaggia in lungo ed in largo e che ci porta souvenir da ogni dove abbellendoli di biglietti, rigorosamente scritti a mano ed in rima.


Spero di non essere stata banale e di aver fatto piacere un pochino a tutti; sicuramente io sono stata contenta di partecipare alle due iniziative e di portarle avanti con voi!

Una buona giornata, a chi non è come neve...

sabato 20 gennaio 2018

We'll be counting stars

Tutti ormai sanno -o dovrebbero sapere- che io somiglio molto ad una biglia di vetro la quale, con cadenza quasi regolare, esplode frantumandosi in mille pezzi di modo che questi, schizzando via, feriscano il più possibile chi mi sta attorno portandosi via con loro tutto il rancore, la rabbia, l'inquietudine, la voglia di non stare ferma e zitta, la paura ed il coraggio che stavano proteggendo.

Per vostra fortuna il periodo di cui sopra è passato, quindi per stavolta l'avete scampata. Perché oggi, invece, mi sento una sfera di cristallo, si, ma in grado di far entrare nella propria trasparenza la luce, il calore, per poi rimandarla indietro alle persone che amo sotto forma dei colori dell'arcobaleno. E quelli si sa, non possono ferire nessuno.

Se non ve ne foste accorti, il Natale è passato da un po' ed anzi, vi dirò di più, siamo già quasi alla fine del primo mese del nuovo anno. Che io sentivo di aver appena tolto le decorazioni natalizie dallo scatolone ed invece, toh, era già ora di posare tutto.

Questa cosa del tempo che passa non me la so proprio spiegare. Ieri ero appena una diciottenne e questo sarà invece l'anno in cui compirò un quarto di secolo. Ma dove siete andati a finire anni nel mezzo?!
Il tempo è passato così velocemente che oggi, proprio oggi, si festeggiano quattro anni da quando il mio Rrrromano si è inginocchiato romanticamente di fronte a me per chiedermi di diventare ufficialmente la sua fidanzata. Roba d'altri tempi che però ben si addice al cavaliere galante che stava al mio cospetto in quella stanza piccola ma già molto piena di ricordi e pensieri di lui e di noi; roba che, potrebbe far sorridere, sembra non c'entrare poi molto con il mezzo 2.0 che mi ha permesso di conoscere quella che può essere definita con un termine particolare.

La persona giusta.

Il concetto di "persona giusta" è passato attraverso il cuore, la mente, le labbra, le mani di tutti almeno una volta nella vita. Di tutti, anche di quelli più cinici, più delusi, sfiduciati, tristi, arrabbiati.
E per quante persone questo pensiero abbia sfiorato, vi sono altrettanti modi per definire che cosa sia la persona giusta. O meglio, chi sia la persona giusta.

C'è chi dice che si tratti di quella che ti ammalia con il proprio profumo, con lo sguardo; quella che ti rapisce con le parole, la voce, un gesto; è quella che fa salire la voglia di cantare sotto la pioggia o di sorridere per un fiore sbocciato da solo in mezzo ad un campo incolto; quella che ti rende la protagonista di un film d'amore d'autore scritto proprio per te.
Ed anche io, se una mia amica mi chiedesse come riconoscere la sua persona giusta, darei probabilmente una di queste risposte.

La realtà è che per me la persona giusta è stata così lontana da qualcosa di concreto, di fisico, tangibile, di un gesto...
Non c'è stato nulla, nessun segnale in particolare. Solo una voglia irrefrenabile di avere la sua attenzione, i suoi commenti quando non si poteva altro e tutto il resto quando, invece, l'impossibile si è trasformato in possibile.
E quello che sentivo per lui era ben lontano dal semplice compiacimento per l'aver trovato un fan che apprezzasse i miei post, il mio modo di dire e non dire, la mia ironia. Che avevo assegnato un colore preciso alle e-mail sul cellulare di modo che, vedendo il rosa comparire sul led luminoso, sapessi immediatamente che era lui. Ed ogni volta era un piccolo balzo al cuore.
E tutto questo succedeva proprio nel momento in cui molti avrebbero detto che era sbagliato, che non si poteva, che dovevo fermarmi ed invece io, quando è arrivato il momento esatto mi sono detta "se lo fai ora, non sarà più nulla uguale" ed ho premuto invio senza neanche chiedermi se era quello che volevo perché doveva esserlo, non c'era altra spiegazione. 
La persona giusta.
Infatti lo è stato.

Quattro anni dopo, e nel frattempo sono successe tante cose, drammatiche o straordinarie, sono qui. Siamo ancora qui. A riflettere sul fatto che, probabilmente, questi saranno i 365 giorni in cui la nostra vita prenderà una piega tutta nuova. In cui, probabilmente, conosceremo nuove persone, nuovi luoghi, nuove mura ed in cui, si spera, finalmente i nostri sogni saranno trasformati in qualcosa di più terreno e tangibile.
In cui saremo più vicini, come lo sono state le nostre menti dal primo momento.

Allora non c'è fretta, perché tanto basterà chiudere gli occhi un attimo che sarà già domani anche se io preferisco sempre tenerli aperti e rimanere attenta per non perdermi tutti questi colori, i profumi, i gesti.

Una buona giornata, a chi non è come neve...