Sto precipitando amore mio
come la pioggia sul tuo viso,
come il cielo quando crolla all'improvviso.
Se la tua bellezza è furiosa e nobile
e' qualcosa che somiglia alle parte migliore di me.
Ho chiesto 'che colore pensi ti darei?'.
'Il verde, forse il rosso'.
No, il blu.
Dal verde scorgere il blu. Dal marrone scorgere il blu. Dal blu scorgere il blu.
In altri termini, da uno sguardo intravedere l'immenso.
Il blu per eccellenza, il mio blu per eccellenza, è il cielo.
Un cielo aperto fa paura. Immenso come null'altro al mondo, tanto da essere quasi claustrofobico. Nessun punto di riferimento; puoi al massimo affidarti a qualche nuvola, ma quelle sono leggere, si fanno portare via dal vento, e a furia di seguirle ti perderesti ulteriormente, trovandoti ovunque ma in nessun posto.
Un cielo aperto fa paura. Ti incanta con le sue stelle, ti offre la luna nella quale specchiarti, ma all'improvviso si strappa i pezzi di se in fulmini e tuoni. E potresti chiudere gli occhi e cercare di fuggire la paura, ma sai che non potresti mai prevederli prima che loro sorprendano te.
Un cielo aperto fa paura. Non ha certezze nella sua statica dinamicità. Sai che è li, sai che può essere limpido, freddo, rosso, coperto, squarciato. Ma mica puoi prevedere quando decide di essere come.
Per questo uno pensa che sia meglio rimanere a terra e godersi lo spettacolo da un prato, al sicuro.
Un giorno, però, guardi il verde e (oltre a pensare che sia una delle cose più belle che tu abbia mai visto), senza prevederlo, ti rendi conto che sei veramente oltre.
Allora potresti scegliere il rosso che è amore e passione, invece è il blu che sceglie te.
Sceglie te perché sa che è il momento adatto; sa che sei pronta. Vede le tue ali e ti insegna che un cielo aperto può essere percorso senza nuvole che ti sorreggano, senza stelle di riferimento che ti guidino. I tuoi passi si muovono quasi automaticamente perché la distanza è poca, hai tutto sotto controllo, l'angolo è quello che hai sempre circoscritto con le dita a mezz'aria.
Ti chiedi se sia possibile che qualcosa di concretamente minuscolo ti apra la porta verso un luogo diametralmente opposto; incroci di nuovo quello sguardo e pensi che si, tutto è possibile. Questo è possibile.
L'ho scoperto un giorno in cui ho scritto ed ho ricevuto risposta; l'ho scoperto a notte inoltrata quando il led lampeggiante segnava una mail non letta, poi un'altra, poi un'altra ancora...; l'ho scoperto un pomeriggio in cui un pavimento raccoglieva le mie lacrime, mentre mi chiedevo se stessi commettendo un errore più grande di me; l'ho capito durante un viaggio che mi portava lontana da casa mia ma mi avvicinava a qualcun altro che dalla parte opposta si allontanava da casa propria.
L'ho confermato nelle risate di una voce strana. Nei gesti inizialmente impacciati di un ex sconosciuto. Dentro una bufera che mi aveva fatta sua e che non faceva più danni, ma spostava le cose troppo ingombranti che io non avrei mai potuto sollevare da me.
Oggi il cielo aperto fuori ha il sapore di estate, ha un sole caldo che dalla finestra non mi da tregua.
Mi da la sensazione di 'domani'. Domani io ci sono, e non solo io. Domani io posso, e non solo io. Domani è tutto scritto ed io leggo una pagina al giorno, e non solo io.
Tutto qui: non solo io.
Non chiunque altro, insieme a me, ma tu.
''Tu che sai leggere nei miei pensieri.
Tu che sei la cosa che più mi spaventa.
Tu che mi ricordi che rivivo in tante cose.
Tu che sei uguale a me.
Tu che sei il mio cielo.
Tu''
Che sei TU.
Ritrovarti in ogni canzone che ascolto, in ogni citazione che leggo, in ogni rigo che scopro. Associarti a qualsiasi concetto, a qualsiasi formula, a tutte le soluzioni adottabili.
Perché sei TU.
Qui dove tutto iniziava, li dove tutto continua.
E ti amerò più in la di ogni domani, più di ogni altro, di ciò che pensavi.
Un buon pomeriggio, a chi non è come neve...