domenica 19 maggio 2019

Italians Do It Better

Ieri ho capito di essere una brutta persona.
Si, lo so, mi conosco da 25 anni ormai ed il dubbio mi sarebbe dovuto venire un po' di tempo fa però ieri ho avuto la conferma di ciò che dico.
I più curiosi si staranno chiedendo che cosa avrò combinato.
Avrò forse rubato le caramelle ad un bambino?
Avrò abbandonato una vecchietta sul ciglio di una strada trafficata senza porgerle il mio aiuto ad attraversare?
Avrò mica soffocato una povera tartaruga con un cappio di plastica irrispettosamente abbandonato in mare?
No. Ho fatto di peggio.
Ho assistito agli Eurovision.
E li ho commentati.

Ora, probabilmente avrete sentito già almeno parlare di questo evento ma a scanso di equivoci una piccola spiegazione di ciò di cui sto per scrivere: molto semplicemente si tratta di un contest musicale a cui partecipano 26 paesi rappresentati da altrettanti artisti che hanno, dunque, l'arduo compito di tenere alta la propria bandiera. Tra i 26, ovviamente, non poteva mancare la nostra bella Italia per la quale di anno in anno, generalmente, gareggia il vincitore di Sanremo e che quindi, quest'anno, si è unita al coro di "volevi solo soldi, soldi", con tanto di clap-clap di contorno.
Personalmente non avevo mai seguito l'evento, tanto meno in diretta, ma quest'anno mi sono lasciata convincere da una vocina partita direttamente dalla mia anima e ho sintonizzato sullo spettacolo; spettacolo che mi ha effettivamente favorevolmente colpita. Tra i tanti aspetti positivi vi è stata, anzitutto, una cosa fondamentale per una persona impaziente come la sottoscritta: la rapidità. Alle 23 circa si erano esibiti tutti i cantanti, senza che di mezzo ci fossero scenette comiche demenziali come siamo abituati in programmi simili.
A parte questo, il contest musicale si contraddistingue per la diversità delle voci, degli stili, perfino delle scenografie perché ogni paese cura la propria. 
Un momento bellissimo in cui sventolano tutte insieme bandire dai colori diversi; in cui l'islandese intona la canzone macedone o il russo balla al ritmo spagnolo; in cui vengono lanciati messaggi profondissimi o semplicemente "nanana" che ricanticchieremo sbadatamente sotto la doccia.
Un arcobaleno in cui si riconosce l'umanità, non la razza, ed in cui tutti parlano solo una lingua composta da sette note musicali.
Tutti uguali, tutti fratelli.

Tutti uguali, tutti fratelli. Si. Finché non arriva il momento del tele-voto.

È stato in quel secondo là, in quell'istante preciso in cui i presentatori hanno cominciato a sciorinare i punteggi che ho capito di essere una brutta persona.
La classifica in pratica si forma attraverso due momenti principali. Nel primo i giudici di 41 paesi (tra cui anche quelli partecipanti che, quindi, si votano a vicenda) assegnano un voto da zero a 12 ai partecipanti.
Tutto molto bello, tutto emozionante...solo che il patriottismo che è in me ha preso il posto del buonsenso e degli arcobaleni ed ho quindi cominciato ad inveire pesantemente contro i paesi che non ci assegnavano il massimo.
Voglio dire, tutti conoscono la rivalità che separa gli Italiani dai Sammarinesi e proprio quest'anno che, incredibilmente, quest'ultimi ci hanno assegnato i 12 punti, i nostri vicini Albanesi e Romeni ci hanno bidonato. Ma con tutti i laureati che vi mandiamo, porca miseria, con tutti i vostri connazionali che ospitiamo qui da noi, ci tradite così?
Tra una riflessione ed una imprecazione, comunque, si arriva alla classifica parziale. Siamo quarti, Mahmood è tranquillo ed io invece inondo di messaggi il Rrrromano (che nel frattempo si è sintonizzato anche lui per disperazione) per esprimere il mio disappunto sui comportamenti dei vari giudici sparsi all around the world. 
Arriva lo step finale, in cui i punti già presi vengono sommati ad altri assegnati (secondo un criterio che non mi è dato sapere) in base al livello di successo ottenuto al tele-voto. 

Un vero e proprio momento tensivo in cui si parte dall'ultimo in classifica fino ai piani alti. Arriva il momento dell'Italia, dal quarto posto schizziamo incredibilmente al primo con uno stacco non indifferente dagli altri. Ci siamo, ci hanno votato, ci sto credendo, ci stiamo credendo, Mahmood inquadrato alla tv sembra non sentire la tensione mentre io se potessi urlerei le peggiori cose nel cuore della notte ma poi rischierei di vedere mio padre scendere incacchiato quindi mi trattengo. 
È il momento di capire se possiamo farcela, se rimaniamo saldi dove siamo e quindi...e quindi... E  quindi niente, ci superano i Paesi Bassi che, per farla breve, vincono con una canzone carina ma che a mio avviso non era ai livelli, se non altro per innovazione, a quella della nostra nazione. 
I miei sogni si infrangono, mi si affloscia la bandiera tricolore che stava volando con orgoglio nel mio cuore e la tv si spegne insieme ai nostri sogni di gloria. 

Che cosa è rimasto dopo questa vittoria il cui profumo è stato sotto i nostri nasi per un secondo e che poi si è allontanata lentamente come un miraggio?
Un buon secondo posto che, negli ultimi anni, è stato comunque il posizionamento migliore.
L'orgoglio di sapere che, dall'estero (perché dalla propria nazione non si poteva votare il proprio rappresentante, ergo per esempio gli Italiani dall'Italia non potevano votare Mahmood) abbiamo ricevuto comunque tantissimi voti.
L'emozione di scoprire, dai video dal pubblico trasmessi sui vari canali social, che durante la nostra esibizione tutti erano completamente coinvolti nonostante il cantautore abbia deciso di lasciare la canzone nella nostra lingua madre mentre in molti hanno scelto comunque l'Inglese.
La gloria di aver ottenuto, proprio grazie al vincitore di Sanremo così tanto bistrattato, per la prima volta nella storia degli Eurovision il premio come miglior composizione.

E però anche un po' di rancore per i paesi che non ci hanno dato i 12 punti. Ma tranquilli, niente di serio, nulla di personale. Siete solo depennati ufficialmente dalla lista delle mete turistiche per i prossimi mille anni :-P

Una buona serata, a chi non è come neve...

sabato 11 maggio 2019

Got something magic

Se c'è una cosa per cui io ed i miei amici siamo famosi è sicuramente la nostra incapacità di organizzare degli incontri tutti insieme.
Eppure, udite tutti, qualche settimana fa il miracolo è avvenuto!
Prima di andare avanti è bene che sappiate che io ed i miei amici siamo un miscuglio di esseri umani del tutto diversi l'uno dall'altro, legati solo dallo stesso senso dell'umorismo becero e dalla stessa capacità di ridere per cose che altri troverebbero disgustose.

Il gruppo di amici in questione è insolitamente (per la mia asocialità, intendo) numeroso ed è composto da me e Maurizio. Fine.
No, scherzo (eccolo, l'umorismo becero di cui sopra).
Ovviamente si, ci siamo io e Maurizio, il quale non ha bisogno di presentazioni ma solo di sassate perché ormai non scrive più.
Poi c'è mia sorella, la più piccola, che come nome in codice avrà il nick Boccolo (non è quella incinta, ndr)
Lei la dovreste già conoscere perché ho scritto spesso di lei, per esempio dentro un post per il suo compleanno. Comunque per rinfrescarvi la memoria lei è la mattacchiona del gruppo, quella che mangia H24 ed ha sempre fame, che scova foto di gente improbabile (tra poco capirete) e che impazzisce per i cani.
I componenti n° 4 e 5 sono una coppia di sposi ed in particolare lei, che chiameremo Stozza per motivi che non sto qui a spiegare, è nostra amica da anni ormai e lui, ovviamente, è entrato di conseguenza di diritto nel nostro team. Lui lo possiamo chiamare tranquillamente Mio.
Mio è molto paziente perché deve sopportare che io e Boccolo mandiamo sempre foto a caso di uomini e donne dall'aspetto un po' caratteristico additandoli come ex storici di Stozza. Non so per quale motivo quest'ultima è diventata il centro del nostro interesse però ormai è così e lo accetta di buon grado (non è che avrebbe altra scelta, dato che abbiamo tantissime foto imbarazzanti che la ritraggono).
E poi c'è una new entry inaspettata risalente ormai a tre mesi fa che riguarda il soprannominato Figghiolu.
Lui è letteralmente lo chef del gruppo, con grande gioia di tutti gli altri componenti, ed ha in comune con Boccolo la grandissima passione per i cani. Lui è un tipo da Labrador, mentre noi siamo più da Pastori Tedeschi, però ci amalgamiamo bene. Anche perché il suo Zeus è super addestrato, più di Stozza, mentre i nostri sono dei criminali che sradicano le piante di mamma e rubano scarpe. Ma chi siamo noi per giudicare?
Figghiolu, proprio grazie alla sua passione, è riuscito a coinvolgerci in momenti bellissimi (in realtà la sottoscritta è stata poco presente a causa degli spostamenti frequenti a Roma) coi cani perché grazie al suo cucciolone regala regolarmente sorrisi ai bambini autistici che, proprio grazie agli amici a quattro zampe, trovano un modo per vivere magari momenti tutti nuovi e solo positivi.

In realtà il gruppo conta anche un'altra persona e la relativa bimba, ossia la sorella gemella di Stozza,  Tina, anche lei ovviamente nostra amica da anni, però lei è come una figura mitologica perché perlopiù scompare per settimane intere e non si fa né sentire, né vedere. Le vogliamo bene lo stesso.

Comunque dicevo, dopo questa breve introduzione dal retrogusto dolce-amaro, che incredibilmente siamo riusciti a vederci in una settimana più di quanto non abbiamo fatto negli ultimi tre mesi. Ed abbiamo riso tantissimo, insieme.
Per esempio, abbiamo fatto una mega cena offerta (in tutti i sensi) dal generoso Figghiolu il quale, come tocco finale, ha anche preparato il cuore caldo, (uno dei dolci più buoni di sempre).
Abbiamo passato ore al bar con Zeus che cercava di rubare il cibo di Boccolo e quest'ultima gli ringhiava ovviamente contro perché il suo cibo non si tocca; fatto (non) lunghe passeggiate sul lungomare cercando di lanciare Stozza invece del gioco del cane da riporto; partecipato ad eventi con cani super educati ed i miei nipotini che, più che portarli al guinzaglio, si facevano portare a loro volta dagli stessi.

Insomma, le solite cose che si fanno con gli amici, no? Che poi, anche se non ci vediamo spesso, praticamente viviamo scrivendoci dalla mattina prestissimo fino a notte fonda...e, credetemi, vorrei tantissimo accompagnare questo post con degli screen delle nostre conversazioni ma non sono riuscita a trovare nessuna parte in cui non ci fossero dentro cose strane (es. parole in dialetto indecifrabile, parolacce, offese a Stozza, pettegolezzi, foto inquietanti, botta e risposta con audio lunghissimi).
E non so perché mi è venuto da fare questo post su di loro; forse perché raramente scrivo di cose del genere o forse perché sono molto felice di aver trovato questo gruppo di stramboidi che, però, si sta dimostrando prontissimo a sostenersi anche per piccole cose quotidiane.
O forse per ricordare che le cose belle succedono e non devono per forza essere eclatanti, basta una risata strappata grazie ad una chat strampalata.

E voi li avete amici del genere? E se si, in quale manicomio li avete pescati?

Una buona giornata, a chi non è come neve...