Qualche tempo fa si parlava del fatto che mettere al mondo un figlio sia un gesto egoista. Da una parte è vero; decidere per un altro esserino quando nascere, in che famiglia darlo alla luce, la condizione economica (almeno iniziale) in cui vivere...
Però dall'altra parte ogni volta che vedo un genitore col proprio figlio non posso non notare l'altruismo che circonda le due figure.
Per esempio, ero ad una festa di paese nella città accanto alla mia questa estate ed era ovviamente pieno di famiglie, di bambini accompagnati da mamma e papà. Allora ognuno di questi, non uno più dell'altro, faceva un po' di tutto per accontentare i propri pargoli più o meno cresciutelli di età.
Piccoli gesti, nulla di eclatante, ma che mi hanno fatto un bell'effetto. Il papà che lasciava scegliere il palloncino preferito alla propria bambina aspettando con la banconota in mano; la mamma che, mano nella mano con il piccolo, si assicurava della scelta fatta "Sicuro? Ti piace di più quello? Sei contento?"; andare al supermercato e comprare, in mezzo alla pasta, l'acqua, il formaggio, l'ovetto Kinder perché è una sorpresa in più, un sorriso in più una volta tornati a casa; che non è nulla di dovuto, è proprio semplicemente qualcosa di voluto.
E quante volte, allo stesso modo, ho visto dei bambini altrettanto generosi?
L'altro giorno ero a tavola ed avevo fatto i tramezzini con la salsa tonnata. La mia nipotina, seduta al mio fianco, non li aveva mai assaggiati (così diceva) ed insisteva nel dire che non le piacevano. Ho cercato di convincerla perché secondo me erano buonissimi e così alla fine ha ceduto. Si è presa un pezzettino ed ha detto che le piaceva, me ne ha chiesto un altro piccolo e mi si è sciolto il cuoricino quando lei ha preso il suddetto quadratino, che era l'ultimo, e lo ha diviso in due per cederlo a me. È stato un gesto assolutamente naturale, neanche mi guardava mentre lo faceva, come se si fosse resa neanche conto che in realtà stava facendo qualcosa che non era dovuto necessariamente.
Mi fa altrettanto tenerezza nei momenti in cui ha le sue patatine preferite in mano, che io invece detesto perché speziate, ed insiste (stavolta lei) perché io le assaggi "zia sono bone, assaggia, assaggia".
Credo che, riflettendoci a fondo, fa abbastanza bene al cuore la semplicità di questo gesto; vuole condividere con me una cosa che ama ed insiste nonostante, qualora io accettassi, significherebbe privarsi lei di un cibo che le piace tanto sgranocchiare.
È che magari è vero che mettere al mondo dei figli è anche una scelta egoistica, però sommando tante piccole cose credo che col tempo questa scelta si ripaghi con almeno altrettanto altruismo.
Per esempio quando poi si esce presto al mattino e si torna a casa tardi la sera per guadagnare abbastanza da sostenere la famiglia. O quando si fanno un po' più di sacrifici per realizzare quel piccolo sogno nel cassetto del pupetto di turno o per pagargli gli studi.
E quante volte, allo stesso modo, ho visto dei bambini altrettanto generosi?
L'altro giorno ero a tavola ed avevo fatto i tramezzini con la salsa tonnata. La mia nipotina, seduta al mio fianco, non li aveva mai assaggiati (così diceva) ed insisteva nel dire che non le piacevano. Ho cercato di convincerla perché secondo me erano buonissimi e così alla fine ha ceduto. Si è presa un pezzettino ed ha detto che le piaceva, me ne ha chiesto un altro piccolo e mi si è sciolto il cuoricino quando lei ha preso il suddetto quadratino, che era l'ultimo, e lo ha diviso in due per cederlo a me. È stato un gesto assolutamente naturale, neanche mi guardava mentre lo faceva, come se si fosse resa neanche conto che in realtà stava facendo qualcosa che non era dovuto necessariamente.
Mi fa altrettanto tenerezza nei momenti in cui ha le sue patatine preferite in mano, che io invece detesto perché speziate, ed insiste (stavolta lei) perché io le assaggi "zia sono bone, assaggia, assaggia".
Credo che, riflettendoci a fondo, fa abbastanza bene al cuore la semplicità di questo gesto; vuole condividere con me una cosa che ama ed insiste nonostante, qualora io accettassi, significherebbe privarsi lei di un cibo che le piace tanto sgranocchiare.
È che magari è vero che mettere al mondo dei figli è anche una scelta egoistica, però sommando tante piccole cose credo che col tempo questa scelta si ripaghi con almeno altrettanto altruismo.
Per esempio quando poi si esce presto al mattino e si torna a casa tardi la sera per guadagnare abbastanza da sostenere la famiglia. O quando si fanno un po' più di sacrifici per realizzare quel piccolo sogno nel cassetto del pupetto di turno o per pagargli gli studi.
O quando alla stazione dei treni, vedo i genitori
trattenere le lacrime salutando i figli, anche se ormai grandi, per dare loro
la forza e la sicurezza di star facendo la scelta giusta per il proprio futuro.
O quando poi ogni sera li chiamano per sapere come stanno e chiedono loro se
hanno bisogno di qualcosa in particolare, perché nel caso “non ti devi preoccupare, devi solo dirmelo eh”.
O come quando una volta dissi scherzando a papà “ma
tu ci pensi che, dato che alla fine ci hai mantenute tutte e cinque facendoci
fare una vita abbastanza agiata, se invece non ci fossimo state praticamente saresti
stato ricco?” e lui rispose tranquillamente “veramente quello che ho fatto, l’ho fatto per voi, se fossi stato solo
mica ci sarei arrivato”.
Buona festa del papà ai papà non egoisti. A quelli che non lo sono ancora ma lo sono già. A quelli che lo stanno per diventare, a quelli che lo stanno sognando, a quelli che non ci sono più ed a quelli che hanno voluto esserci lo stesso.
Ed ovviamente soprattutto buona festa del papà al mio che mi ha dato il nome, mi ha dato il cognome, mi ha dato il bel caratterino che mi ritrovo e soprattutto il nasino elegante* che sfoggio felice.
Una buona giornata, a chi non è come neve...
*ironica