Ad averlo ricordato prima avrei lasciato la storia del post precedente per oggi. Sarebbe stato carino.
Avrei cominciato il post-compleanno con
''In tutte le favole le cose belle iniziano con c'era una volta; la mia inizia tra le fiamme di un camino e con un pugno di cenere.''
Invece il piano è saltato.
Allora torno indietro e sorrido delle parole che ho usato al mio primissimo post. Semplicissimo, ma mi ci riconosco ancora, più o meno.
Eh si, perché penso che siano cambiate tantissime cose in questi 365 giorni.
Sono cambiati il tavolo e la stanza dalla quale sto scrivendo; è cambiato il mio modo di vedere le cose; sono cambiate le persone che ho intorno e di fianco; è cambiato il modo in cui scrivo ed in cui scelgo i titoli.
E mica potete immaginare, voi, che questi cambiamenti son dovuti davvero a questo diario virtuale?
Non so, diciamo che essendo un compleanno (che magari 'celebrerò' da sola, non fa nulla) potrei fare qualcosa di diverso e speciale, ma cosa?
Sono così noiosa ed ordinaria che non saprei, quindi vado, scrivo e basta (:
Per una volta potrei dire perché per il blog-anno non ho messo come titolo qualcosa di facilmente riconducibile all'evento, ma una frase quasi casuale.
Magari non è interessante (anzi, certamente non lo è) ma sicuramente è qualcosa che non ho mai scritto. Quindi, preparate i fuochi d'artificio!
In realtà credo che per tutti i post venga prima il titolo e poi il resto. Ed è come se mi dessi una traccia dalla quale sviluppare i miei pensieri. Quindi ieri sera, dopo aver ricevuto il promemoria dal mio personalissimo e multi-competente blog-guard, mi son messa a pensare 'e cosa scrivo?e cosa dico?'. Ed ho scavato nella mia testolina alla ricerca della frase. Quella che mi avrebbe aperto la strada verso chissà quale parola.
Ed in pochissimo tempo l'ho trovata. Do per scontato che immaginiate sia di una canzone di Tiziano. Ho pensato ad un pezzo in particolare, e poi ho estratto la frase meno ovvia ma col concetto (a mio avviso, naturalmente) più forte.
Prendi la tua strada.
Se gli altri guardano il tuo viso con sospetto
è perché ne sanno ancora poco del rispetto.
E tutti vogliono vederti rotolare,
lasciali parlare!
E ti diranno che non sei lo stesso
perché non sanno riconoscerti.
E ti diranno che sei meno dolce
perché l'amore sa nascondersi
Ma tu...
Parla, sogna, balla, continua a cantare..
E mi ci son trovata, e mi ci son trovata oggi che è un anno, perché mi hanno detto che quello a cui credevo mi aveva rovinata. Perché mi hanno detto che il mio blog era sbagliato. Ed io con lui.
Ma io rido.
Perché non sapevano riconoscermi. Ed io invece si. E lo scrivo oggi. 365 giorni dopo.
Perché ho trovato il mio mondo. Mi sono affacciata a una finestra dalla quale non credevo potessi trovare un panorama così. E non lo credereste neanche voi, forse. E non lo ha creduto neanche chi sosteneva di avermi riconosciuta tra 100.000 persone.
Mi hanno detto di cambiare, di tornare indietro verso una strada che non mi è mai appartenuta davvero. Dentro una pelle che mi stava stretta e poco mi si addiceva. Io ho sorriso, mi sono spogliata e mi son trovata già coperta di me stessa. Li ho lasciati parlare.
Ho ripreso le mie righe, le mie vie, il mio modo di dire e non dire perché non volevo, non perché non potevo, ed ho continuato a cantare.
Eccola la scena che ho visto per festeggiare 'A chi non è come neve'.
Una bella persona che ha il viso rigato dalle gocce, non dalle lacrime, di una pioggia, sotto la quale 'parla, sogna, balla, continua a cantare' nonostante tutto.
Nonostante tutti.
Ed oggi lo so, lo scrivo semplicemente.
Un anno dopo, sono ancora qui. Non me ne vado, credo a quello che penso. Vedo quello che voglio avere davanti.
Me ne accorgo adesso più che mai.
Io continuo a non essere come neve.