Dov'è andato a finire Ottobre?
Dov'è andato a finire il 2020?
Dov'è andato il mio tempo?
So come l'ho investito ma non mi rendo conto di come sia stato possibile lasciarlo passare così, come un soffio.
La mia agendina mi ha chiesto un resoconto mensile; fino ad ora, oggi escluso, il 98% delle mie giornate è stato percepito dalla sottoscritta come "ottimo", il restante come "ok".
Non male, per una che ha la tendenza ad auto-sabotarsi di continuo.
Ho imparato l'antica arte del "ridere di ogni problema, mentre chi odia trema".
Nella fattispecie comunque non mi pare di aver dato motivo ad alcuno di odiarmi. Resta il ridere.
La mia mente è stata quasi sempre occupata in qualcosa di utile, motivo per il quale anche le giornate no, alla fine, sono andate come dovevano: verso l'ok.
Ho trovato anche il tempo per cenare con i miei amici, prima che ovviamente tornasse di moda chiudere i locali prima del calar del sole.
Sono sempre state serate divertenti, molto terra, terra come mi piace definire il mio gruppo di amici (io apri-fila, si intende). Serate che spesso migliorano anche l'autostima, quando ti viene voglia di indossare qualcosa di più carino del solito. Per te, non per gli altri sguardi: lo specchio è più lusinghiero di uno sconosciuto.
È che le nostre uscite alla fine girano tutte intorno ad un elemento fondamentale.
La nostra generazione si incontra per bere, noi per mangiare.
Si esce per provare il locale con il panino più zozzo; per la pizza più buona; per l'antipasto più abbondante.
Un sacco di tempo per verificare che i capelli siano a posto per ritrovarsi, dopo dieci minuti, intorno ad un tavolo impregnati del profumo di patatine fritte.
Ma a noi piace così.
In realtà avrei tante cose da raccontare, un fiume in piena. Ma alla fine non ho detto niente.
Aspetto.
Levigo.
Sotterro.
Colleziono.
Ci sono.
Giusto per dire che ci sono.
Una buona serata, a chi non è come neve...