giovedì 16 febbraio 2023

Le parole hanno un peso

Le parole hanno un peso.

Mi rimbomba in testa, con la sua voce, la sua intonazione. La riconosco a memoria.
Gli stessi punti, gli stessi a capo.

Le parole hanno un peso, ed io la mia bilancia la so usare benissimo.
Le parole hanno un peso, ed io le mie le so portare esattamente in equilibrio.
Le parole hanno un peso, quello che scelgo io di dare loro.

Anche quando sono arrabbiata, anche quando la foga erutta implacabile dagli occhi, dalla pelle, io le misuro, le scelgo consapevole di quel che voglio dire, di dove voglio che arrivino.
Anche quando il mio intento è colpire, affondare proprio nella carne, io lo so che le mie parole hanno un peso.

È per questo che lo so, che tutte le parole hanno un peso.
E non si può lasciarle andare via come se non fosse vero; come se fossero di aria solo perché di aria e suono e fiato son fatte.
Perché le parole hanno un peso. E bisogna accettarlo, quando si decide di mandarle a spasso; bisogna accettare che possano diventare dei boomerang e che tornino a colpire proprio noi. Che volevamo essere carnefici e ci trasformiamo in prede spaurite.

Le parole hanno un peso e se cominciano a maturare, a ribollire, poi bisogna saper riconoscere anche la possibilità che inizino a marcirti dentro.

Perché le parole hanno un peso. Ed un colore. Ed un retrogusto.
E se decidi di usarle a sproposito, poi devi anche accettarne il disgusto mentre le vomiti, mentre la lingua diventa appiccicosa e maleodorante.

Le parole hanno un peso. Ed anche una forma. La lama che decidi di affilare mentre le scegli con più o meno cura. Perché devi essere coraggioso e rimanere anche quando ti sanguinano le labbra da cui le stai facendo uscire. Perché se sei abbastanza coraggioso da sputarle via, non puoi essere un codardo e non accettare che nel tragitto feriscano per forza anche te.

Le parole hanno un peso e, come tutte le cose, hanno un proprio posto nel mondo. E le devi sapere collocare in quello giusto perché non lascino un vuoto una volta che hai deciso di usarle.

Le parole hanno un peso, e più ci penso, più mi sembra impossibile che per molti le parole non abbiano alcun peso. Più mi sembra inaccettabile il modo in cui sfuggono come se niente fosse. Più mi sembra vergognosa l'indifferenza verso le conseguenze che lasciano.

Perché le parole hanno un peso, non solo un significato.

Le parole hanno un peso.

Tutte.





sabato 4 febbraio 2023

...Mi ci perdo...

Mi mancava da tanto, troppo, la felicità così.
Ancor di più pensando a quanto sia stata stupida ad essermene privata io stessa, da sola.
Come se non lo sapessi già, la consapevolezza mi è arrivata d’improvviso, come il vento nelle belle giornate: quanto mi manca essere felice così.

E dentro il “così” ci son sempre tante cose.

C’è una colazione fatta con calma di lunedì mattina, ché i lunedì mattina son sempre un po’ ‘na tragedia ed in qualche modo bisogna pur cercare di colorarli;
C’è il peso del corpicino dei miei Gattuzzi poggiati sui miei piedi che litigano tra di loro mentre io cerco di prender sonno;
Ci sono le risate con mia sorella e la nostra amica, che si è unita alle lezioni di pilates, mentre sbagliamo allo stesso modo ed in contemporanea l’esercizio per regalare alla nostra istruttrice la soddisfazione di poter esclamare “Ma vi siete messe d’accordo? Guardatele, oh, son proprio sorelle!”;
Ci son le mie nipotine che fanno a gara per farsi prendere in braccio o per derubarmi della merendina di turno;
Ci son i miei piatti preferiti a pranzo a cena, un giorno dopo l’altro.

E poi c’è tutto il capitolo “gatto randagio”, tutto il capitolo “noi”.
Fatto di paragrafi, corsivi e grassetti, qualche cancellatura, qualche pagina strappata. Note a margine, post scriptum, penne nere, rosse e blu, asterischi e punti e a capo.
C’è la mia playlist preferita in macchina, già in riproduzione casuale alla sua radio appena apro lo sportello.
C’è il pane rubato -non è vero, si chiama condivisione- dal suo piatto per non doverlo tagliare io.
Le merende di metà serata con i Loacker di tutti i gusti, che ci scambiamo come con le figurine, per lasciare all’altro il proprio preferito.
Ci sono i film che scegliamo accuratamente perdendoci almeno mezz’ora su, ma di cui guardiamo solo i primi dieci minuti per crollare sfiniti dal sonno.
C’è la lotta ogni santa volta per appropriarci del cuscino più comodo, che vinco sempre io perché le risate ed i pizzicotti gli tolgono tutte le forze e lo costringono alla resa.
Ed il mio essere buona perché quel cuscino lo condivido sempre lo stesso e poi finisco per sostituirlo completamente con la sua spalla.
C’è il suo profilo, lievemente illuminato dalla luce della tv, che conosco a memoria e che non vedo l’ora di disegnare con lo sguardo mentre finge di dar attenzione al programma serale di turno.
La risata nella quale scoppio senza poterci fare niente ogni volta che mi intima di smetterla di muovermi perché, puntualmente, disfo tutte le coperte.
Ci sono le sveglie dell’uno o dell’altra -soprattutto dell’altra- nel cuore della notte che son sempre accompagnate dall’attenzione che ci sia abbastanza piumone a scaldarci.
Le sneakers uguali ai piedi del letto che ci siamo regalati l’anno scorso e che poi han aperto la strada al pigiama abbinato, indossato ogni volta che ci troviamo abbracciati nello stesso letto.
Gli “ancora dieci minuti” quando al mattino la sveglia suona sempre troppo presto, però sono forse i minuti che amo di più, perché ci scambiamo quasi la pelle come fosse la prima volta o l’ultima, nonostante le ore precedenti trascorse ininterrottamente insieme.
Il bacio sotto la porta del mio ufficio ed il "vai piano" che accompagna ogni partenza.
I messaggi ad ogni ora del giorno ed a volte della notte.
Ci sono le serate sul divano davanti al camino. I vestiti alla rinfusa sulla sedia e sul pavimento.
I miei capelli sul suo viso, le mani intrecciate anche in macchina, il salvadanaio in due.

La verità è che la mia lista non finirebbe mai. Che mi fan male le guance tanto è ampio il mio sorriso.
Che mi ero persa ed è venuto a ritrovarmi, come sempre. Ché il mio filo d'Arianna è l'amore sconfinato che provo per lui.

Un buon fine settimana, a chi non è come neve...