giovedì 29 aprile 2021

Come colore e forme per Cézanne

 A te.

Che non sei ancora qui ma sei già una parte imprescindibile del nostro universo.

A te.

Che ancora non hai un nome ma sei già tutto.

A te che detti già il ritmo.

A te che porti con te già tutti i tramonti fino alla fine dei giorni.

A te che somigli già al sole, alla luna, alla neve, alla pioggia, agli uragani ed al mare.

A te che profumi già di primavera, di terra bagnata, di amarene.

A te che hai già negli occhi le navi del mondo, i ghiacciai, i burroni, il caos di persone negli aeroporti.

A te che esploderai come un boato pur entrando in punta di piedini.

A te, piccolo fiore in un deserto pieno di follia e paura. 

A te che riempi già il cuore e gli occhi e i sogni di chi ti porta con sé.


A te, piccolo amore della zia, il mio "non vedo l'ora che tu sia qui". 

A te, piccolo amore della zia, il mio "ti sento già". 


Una dolcissima attesa, a chi non è come neve... 

sabato 10 aprile 2021

E che stasera tu sei mia

La verità è che quando ci si libera di una paura, la cosa più difficile da fare è abituarsi a stare senza di lei.
Alcune ti si cuciono addosso così bene che nemmeno te ne rendi conto.
Che poi ti fanno sentire nuda.
Eppure avevo voglia di spogliarmi.

La verità è che sono sempre in ritardo. E quello che a me sembra un passo enorme, per il resto dell'universo è un granello invisibile.
La verità è che sono sempre in ritardo, ma ho comunque imparato a non fermarmi.
L'ho imparato perché, quando l'ho fatto, la cosa mi ha scottata così tanto che mi sono ripromessa di non bruciarmi più in quel modo.

Ho sorriso ad una frase lontana "casa è la scelta più comoda".
Casa è il luogo in cui ho smesso di scappare.
Dove mi son seduta ed ho cominciato a parlarmi per molto tempo.
Casa è dove i miei fantasmi sono nati, cresciuti e dove, poco a poco, si sono mostrati anche agli altri.
Casa è dove il mio specchio è diventato piano, piano un po' più grande, un po' più clemente.

Così alla fine ci sono arrivata.
Di fronte alla mia paura, dico.
Ma mica come nei film. Che ti svegli, indossi un sorriso ed è fatta.
Ci ho pianto un sacco. Non so nemmeno io cosa ho pianto, ma l'ho fatto.
Mi sono sentita piccolissima, di fronte a qualcosa, paradossalmente, di microscopico.
"Sempre in ritardo".
Forse ho pianto quello.
Tutti i no.
Tutti i si.
Tutti i non so.
I mai ed i per sempre.

Così alla fine ci son riuscita.

Mio cognato ha prenotato il mio film preferito.
Gianluca mi ha regalato il biglietto.
Papà ha prenotato la sala solo per me, mi ha aperto la porta e mi ha abbracciata forte.
Claudio mi ha comprato i popcorn, mi ha tenuta la mano come ai bambini e mi ha sorriso, aspettando che il film finisse.

Ed io,
sono andata al cinema da sola.

Buon film, a chi non è come neve...