Dolci, agri, ingenui erano i miei morsi
e quanti errori accumulati senza mai capire
che per gustarsi meglio ci si deve assaporare
piano, lentamente.
Con la testa lievemente,
cominciare dall'esterno per lasciarsi alla fine.
E' incredibile come riesca a trovare, per ogni concetto che ho in mente, un pezzo dei testi del mio cantautore (che definire) preferito (non renderebbe proprio l'idea).
Si, perché se dovessi dare una forma concreta a quello che sto per scrivere, userei certamente i movimenti descritti su.
Fluidi, che si incastrano perfettamente l'uno con l'altro senza annullarsi a vicenda. Perfetti.
L'amore te lo immagini sotto la pioggia, magari col freddo come pretesto per allontanare i brividi pelle contro pelle. Ma il bello è che ti sorprende anche col sole cocente, in una mattinata che può o non può promettere sorrisi. Dopo una lunga camminata in salita, con il peso della stanchezza addosso.
Ma poco importa, perché quando arriva tutto cade e rimani tu di fronte a lei.
Ci sono modi diversi per avvicinarsi ed, ovviamente, dipende.
Puoi essere cauta e delicata, o puoi semplicemente lasciarti andare alla passione nella sua forma più pura e sbranare l'oggetto del tuo desiderio.
Ma a volte tutto è così veloce e così forte che è la foga a scegliere te.
Mi sono ritrovata, così, irresistibilmente attratta ed ogni mia resistenza è stata vana, ammesso che poi ci abbia davvero provato, a resistere.
E se è vero che l'occhio vuole la sua parte, è stato altrettanto sorprendente constatare come la voglia di assaporare ogni angolo si facesse strada nella mia mente, lasciando indietro ogni altro senso.
Abbandonata ogni strana perversione del chi resiste di più, disarmata di ogni pudore, mi sono lasciata affogare in un gusto piacevolissimo. Di quelli che ti circondano e ti sovrastano contro ogni tentativo di divincolarti.
Una passione così forte, da levarti anche l'interesse verso eventuali occhi indiscreti.
Perché l'occasione di fare l'amore così, senza timore, sicura della tua scelta, libera di ogni catena mentale, potrebbe non ricapitarti mai più nella vita.
Un piacere letteralmente carnale, di quelli capaci di risvegliarti da qualsiasi torpore. Fatto di movimenti lenti, per paura di far scappare qualsiasi brivido. Di ingordigia, con l'illusione di poter trattenere anche il più piccolo respiro. Di estasi, con la convinzione di voler replicare sempre e di più.
Fino ad arrivare al culmine e con immensa sorpresa scoprire che il meglio stava solo per arrivare, anche se i brividi fino a quel momento erano stati inarrestabili ed impareggiabili.
E poi una lenta, lentissima discesa verso la fine, con le mani ad aggrapparsi all'ultimo morso rubato, ritrovandosi forse con un senso di colpa in più, ma assolutamente soddisfatti e complici.
Forse è quello il momento più strano o forse il più devastante: quello in cui si è nudi di fronte alla passione fugace appena consumata. A guardarsi le mani, assaporarsi le labbra e risentire ancora un ultimo, impercettibile fremito pulsare un immenso colpo al cuore.
Raccogliere le briciole di quanto rimasto, farle volare via, nasconderle il più possibile e mantenere il segreto con chi non capirebbe. Con chi sarebbe semplicemente uno sgradevole spettatore di un amore così folle, magari.
Io non avrei mai pensato di scrivere un post del genere, soprattutto non sul mio blog ma è inutile farsi scudo di una inutile ipocrisia.
Quando sei di fronte a qualcosa di così grande e così unico, non puoi fare a meno di lasciarlo impresso da qualche parte.
E credetemi, se anche voi aveste assaggiato le ciambelline al cioccolato che il forno siciliano vicino alla mia università prepara costantemente, avreste scritto più di questo.
E se mi dite che avevate pensato il post si riferisse ad altro, allora non mi conoscete bene. Per tutti gli altri..peccato, non ve l'ho fatta ^.^
Una dolcissima giornata, a chi non è come neve...