sabato 26 novembre 2022

L'odore di quell'anno

Nell'ultimo mese ho fatto, insieme ad una delle mie sorelle, una di quelle cose che nessuno proprio accosterebbe al mio nome.

Ebbene si, mi son iscritta ad un corso in palestra.

L'idea è nata dalla mia sorellina che ne aveva bisogno per alleviare alcuni problemi di salute e, siccome noi si viaggia sempre in coppia (ma anche in band, visto il numero delle mie consanguinee), ho deciso di far questa pazzia e farle una meritata compagnia.

Certo, devo dire che l'investimento monetario in tute, scarpe da ginnastica e compagnia bella poteva farmi desistere, dal momento che la sottoscritta si rifiuta di avere abbigliamenti sportivi nel proprio guardaroba da almeno 15 anni -cioè da quando son finalmente terminate le lezioni di educazione fisica delle medie- ma non ho ceduto ed ho preso sul serio questo impegno.

E, con tutta onestà, nonostante si avvertano tutti gli anni che ho trascorso seduta ad una scrivania a studiare -prima- ed a lavorare -dopo-, il corso in questione mi piace parecchio.
In primo luogo, perché, ovviamente, mi regala la possibilità di fare quel minimo di movimento per ricordarmi del fatto che non ho nemmeno 30 anni e non i 200 che la mia asocialità ogni tanto dimostra.
In secondo luogo, perché, è questa è stata una cosa nuovissima, quell'oretta di esercizi lenti, composti -non è vero, l'istruttrice non si spiega come io faccia ad essere sempre sdraiata storta- e guidati mi concede un isolamento quasi completo da tutti i miei pensieri.

Me ne sono accorta alla prima lezione di prova -e forse è stata proprio quella sensazione a convincermi ad acquistare l'abbonamento più di ogni altro lato positivo della questione-: quando sono entrata da quella porta piena di rabbia e disappunto per la giornata che avevo trascorso e poi ne son uscita rendendomi conto che durante la respirazione, i piegamenti, le contrazioni dei muscoli non avevo pensato mai, nemmeno una volta, senza nemmeno chiederlo, a nulla di quello che mi stava dando tanto malcontento.

E pensare che, ogni volta che nei vari blog leggevo di sensazioni simili legate all'attività fisica, pur rendendomi conto dell'autenticità della bellezza provata dagli autori, mi dicevo "nah, io non sarò proprio mai una di loro, conoscendomi".

Guarda un po' te, invece, quanto poco mi conosco ancora!

Quindi, ricapitolando, anche se è ancora presto per fare un resoconto completo, tra lo scorso anno e quello che sta per finire, sono morta e rinata almeno un migliaio di volte per lasciare e riprendere altrettante versioni di me che mi stanno portando su strade che non avevo mai pensati di voler percorrere e verso quelle che, in cuor mio, ho sempre desiderato raggiungere.

Non male per quella che s'era tatuata sopra al cuore "sono uno scorpione".

Un buon fine settimana, a chi non è come neve...

lunedì 14 novembre 2022

...Celebrare attese

Quando non dormi tutta la notte e speri di recuperare in dieci minuti nella pausa pranzo.
E chiudi gli occhi e non lo sai se sei sveglio o stai dormendo ed i pensieri si mischiano coi sogni e poi provi a recuperarli entrambi e non ci sono più.
E quello è uno dei miei momenti preferiti.

Ed ho compiuto gli stessi anni che aveva mia mamma quando mi ha messa al mondo ed io del mondo, di me e di te non ho invece capito ancora proprio niente.
E continuo a scrivere a mezz'aria con l'indice le parole a cui penso e se sbaglio provo anche a cancellarle.
Ed ho quella lettera nel portafoglio forse da sempre e da quel decennio in cui è stata scritta l'ho letta solo due volte, la prima e l'ultima, perché tutto l'amore che c'è dentro mi fa ancora male.
E ad occhi chiusi so cantare e so ballare, ma se li riapro so scrivere davvero.
E poi ho battezzato la mia prima cazzata a lavoro, e son sicura che quella non me la scordo più.
E voglio ancora la musica a tutto volume se faccio la doccia, se mi spoglio, ed anche se li conosco a memoria mi fermo sempre a riprendere tutti i testi.

Che tutta sta tristezza addosso mi piega una lama alla volta e vorrei tornare indietro ancor prima dell'inizio ma proprio non si può ed allora avanti tutta, finché ce n'è.
E la mia paura preferita non esiste più da un po' ed ogni tanto mi chiedo se c'è mai stata veramente perché non me la ricordo proprio più.
Che ci si scorda sempre delle cose che sembravano indimenticabili e si torna sempre dove ci han spezzati.

E 'sta tristezza addosso proprio non mi si lava via, e se ci provo mi sembra d'esser nuda, e pensare che il mio vestito preferito sei sempre stato tu.
E forse un sorriso amico mi leccherà via le ferite, e l'odore di take away tra i capelli non sarà poi così male domani.

Che i compleanni forse sono tutti un po' tristi però questo un po' di più.
E che comunque non ci ho mai pensato, ma ogni post dovrebbe essere la continuazione della storia precedente e le mie invece iniziano e finiscono tutte qui.

...Che più lo vivo e meno imparo...

Buonanotte, a chi non è come neve...