Non una situazione.
Non una persona.
Non un dialogo intero.
Una parola sola.
Armonia.
Non mi suona bene.
Non la utilizzerei mai per definirmi. Non l'ho mai usata per definire qualcosa che mi piacesse.
In armonia.
No. Proprio no.
Scarabocchio. Ecco.
Questo mi suona meglio.
Io sono uno scarabocchio. Schematicamente ben definito, dai contorni marcatissimi, pieno di linee che si sovrappongono ed in bianco e nero.
Uno scarabocchio perfetto.
Perfetto per essere uno scarabocchio, si intende.
Non lo so se da fuori do questa impressione.
Scommetterei sul no, invece che sul si.
Comunque fa lo stesso.
In armonia.
Con cosa? Con chi?
Con il mondo? L'universo.
Guardando le stelle sto in pace con tutto quello che mi circonda, ma non ho bisogno di sentirmici in armonia. Lo apprezzo anche senza.
Con me stessa?
Non ci sto, in armonia.
C'è sempre una nota stonata.
Se mi guardo indietro, c'è sempre stata. La sento ancora, anche da lontano nel tempo e nello spazio.
Le armonie non hanno note stonate.
Le armonie sono tali perché tutto suona come dovrebbe suonare. Alti, bassi, beat e tempo.
Perfetto.
Io no.
Ma ho trovato il modo di farla comunque quadrare con il resto della melodia, la mia nota stonata.
La apprezzo, ci lavoro ogni tanto su quando sale un po' troppo di volume ma sono sicura che quella sia una parte troppo importante del pentagramma e che non sarò mai in grado di aggiustarla.
Meglio ancora.
Non vorrò mai aggiustarla.
È solo che ci vuole orecchio.
Essere in armonia è bellissimo, dolce, soffice. Soffice (soffice però suona bene). Lo immagino così almeno.
Ma c'è chi nasce stonato.
C'è chi cerca gli scarabocchi.
Io.
Voglio essere uno scarabocchio.
Vorrei uno scarabocchio.
In armonia non ci voglio proprio stare.
Una buona domenica, a chi non è come neve...