domenica 24 gennaio 2021

Come quando c'è casino ad una festa

Riflettevo.
Non una situazione.
Non una persona.
Non un dialogo intero.
Una parola sola.

Armonia.

Non mi suona bene.
Non la utilizzerei mai per definirmi. Non l'ho mai usata per definire qualcosa che mi piacesse.
In armonia.
No. Proprio no.

Scarabocchio. Ecco.
Questo mi suona meglio.
Io sono uno scarabocchio. Schematicamente ben definito, dai contorni marcatissimi, pieno di linee che si sovrappongono ed in bianco e nero.
Uno scarabocchio perfetto.
Perfetto per essere uno scarabocchio, si intende.

Non lo so se da fuori do questa impressione.
Scommetterei sul no, invece che sul si.
Comunque fa lo stesso.

In armonia.
Con cosa? Con chi?
Con il mondo? L'universo. 
Guardando le stelle sto in pace con tutto quello che mi circonda, ma non ho bisogno di sentirmici in armonia. Lo apprezzo anche senza.
Con me stessa?
Non ci sto, in armonia.
C'è sempre una nota stonata.
Se mi guardo indietro, c'è sempre stata. La sento ancora, anche da lontano nel tempo e nello spazio.
Le armonie non hanno note stonate.
Le armonie sono tali perché tutto suona come dovrebbe suonare. Alti, bassi, beat e tempo.
Perfetto.
Io no.
Ma ho trovato il modo di farla comunque quadrare con il resto della melodia, la mia nota stonata.
La apprezzo, ci lavoro ogni tanto su quando sale un po' troppo di volume ma sono sicura che quella sia una parte troppo importante del pentagramma e che non sarò mai in grado di aggiustarla.
Meglio ancora.
Non vorrò mai aggiustarla.
È solo che ci vuole orecchio.

Essere in armonia è bellissimo, dolce, soffice. Soffice (soffice però suona bene). Lo immagino così almeno.
Ma c'è chi nasce stonato.
C'è chi cerca gli scarabocchi.
Io.
Voglio essere uno scarabocchio.
Vorrei uno scarabocchio.
In armonia non ci voglio proprio stare.

Una buona domenica, a chi non è come neve...

venerdì 15 gennaio 2021

...Casa dov'è se ovunque...

Il primo è istinto è sempre quello di scappare.
Chiudi gli occhi e ti immagini da qualche parte. E vorresti che le gambe ti seguissero.
Il primo istinto è sempre quello di scappare.
Perché è più facile così che rimanere ed affrontare i tuoi fantasmi.

Il primo istinto è sempre quello di scappare.
Ma il secondo è quello di rimanere dove sei.
Perché poi ti rendi conto di non avere un altro posto dove andare.
Torni a casa, perché casa è dove i fantasmi nascono, crescono e si mettono a dormire.
Basta chiudere la porta.

È iniziato un nuovo anno ed ho iniziato una nuova agenda.
Nessuno ha grandi aspettative da quest'anno.
Io ho una felicità silenziosa che giorno dopo giorno si fa sempre più spazio nel cuore e nella mente.
Mi ha cambiato la prospettiva. Mi ha cambiato tutto.
Bastava poco.
Cresce ogni giorno di pari passo con la mia gioia.
La mia gioia cresce di pari passo con la sua crescita.

Ieri mi era presa un po' così.
Oggi ho camminato sulle nuvole tutto il giorno, perché ho aperto un libro che amo, per la seconda volta, come fosse la prima.
Perché non c'è assolutamente nulla che valga la pena di scendere.
Me lo sono promessa alla fine del 2020, all'inizio del 2021 ho ancora un po' paura ma continuo a volerlo.
Diventare un po' più grande.

Il primo istinto è sempre quello di scappare.
Avrei scelto l'Alaska comunque.

Una buona serata, a chi non è come neve...