Domani avrò una giornata in cui la fretta la farà da padrona.
Prego che vi siano posti per sostenere l'esame di mattina e non di pomeriggio, come previsto, o dovrei letteralmente arrivare all'ultimo secondo al compleanno di mia sorella.
Oggi, tornata a casa, ho sentito il bisogno di ricevere una scossa. Qualcosa di nuovo nella mia vita, di estremamente positivo.
Vorrei un 'boom', una risata; un ballo in mezza alla strada!Ma ciò mi spaventerebbe, perché ho la necessità costante di vedere i miei 'pilastri'; di riconoscere gli odori dei posti in cui vado; i sorrisi della gente che incontro...
Non so come resisto qui, all'Università. Nonostante non è che sia costretta chissà a quale tortura, anzi, ringrazio per la fortuna che sto avendo...ma io non sono la tipa che ama le novità.
Soprattutto se sono novità che devo affrontare da sola. Non sono una fifona, una mammona. Non sono la tipa che piange davanti agli altri, forse da bambina lo ero parecchio, ma adesso ho messo davanti il mio orgoglio. Ecco perché la gente dice che io sia fredda ed un po' apatica. Io ho semplicemente il mio mondo, con le mie abitudini ed i miei orari.
Ma ciò non significa che gli altri siano esclusi. In realtà sono parecchio gentile. Diciamo che sono troppo buona. Non stupida, ma troppo buona. Credo che a far del bene non si perda mai. Nonostante a volte sembri il contrario, io ci credo.
Come quando qualcuno per strada ti chiede un euro perché non ha soldi, e si pensa 'ma va, sei più ricco di me'. Io non lo dico...io l'euro, se ne ho la possibilità, lo do. Poi, quel che ne fanno non sono affari miei. Io ho solo fatto un bel gesto. E non di certo per far bella figura.
Ma forse mi sto divulgando troppo. Quando scrivo è così. Passo da un argomento all'altro senza neanche accorgermene.
Torno a studiare per l'esame di domani. Aspetto impaziente qualcosa che forse non avverrà.
Una buona serata, a chi non è come neve...
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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.