E' iniziato il conto alla rovescia, fiato sul collo, per arrivare neppure io so dove.
E se all'inizio la cosa mi portava il cuore in gola all'idea di essere ad un passo e forse non farcela comunque, soprattutto non per colpa mia (non direttamente o unicamente, almeno), adesso la cosa mi è indifferente.
Che a volte ci speri così tanto, che veder anche la minima possibilità di fallimento prenderti crudelmente in giro ti porta al va beh, sai che c'è, io il mio l'ho fatto, più di così non posso.
Molto più oggi, in cui a tutto penso meno al fatto che domani mi tocca correre all'Università per la tesi e Giovedì a consegnare dei documenti che forse neppure saranno pronti prima che io salga sul pullman.
E mentre io mi affretto e trovo anche il tempo per la medaglia d'oro come persona più cattiva dell'anno (che fa molto metafora, ma non lasciatevi ingannare dal limite temporale o mi offendo), qualcosa invece si è fermato sei anni fa, in una sera che ormai ripercorro ogni anno (questo leggermente in ritardo, ma non è una data a fare la differenza, non quando comunque il risultato è sempre lo stesso: loro non ci sono più).
E' sempre lui, il ragazzo dagli occhi verdi che a scuola chiedeva alla prof quando avrebbe dovuto ridere se non allora, che non era neppure maggiorenne e non lo è mai diventato.
E' strano, ogni anno inserisco il link del loro post precedente, come una catena di riletture per far capire, a chi si prende la briga di tornare indietro, come tutto è iniziato.
O meglio, come tutto è finito.
E per rileggere io, per cercare di ricordare qualche dettaglio che l'anno prima mi è sfuggito di loro, di lui.
E quest'anno non è diverso, sono tornata qui ma mi fa un effetto nuovo; come se avessi scordato quello che avevo scritto e stessi scoprendo per la prima volta quanto possa toccarti nel profondo una perdita che in confronto a quella subita da chi con lui viveva ogni ora del giorno, non è davvero niente.
Che di incidenti così ce ne sono stati ancora, già solo in questi ultimi mesi; come quello che mi ha fatto gelare il sangue questo inverno, annunciato al telegiornale mentre io ero sul letto della casa all'Università: non c'erano visi, non ci sono stati nomi per diverse ore, tanto è stato difficile il recupero dei resti delle vittime. C'era solo il nome della costa, di due città, quella prima e quella dopo la mia, ed il numero dei corpi scaraventati sull'asfalto.
E lo scoppio furioso del mio pianto isterico chiamando la mia amica "E se è qualcuno che conosciamo?!"
Che in quel momento ho provato una paura indescrivibile anche solo all'ipotesi di non poter rivedere questo o quel viso, di poter perdere ancora qualcun altro, stavolta magari ancora più vicino a me.
Ed il sospiro a scacciare gli occhi rossi quando all'appello non mancava nessuno ed il pensiero egoista del mio Dio, meno male dimenticando solo per un attimo che quel meno male altre famiglie, altri amici, altri fidanzati, semplicemente altri, non lo hanno esclamato.
Quello è il terrore che mi ha aperto il cuore e che lo ha spaccato a chi non ha mai più ricevuto risposta ad un telefono squillante invano.
Quello è il terrore che credo non si possa affievolire neppure dopo sei anni da una sera che, pur sbarrata sul calendario, è destinata a rimanere dov'è.
Com'è.
...Trattengo il tempo per tenerti qui
E tremo dentro e ormai pochi minuti
E poi davvero dovrò dirti addio, angelo mio...
Buon pomeriggio, a chi non è come neve...
Io credo di essere innamorato di questo blog, perché, nessuno me ne voglia, come nessun altro è quello che riesce a farmi commuovere, emozionare o a farmi venire la pelle d'oca, come oggi.
RispondiEliminaHo riletto i due post a ritroso che si ricollegavano a questo... e non ci sono parole giuste o meno giuste per descrivere quella sensazione. Se a me si sono allagati gli occhi di lacrime, non so tu come abbia potuto viverla, anche se, in un certo senso, ci son passato anch'io.
Comprendo questa sorta di decadimento di euforia verso una meta così ambita, ma che d'un tratto diventa quasi scontata, perché tornano in noi i fantasmi del passato, perché di colpo ci rendiamo conto di quanto siamo fragili, di come siamo così "leggeri".
Io ti abbraccio forte dolce Paola, con tutto il bene che può dare un abbraccio virtuale.
Ispy
Grazie Ispy, le tue parole sono veramente belle e mi onora moltissimo che tu mi abbia detto quello che mi hai scritto all'inizio. Pensare di trasmettere qualcosa con le mie parole è la cosa più importante, per me.
EliminaPer il resto, ti ringrazio solamente, non aggiungo altro perché hai detto tu tutto molto bene.
Ti abbraccio forte
E' brutto quando una vita viene recisa troppo presto.
RispondiEliminaUn abbraccione :)
Moz-
"La fine di una vita, l'inizio di altre mille"
EliminaUn abbraccio a te ^.^
Ci sono momenti in cui il silenzo esprime il pensiero molto più delle parole.
RispondiEliminaComprendo il tuo dolore, ho perso prima mio fratello e poi qualche anno fa un amico che si è suicidato.
Ti abbraccio forte (anche se virtualmente), il mio cuore è con te!
Ciao
Non oso neppure immaginare cosa sia perdere un fratello..
EliminaTi abbraccio io più forte
E' un post che appare regolarmente sulle tue pagine in questo periodo dell'anno, da quando hai aperto il blog. Da aggiungere non c'è tanto, perchè hai detto tutto tu e soprattutto perchè a certi dolori è anche difficile dare una spiegazione, o trovare un senso al perchè siano accaduti e accadano regolarmente nel mondo in cui viviamo.
RispondiEliminaPerciò, oltre ad avere un pensiero affettuoso verso chi purtroppo da quel giorno non c'è più, posso solo aggiungere che è molto toccante il tuo ricordo, e che certamente, se credi a qualcosa "oltre" allora, lì, il tuo amico ne starà di sicuro sorridendo. E se anche non ci credi, è comunque una bella cosa che hai fatto e fai spontaneamente, e che sicuramente non perderai nel tempo.
Non so se la perderò nel tempo così come l'ho fatta adesso, ma sicuramente certe cose io, come poi le mie amiche che erano nella stessa classe insieme a me ed a lui, non le scordo. E penso che portarsele dentro, lasciarle sempre lì qualsiasi cosa succeda, sia la miglior dimostrazione di affetto.
EliminaIo ho tanta paura della morte, sopratutto di quella inaspettata, immediata, contro natura.
RispondiEliminaEd ogni volta che sento parlare di incidenti d'auto mortali rabbrividisco.
La sola idea che un mio caro, familiare o amico che sia, possa morire per una velocità avanzata, per un problema meccanico, per una distrazione, per un bicchiere di troppo (...) mi fa' battere il cuore forte, troppo forte da far mancare il respiro. E allora accantono subito la mia tragica immaginazione, sperando che non accadrà mai, sperando che la telefonata che arriva nel buio della notte o nel pomeriggio piovoso non sia quella temuta.
Credimi Paola, il tuo post mi ha lasciato sbigottita e impaurita.
Mi dispiace con tutto il cuore per il tuo amico, è il minimo che possa dirti, espressione alquanto patetica aggiungerei. Eppure in questi casi qualsiasi parola suona male, risulta troppo banale.
Ti stringo fortissimo...
Ps. canzone bellissima.
Semplicemente grazie anche a te, ti abbraccio e per quanto riguarda la canzone, ti dirò, io preferisco quella proprio originale, in cui stona anche un pochino
EliminaStiamo vivendo due sensazioni opposte (parlo della laurea)... Tu così vicina, io invece mi allontano sempre di più dal traguardo che non so se taglierò mai...
RispondiEliminaPer l'altra questione beh, penso che chiunque abbia paura della morte e capita di doverci fare i conti quando un conoscente/una persona cara/un amico ci lascia... La mia migliore amica è morta tanti anni fa e ancora oggi, mi capita di pensarla... Di pensare a come sarebbe stata la nostra vita oggi, se lei fosse qui...
Ma il destino purtroppo non possiamo cambiarlo e l'unica cosa da fare è ricordare chi non c'è più... Perchè vivono anche grazie ai nostri ricordi.
Ti abbraccio.
Penso che ricordare sia la cosa più bella; significa che sei rimasto nel cuore e nella mente, che hai lasciato qualcosa di forte..
EliminaTi abbraccio e se ti consola, la mia laurea ancora non è così concreta ancora e purtroppo
Tesoro mio, post reale, perchè purtroppo a volte capita di vedere qualcuno a cui tieni più della tua stessa vita e non rivederlo più.
RispondiEliminaOppure cercare disperatamente la notizia che nulla sia capitato e essere sollevata al suono della sua voce...
Non so se sia l'autunno così strano , se sia il periodo , non so..so solo che a distanza di due anni la mia depressione mascherata è uscita e ricordo le cose i fatti tutto come fosse ieri e vedo la vita come fosse una cosa lontana e da non vivere così..
Poi passerà, ma ti capisco tanto credimi...
Ti stringo forte e mi fermo qui, è meglio!
Scrivendo questo post mi è venuto in mente quello tuo, in cui scrivevi di quando lo stesso dolore era toccato a te. Non stento a credere che il dolore sia ancora acceso.
EliminaCerti periodi, certi odori, certe cose poi, a volte sono proprio micidiali. Ti riportano indietro e ti fanno riprovare lo stesso male che avevi cercato di soffocare illudendoti ci fossi riuscita davvero. Ed invece...
Si dice che il tempo sia la miglior cura ed invece a volte neanche quello è dalla nostra.
Ti abbraccio forte :-*
E' la prima volta che capito nel tuo blog, ma ne sono realmente colpita. Le tue parole descrivono con immensa chiarezza i sentimenti, le paure, lo strazio provato e sofferto. Ho riletto anche il post quello vecchio per capire meglio e posso dirti che capisco quanto il dolore sia immenso.
RispondiEliminaEd è soprattutto in questi casi che capisci quanto ci affannassimo ogni giorno per cose inutili quotidiane, quando poi l'affetto e l'amore che proviamo ci fanno capire che le cose importanti sono ben altre e di tenerci stretti i ricordi, perché sono loro che tengono ancora in vita le persone che amiamo.
Ti seguo.
Un abbraccio
Ti ringrazio per il passaggio ed il commento.
EliminaE' vero, i ricordi vanno tenuti stretti ma anche quelli se vogliono ti fregano..anzi, lo fanno anche troppo spesso..
Un abbraccio a te e benvenuta
Un tempo era una mia ossessione,un ritardo,il telefono che squilava a vuoto...e per me erano mille pensieri che si calcavano uno sull'altro nella mia testolina eppure non era mai accaduto,non avevo perso nessuno "improvvisamente",però quando lo senti raccontare da altri ci pensi che tu forse non sarai esente in eterno da questa possibilità...poi un giorno questa ossessione chissà come e perché è svanita da sola...ma i pensieri ugulamene restano sai che il tempo passa e sai che per certe persone e qualche peloso che hai attorno ogni giorno rende il tempo più breve e ti chiedi un sacco di cose...soprattutto come sarà e come reagirai...ma sai che per quanto tu lo possa immaginare sarà del tutto inaspettato.
RispondiEliminaCome una volta nella vita mi è accaduto,con mio padre,era qualcosa di conclamato,pima o poi sarebbe accaduto ma questa è una lunga storia a cui ho risposto a muso duro e senza voltarmi indietro,solo ogni tanto in età matura per cercare di comprendere...ma oggi è diverso e non so cosa potrebbe spezzarsi, l'intensità,la mia capacità e tempi di reazione quali saranno,e forse la mia ossessione di un tempo era dovuta proprio a non aver ammmesso "quella" perdita nella mia vita e lo rigettata su altri con la mia ansia.Oggi vedo tutto diverso,ma posso comprendere i tuoi timori che non sono certo infondati vista la tua esperienza.E scusa se ho usato il tuo post per tirare fuore qualcosa di me che il tuo scritto ha fatto emergere,invece di scriverti quello che all'inizio avrei voluto scriverti, semplicemnte questo:un abbraccio forte piccoletta.
Invece è molto bello quando un post fa questo effetto: quando più che mio diventa vostro e riesce a tirarvi fuori emozioni del tutto personali. E' una bella vittoria!
EliminaTi abbraccio e ti ringrazio proprio tanto per esserti condivisa qui, proprio con me su una cosa così delicata
Quello che mi sento di fare in questo momento è un regalo, per quanto possa servire. Prendo un abbraccio e lo metto a disposizione per farne ciò che vuoi.
RispondiEliminaA presto!
Ste
Ed io non posso che prendere il tuo abbraccio e ricambiarlo fortemente. Grazie mille
EliminaForse non rimarrà quella sera. Ma rimarrà il senso di vuoto però. A far compagnia ad altri sgomenti. E ci scapperà un mezzo saluto. Un sorriso stereotipato. Come in certi post funerali che credevi solo da film.
RispondiEliminaNon oso immaginare il peso di quel vuoto per chi ha vissuto ancora più da vicino..
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