lunedì 8 giugno 2020

Everything that kills me makes me feel alive

Un modo per auto-gestirsi bisogna pur trovarlo, alla fine.
La sobrietà della mia esistenza si riassume tutta nei miei ossimori. Più ho sonno, meno riesco a dormire, più sono stanca più cose riesco a fare. E viceversa, ovviamente
Mi sono svegliata prestissimo con addosso tutto il sonno del mondo. O almeno, questo è quello che il mio corpo credeva di aver sentito.
Eppure non riuscivo a richiudere gli occhi. Anzi, ho avuto la brillante idea di ricaricare l'attività cerebrale sparandomi della buona musica dritta, dritta nelle orecchie per un bel po'.
Finché ho cominciato a riflettere sul fatto che in tutti i modi mi stavo auto-chiedendo di tornare a riposare, di prendere un po' di fiato dalle ultime settimane che sono state appaganti ma super intense e non so perché ma per rilassarmi -tolte ovviamente le cuffiette e riacquistato il silenzio- ho cominciato a pensare ad una cosa in particolare.

Amo il calore, l'acqua calda, il confine tra coccola ed ustione.
Eppure quella mattina mi è venuto in mente il mare.
Mi si è riversato tutto addosso.

Ho iniziato a sentirlo prima sulla punta della dita dei piedi, esattamente come potrei fare se mi stessi per immergere adesso.
Saliva sulle caviglie, mi solleticava i polpacci, si fermava sulle ginocchia per poi risalire come quando cammini dalla riva alla parte via, via più profonda e ti si blocca un attimo il respiro per il contrasto tra la temperatura dell'acqua e quella del sole che picchia forte in testa; ti vengono i brividi a fior di pelle e ti si contrae per istinto tutto l'addome, il ventre schiacciato su sé stesso, le braccia leggermente sollevate a sfiorare coi gomiti la distesa d'acqua che ti avvolge al suo ritmo.
Ho continuato a camminare, ad occhi chiusi, lentamente, col freddo sempre più pressante e la mente sempre più leggera.
La gola circondata dall'acqua pulita, di un blu intenso che si lascia attraversare esattamente come il tuo corpo sta permettendo di fare al gelo circostante, un leggero peso sulle spalle, la schiena trafitta da centinaia di aghi che più ti muovi, più li senti e più aumentano il desiderio di non startene ferma.
I capelli cullati come in una ninna nanna, un solo passo per farti inghiottire completamente, ti prendi un attimo, ti riempi i polmoni, muovi le braccia intorno a te, ti solleticano anche in quel punto tutti gli aghi che ti stanno addosso, saltelli un po' a gambe unite sul posto per darti slancio, sorridi e poi.
Vai giù.

Mi sono addormentata.
Sott'acqua, bellissimo, leggera.
Per ore.

Non ho nemmeno sognato, ho completamente azzerato tutto, recuperato ogni piccola scarica elettrica del mio corpo e della mia mente, come se non stessi riposando così da chissà quanto tempo.
Sono riemersa ancora col sorriso, preceduta dalle bollicine d'aria liberate dai miei polmoni, ho ripreso tutto l'ossigeno di cui avevo bisogno, ho lasciato ancora per un po' il controllo del mio corpo al mare e poi sono uscita a sdraiarmi al sole.

Perché alla fine, un modo per auto-gestirsi bisogna pur trovarlo.

Una buona giornata, a chi non è come neve...

26 commenti:

  1. Tra gli anni '80 e '90 del secolo scorso un gruppo di ricercatori dell'Università di Parma (coordinato da Giacomo Rizzolatti e composto da Luciano Fadiga, Leonardo Fogassi, Vittorio Gallese e Giuseppe di Pellegrino) iniziò a dedicarsi allo studio della corteccia premotoria. Avevano collocato degli elettrodi nella corteccia frontale inferiore di un macaco per studiare i neuroni specializzati nel controllo dei movimenti della mano, come il raccogliere o il maneggiare oggetti.
    Durante ogni esperimento era registrato il comportamento dei singoli neuroni nel cervello della scimmia mentre le si permetteva di accedere a frammenti di cibo, in modo da misurare la risposta neuronale a specifici movimenti.
    Come molte altre scoperte storiche, anche quella dei neuroni specchio fu dovuta al caso: mentre uno sperimentatore prendeva una banana in un cesto di frutta preparato per esperimenti, alcuni neuroni della scimmia che osservava la scena reagirono. Come poteva essere accaduto, se la scimmia non si era mossa? Fino ad allora si pensava che quei neuroni si attivassero solo per funzioni motorie. In un primo momento gli sperimentatori pensarono si trattasse di un difetto nelle misure o un guasto nella strumentazione, ma tutto risultò a posto e le reazioni si ripeterono non appena fu ripetuta l'azione di afferrare.
    Da allora questo lavoro è stato pubblicato, con l'aggiornamento sulla scoperta di neuroni specchio localizzati in entrambe le regioni parietali frontali inferiori del cervello e confermato.
    (Wiki)
    Bene.
    Ora lego un paio di volte il tuo post e controllo se le tue azioni riesco a percepirle come se le stessi facendo.

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    1. Ahahah bellissimo Gus, davvero xD Ti prego, torna a dirmi se funziona <3 :D

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  2. Un bell'ossimoro direi nel titolo. Anch'io amo il bagno e la doccia caldi, caldissimi, però ci sono anche le acque termali. Bella esperienza quella che descrivi: abbandonarsi non sempre è facile.

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    1. Ciao Sfinge, in realtà l'ossimoro sono io stessa a quanto pare :D
      Non sono mai stata alle terme, eppure le ho pure vicinissimo a casa!
      Abbandonarsi è, paradossalmente, la cosa più difficile che esista :O O almeno, così pare..

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  3. Con la mente (ed il cuore) possiamo essere esattamente dove vogliamo.
    E tu sai viaggiare benissimo.

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    1. Grazie Claudia :)
      È bello poi sapere che, seppur per piccole tratte, riesco ad accompagnarmi a belle persone come voi :)

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  4. Il titolo è il verso di una canzone che adoro :)
    Ma devo dire che le sensazioni marine che hai descritto mi hanno proprio catturata. Sarà che io senza mare non ci posso proprio stare e quel sentirlo addosso l'ho compreso nel profondo. Ti ha aiutata a dormire, a rilassarti, a riposare. Vedi...il mare agisce anche da lontano se lo sappiamo evocare. Un abbraccio.

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    1. Io amo i OR *.* La mia nuova ossessione musicale, dietro Tiziano ovviamente :D
      Il mare non lo amo per il sole, il caldo...ma l'acqua è decisamente il mio elemento; uno di cui non ho paura nemmeno quando dovrei, quando è arrabbiato, quando intimidisce...me lo porto dentro da bambina. Pensavo di essere fuoco, invece sono decisamente acqua.
      Un abbraccio a te e grazie :-*

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  5. La mente ha una potenza davvero straordinaria, basta saperla allenare e tu ci sei riuscita:)
    sinforosa

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  6. Anche io faccio un po' fatica a volte a dormire anche se ho molto sonno o sono molto stanco, sarà l'adrenalina. Comunque mi è sembrato quasi di sentirla davvero quell'acqua, a volte vagare con la mente è davvero terapeutico.

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    1. Ciao Pier :D
      Credimi è stata una cosa proprio non programmata ma bellissima per me. Mi ha fatto un effetto bellissimo e forse, se ci provassi di nuovo adesso volendolo tantissimo, non riuscirei a sentirmi come quella mattina.
      Stupendo *.*

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  7. Cosa aspetti allora a goderti un po' di mare? :P
    Comunque hai usato le parole in maniera fantastica. Un po' "baricchiana" (non barocca, ma da Baricco). Sono affascinato in particolare dalla tua descrizione del momento in cui sentiamo su di noi il fresco dell'acqua. Non potevi trovare parole migliori per farlo!
    Comunque sì, la "potenza" della nostra mente è spesso una grossa sorpresa.
    Eri così rilassata che hai spento tutto e non hai neanche sognato.
    Per il resto l'estate è il periodo in cui si dorme di meno, ma non si è (quasi) mai stanchi :)

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    1. Il mare se ci fosse meno sole e meno caldo lo amerei xD
      Diciamo che voglio la distesa di acqua, io :D
      Comunque un minuto di silenzio per me che ogni volta che leggo il paragone con Baricco mi commuovo. È troppo, lo sai anche tu, però mi fa felice lo stesso che tu lo abbia scritto xD ed ho fatto lo screen al commento ahah
      Così non potrai negarlo assolutamente, un domani xD
      Sul fatto di non essere stanca non totalmente d'accordo, oggi per esempio avrei un sacco di energia da recuperare eppure... :D

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  8. Le sensazioni sono più forti della realtà, e quindi sì, possono portarci al mare, farci evadere :)

    Moz-

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  9. Viaggiare con l'immaginazione è bellissimo, e tu riesci sempre a far viaggiare anche noi ;)

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  10. E questo è un bel modo per riavvolgere il filo e lasciarsi andare, finalmente serene. Meglio del contare le pecore per cercare di dormire.
    Hai fatto training autogeno lo sai?

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    1. Lo sai che contare le pecore in realtà sia un modo sbagliatissimo per cercare il sonno, perché il nostro cervello si attiva tantissimo per farlo?

      No, non lo so e sono andata subito a cercare su Google perché se si tratta di imparare cose nuove sono la prima alunna :D
      Magari mi perfeziono sulla cosa :D

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  11. io sono cintura nera di autogestione

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    1. Bene Francesco, una lezione alla sottoscritta quando? Sono indisciplinata come pochi!

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  12. E' un piacere leggerti. Un po' come sognare.
    Maurizio

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    1. Benvenuto Maurizio e grazie :)
      Mi fa molto piacere quello che mi hai scritto *.*

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  13. Che poi non è neanche immaginazione, ma l'esatto rievocare sensazioni vissute e ben presenti nel nostro cuore, nella nostra memoria, sulla nostra pelle... sono istanti che gratificano, e non potremmo mai lasciarli andar via.. ;)
    Franco Battaglia Postodibloggo

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    1. Esatto, più che immaginare è stato proprio come essere in mezzo a quei piccoli aghi come ci sono stata effettivamente migliaia di altre volte :)
      Lo farò più spesso *.*

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.