mercoledì 9 settembre 2020

Let it take you over

Bisogna un po' dirsele le cose, ammetterle.
Questa estate è stata pessima, per la sottoscritta, sotto alcuni punti di vista.
Ho fatto parecchia fatica per cercare di tenere l'umore sempre alto ma la verità è che, alla fine, ho dovuto arrendermi.
In realtà forse ho sbagliato semplicemente la gestione del prima.
In realtà forse non è stato sano quello che ho fatto nei mesi precedenti.
Mi sono sforzata, perché son fatta così, di guardare semplicemente avanti. Ed era giusto che fosse così.
Ma non mi sono mai concessa nemmeno un attimo per prendere consapevolezza che certi magoni dentro lo stomaco ancora non si erano sciolti.
Ho semplicemente avanzato prendendo l'abitudine di far finta di niente. Ed ho quindi collezionato.

Collezionato nodi in gola con tanto di cappio, lacrime congelate, sensi di colpa pre-confezionati, rimorsi e rimpianti appiccicosi come le gomme da masticare sulle suole delle scarpe.
Collezionato per un tempo esageratamente lungo finché non è arrivato il caldo -ma la temperatura era solo circostanziale- a prendermi a schiaffi ed a portare alla luce quello che già sapevo.
Tutto d'un colpo nelle prime settimane di Agosto ho cominciato a sollevare quella patina che mi ha ricoperto come la polvere un vecchio libro abbandonato e senza nemmeno bisogno di scavare ho trovato tutto là, in superficie ad aspettarmi.
Non è stato difficile come pensavo. Non è stato semplice come immaginavo.
Ho lasciato semplicemente andare e, una volta toccato il punto più basso -o così mi è sembrato-, ho deciso di risalire. 
A piccoli passi, senza forzare nulla.

Tornare a lavoro ha aiutato tantissimo.
Riavere la mia routine, anche a discapito del sonno, mi ha restituito le energie che avevo disseminato qui e là come le briciole di pollicino.
Anche tornare a studiare su un manuale enorme (che probabilmente terminerò più a rilento di quanto avessi preventivato) mi ha riaccesa: ho preso nota del fatto che, per farmi stare meglio, mi basta tenere attiva la mente, anche solo sforzando la memoria.

Ho quindi ricominciato ad essere più leggera.
Leggera davvero, in un modo un po' diverso da come mi sentivo nei post precedenti dove tutto a tratti andava bene ma non riuscivo comunque a mantenermi costante, nonostante i vari sforzi.
Avevo dei pensieri quasi ossessivi (il ché è forse un termine pesante da leggere, ma è solo perché, in effetti, io sono così: leggermente ossessiva nelle cose; se però suona meglio possiamo dire "ridondanti").
Avevo dei pensieri ridondanti (si, dai, va meglio con questo termine), che mi sabotavano. Erano legati a delle aspettative che non dipendevano da me e dato che, spesso, le aspettative nascono per essere disattese, cadevo proprio là dove non potevo avere il pieno controllo delle cose. Sempre nello stesso punto, tra l'altro.
Poi, come sempre mi accade, un giorno ho ricevuto uno schiaffo che non mi aspettavo; mi son lagnata un po' e da quel momento in poi mi sono detta molto onestamente che dovevo smetterla.
Ed ho smesso.

Anche i buoni libri sono stati una meravigliosa via di fuga.
Mai come in quest'ultimo periodo mi sento grata di aver ricevuto questo piccolo, immenso, dono: riuscire ad apprezzare quelle innumerevoli lettere una dietro l'altra, su un foglio bianco, a comporre vere e proprie opere d'arte o anche semplici racconti da un pomeriggio e via.
Se mi dessero un euro per ogni volta in cui sorrido felice di aver trovato un nuovo, bel libro da leggere sarei ricca. 
E pur senza darmelo, mi sento ricca lo stesso per lo stesso motivo.
E per le risate dei bambini.
E per la pioggia al mattino presto mentre ancora sono sotto le coperte.
E per il sorriso strappatomi d'improvviso dai miei amici.
E per i cornetti caldi lasciati da papà a colazione.
E per le cose che mi insegna ogni giorno a lavoro il mio dominus.
E per le mie sorelle.
E per i post che mi vengono in mente prima di addormentarmi.
E per il buongiorno degli sconosciuti incrociati per strada.
E per tutti i "e per" che potrei continuare a scrivere all'infinito.

"...Con la serenità per accettare le cose che non riesco a cambiare
e il coraggio per cambiare quelle che posso,
 in precario ma sufficiente equilibrio
lascio che sia, il mestiere della vita."

Una buona giornata, a chi non è come neve...

30 commenti:

  1. Meditare significa situare le cose al loro posto. Ecco allora la grandezza ultima dell'uomo profilarsi all'orizzonte: essa risiede nel riconoscere alle cose il loro posto, cioè il loro significato. La dignità dell'uomo sta infatti nella percezione, nel riconoscimento e nell'affermazione dell'esistenza del significato ultimo della realtà. Nella percezione della realtà determinata dal "cuore" sorge un iniziale giudizio, quindi un uomo vede se e quanto la realtà in cui si imbatte gli corrisponde e lo soddisfa. Nella percezione determinata dal cuore il punto o il luogo dove l'io non è più l'oggetto o la determinazione particolare che lo fa reagire, non è il potere, ma una realtà dentro di sé, come strumento di paragone nell'impatto con ogni realtà, che assicura la sua unità nell'incontro e nel confronto con tutto.
    Raggiungere queste "dignità" è molto difficile, allora l'uomo diventa scontento per avere accettato un compromesso che si porta dietro un senso di insoddisfazione.
    Ciao Paola.

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    1. Ciao Gus :)
      Effettivamente quando si scopre che per lungo tempo, magari senza rendercene conto, siamo scesi a compromessi (soprattutto con noi stessi) ci si può sentire persi, insoddisfatti, tristi.
      Una lotta un po'con il nostro stesso orgoglio. Mi è capitato recentemente e quello che ho fatto è stato cercare di mettere al proprio posto le cose, ossia dar loro un significato e, quando non c'era, cercarlo più attentamente.
      Sono diventata bravina per ora.
      Vediamo se dura :)
      Un abbraccio :)

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  2. bene, un gran bel post. ed era inevitabile che lo fosse. stavo per pensare di rimproverarti, poi ho letto fino alla fine e sono sollevato. ma ripeto, non poteva che essere così l'iter. brava, comunque.

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    1. Francesco, grazie mille :D
      Ammetto che ho faticato un po', come detto, nel pieno di questa estate; quindi il post ha seguito più o meno la stessa strada: si è aperto un po' così per finire col sorriso :)
      Mi son risparmiata una bela tirata d'orecchi, quindi :-P
      Un abbraccio e grazie :)

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  3. Mi hai fatto venire in mente due cose: il testo e la musica di Let it be dei Beatles e il libro Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estès.
    Le ultime 4 righe scritte in rosso sono un mantra, una regola di vita: vivere amando se stessi e la vita; le relazioni (e tutte le altre cose) vengono poi a seguire, se si parte da lì.

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    1. Sono una citazione di Tiziano Ferro, le righe in rosso quindi sono molto felice ti siano piaciute :)

      Le relazioni, di qualsiasi genere, sono impossibili se prima non si fortifica quella con se stessi, perché sennò si finisce per cercare semplicemente dei tappabuchi. Sembra sempre molto retorica come frase, invece solo quando lo si vive ci si accorge di quanto sia vero (e spesso difficile).
      Un abbraccio e grazie :)

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  4. Ricca sei già ricca di tuo. Con tutti gli "e per" possibili che puoi scorgere ad ogni istante.
    E la memoria va curata e custodita, per non aver paura, poi, del futuro.

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    1. Si, sono molto ricca, devo esserne riconoscente :)
      Il futuro per ora non mi spaventa, il passato alle spalle va bene così com'è, adesso. Cerco di costruire al meglio il presente, quello si :)

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  5. L'estate è passata. Brutta o bella che sia stata ora guardi avanti con maggior consapevolezza e spero serenità.
    Il valore della vita è in quei "e per".
    Un forte abbraccio. Ciao Paola.

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    1. Ciao Pia :-*
      Si, serena per ora è un aggettivo che mi sta bene. Anche se, del tutto casualmente, qualche ora dopo aver scritto questo ho un attimo traballato per una serie di eventi sopraggiunti non ho comunque cambiato lo stato della mia calma interiore.
      Se continua così sto 2020 lo recupero in corsa, dai :D

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  6. Secondo me è stata un'estate difficile, non pessima, per te, perché è stata di ricostruzione; anche perché dall'esterno è facile pensare "ha fatto saltare tutto per un capriccio" e invece è stato un momento doloroso, che ha chiuso il cammino in un percorso bellissimo all'inizio, ma nel finale diventato evidentemente troppo tortuoso. Invece lo schiaffo preso fa male, al momento di riceverlo, ma passa in fretta e in fondo non è stato un male vivere quella situazione, diciamo che hai fatto un giro sull'autoscontro e hai preso una "botticina", ma non è successo niente: l'autoscontro è comunque divertente e le "botte" si mettono in conto; fa parte del gioco. In quest'autunno concentrati su lavoro, famiglia e amicizie; sugli hobby e le cose che ti piacciono.
    La ricchezza non è uno stato di fatto, ma uno stato d'animo.

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    1. Diciamo che gli schiaffi spesso fanno male perché vogliamo noi che lo facciano; spesso pensiamo che a bruciare sia la guancia ed invece è solo l'orgoglio. Passa quando ci rendiamo conto del fatto che, la colpa, non è poi sempre nostra che abbiamo deciso di abbassare la guardia; è di chi ha approfittato del momento per darci contro invece che reagire diversamente.
      La vendetta che si consuma meglio è quella in cui si continua a sorridere, leggeri, e pieni di cose per cui ringraziare :)
      L'autoscontro mi piace moltissimo, fa proprio per me :D
      Grazie della metafora molto bella e del tuo commento :)
      Un abbraccio :-*

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  7. Penso che tu abbia dovuto rimettere apposto un po' di pezzi. Magari non è stata una brutta stagione, ma certamente è stato tempo di riconciliazione, di analisi, di pensieri e di riflessioni che dovevano prendere il loro giusto corso.
    Hai davanti a te un intero autunno, vedi di goderne ogni secondo.
    Un abbraccio.

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    1. L'autunno è decisamente la mia stagione, anche solo per riconoscimento devo fare in modo di viverlo al meglio che posso :D
      Sicuramente mi serviva passare un periodo come quello concluso; sarebbe stato strano ed impossibile il contrario.
      Però spero sia stato sufficiente così; settembre è il momento giusto per ricominciare e per proporsi nuove sfide.
      Incrociamo le dita :) Grazie ed un abbraccio :-*

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  8. Consapevolezza di non aver rimpianti soprattutto.

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    1. Rimpianti e rimorsi :D
      Meglio fare e sbagliare, va' :)

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  9. Ciao Paola

    In effetti quando i pensieri divengono ossessivi, è come se si appiccicassero alle pareti interne della mente e restassero lì a guardarti ogni qual volta tu entri lì dentro. Hai presente lo sguardo mezzo perso nel vuoto e mezzo da film horror dei cartoni animati?
    Quello.

    Il finale del tuo post è molto bello perché è lì che vivi l presente, è lì che trovi la felicità, è lì che ti accorgi che hai tanto di esser felice ogni giorno.

    Un abbraccione a te :)

    P.S.:
    hai parlato di libri e, ctaegorizzalo come spam, ma ti linko uno dei miei libri pubblicati: "La felicità è nelle tue mani".
    Se vuoi, puoi leggere l' anteprima scaricando gratuitamente il file in formato pdf o epub.

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    1. Ciao Daniele, grazie per essere passato :D
      È sempre nel presente che si dovrebbe vivere, per costruire al meglio il futuro e per dirsi "pari" con il passato. È che ovviamente non sempre è facile ^.^
      Però si, ci sono giorni in cui tutto va male eppure riesco ancora a trovare un motivo, pur semplicissimo, per sorridere e sentirmi in pace con me stessa :)

      Quanto al libro hai fatto bene a segnalarmelo :D
      Come detto sto leggendo tantissimo, ho un sacco di testi in attesa di essere aperti; dal momento che "I cavaliere di ghiaccio" mi era piaciuto moltissimo vedrò quanto prima di aggiungere in lista anche il tuo nuovo :)
      Un abbraccio :)

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    2. Sei una ragazza intelligente ma soprattutto molto empatica.
      Nei tanti post che hai pubblicato hai mostrato di sentire il mondo intorno a te e leggere le tue emozioni.

      Vivere il presente per costruire al meglio il futuro e per dirsi "pari" con il passato, bella frase :)

      Le piccole cose belle (che poi chi è che può definirle "piccole"? E se per noi fossero grandissime?) sono come delle gocce di acqua pura che cadono in un' acqua sporca: puliscono la mente dai cattivi pensieri.

      Grazie del complimento.
      Intanto, ti auguro buona lettura dei libri che stai leggendo :D

      Un abbraccione a te

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    3. Grazie mille Daniele per le belle cose che mi hai scritto :)
      Sicuramente nel tempo ho imparato a vivere un po' meglio empatia e sensibilità anche se non sono una gran maestra nella vita, in queste due arti :)
      Sono un po' meglio con lo scritto :D

      Le mie gocce d'acqua pura sono bellissime, inarrivabili. Piccole ma potentissime...
      Ti ringrazio e ti abbraccio :)

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  10. Bisogna arrendersi ad un certo timore commentando i tuoi ultimi post.Il timore del non rispetto verso se stessi per prima , del non rispetto verso te ,e di quello verso qualcuno a cui i tuoi post possono essersi ispirati.

    - Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.(E.F.)

    Leggendo questa tua condivisione che anche a me piace,mai come in questo momento la parola che usiamo nei nostri commenti assume un senso di responsabilità e di attenzione richiamandoci al noi stessi cercando di essere più imparziali possibili.

    Ti lascio un mio abbraccio

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    1. Il tuo commento mi permette di dire una cosa che mi preme molto; i miei post sono scritti senza l'intento di riferirsi a nessuno, se non a me stessa. In niente di quello che scrivo c'è un riferimento o una frecciatina o niente del genere ad altre persone se non a me stessa. Purtroppo ho avuto la conferma, qualche tempo fa, di essere stata fraintesa e, soprattutto, ho constatato come sia stato semplice prendere le mie parole e trasformarle in qualcos'altro.

      Quindi ti prego, vi prego, sentitevi liberi di scrivere quello che sentite e pensate nel mio blog, con educazione ovviamente, ma senza censure o filtri perché io non ne vedo il motivo.
      Grazie mille della sensibilità comunque, ti abbraccio :)

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  11. -In niente di quello che scrivo c'è un riferimento o una frecciatina o niente del genere ad altre persone se non a me stessa. Purtroppo ho avuto la conferma, qualche tempo fa, di essere stata fraintesa e, soprattutto, ho constatato come sia stato semplice prendere le mie parole e trasformarle in qualcos'altro...

    Se il mio commento ha avuto anche il solo scopo di farti mettere in chiaro quanto da te scritto mi va benissimo...ma ti prego non prendere tu le mie di parole è inserirle in contesti a me sconosciuti e di cui non trovi nessun riferimento al tuo giustificato chiarimento .Il mio commento è innocuo...forse fin troppo per averne comprensione.Ecco ho colto il tuo invito di "sentirmi" libera e l'ho fatto con una naturalezza simile al primo commento.

    Non penso che ci sia necessità di ridursi a frecciatine o di intercettarle dal momento in cui siamo consapevoli che non portano a nulla ,se non alla morte della parola ,del senso dello scrivere e di quel che sentiamo di essere.

    Grazie a te

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    1. Hai fatto benissimo :D

      Perdonami, ho frainteso la parte iniziale del tuo primo commento ("...e di quello verso qualcuno a cui i tuoi post possono essersi ispirati") ed ho pensato, sbagliando, che stessi riferendoti a qualcosa in particolare. L'ho pensato per il verificarsi di quella situazione di cui ho accennato nella risposta precedente.
      Mea culpa, scusami :)

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  12. Mi hai fatto venire il magone a leggerti così.
    A volte vorrei poterti abbracciare anche se penso tu non sia tanto da smancerie. In questi anni ti ho letta ed ho imparato a volerti bene, mi ricordi così tanto la me di un tempo, ma forse te l'ho già detto.
    Toccare il fondo e risalire è qualcosa che ti capiterà tante volte ed io ti auguro di risalire con la stessa forza, con la stessa grinta, con la stessa passione e determinazione che metti in tutto quel che fai.
    Pronta a farti distrarre dalle parole, che sono li, splendenti apposta perché ci possano rapire, cullare e curare.
    Riavvolgi il nastro ri riparti. Anche se ci saranno nuovi schiaffi.
    Ma ci saranno altre stelle, tutte quelle che ti piacerà rimanere a guardare seduta a terra, sul balcone.
    Rewind.

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    1. Cara Mariella,
      mi fa sempre molto piacere leggerti, sento tanta tenerezza nei tuoi commenti che lasci qui da me e la cosa mi fa sempre piacere.
      Anche io trovo moltissime affinità con te, non hai idea di quante altre ce ne sono che leggo e magari non dico.
      Da quel momento che ho scritto nel post, ho continuato ad andare avanti con un umore molto migliore; probabilmente avevo davvero solo bisogno di metabolizzare fatti e sbagli (miei, ovviamente) perché tutto sennò mi sarebbe rimasto in una via di mezzo inaccettabile.
      Dopo aver lasciato il rewind è finalmente partito il play.
      Va tutto bene :)
      Grazie mille, ti abbraccio sinceramente :)

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    2. uhhhh, tenerezza non dai...
      Diventerò più distaccata e concisa. PROMESSO.

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  13. Ne so qualcosa di manuali enormi e pensieri ridondanti e concordo con te sul fatto di dare importanza alle cose - anche piccole, come quelle che hai elencato alla fine - che ci rendono ricchi dentro.
    In bocca al lupo per qualsiasi prova alla quale ti porterà il ...torrenziale (è il caso di dirlo?:)) manuale!

    EM

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    1. Grazie mille Matassa; ti ho letto in questi giorni anche se non ti ho commentato. Mi hai ricordato le sessioni estive all'Università :-D
      In bocca al lupo anche e soprattutto a te :D

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.