sabato 6 febbraio 2021

In piedi sulle porte

Mi lecco le ferite ma non sono un talento in questo. Ogni tanto la mia lingua è come il sale; più mi sfioro e più mi faccio male.

Qualche giorno fa la mattina mi è esplosa all'altezza del cuore: un cielo meravigliosamente azzurro come l'anima dei bambini ed un freddo a schegge che fumava instancabilmente il fiato.
Ho passato tutto il tragitto verso il lavoro a giocarci, sovrappensiero. Potessero anche le mie paure volare via così: come mini esplosioni di vapore schiuse tra le labbra.

È che per costruirsi ci vuole tempo.
Non è che possiamo spacchettarci come se nulla fosse e poi iniziare ad intersecare tasselli senza nemmeno leggere le istruzioni.
È che per coltivare il sole ci vuole dedizione.
Non è che ci si possa aspettare di aprire la finestra e trovare costantemente bel tempo.
Non è che si possa pretendere che qualcuno soffi via nuvoloni al posto nostro.

Ma non è detto che non vada poi bene anche camminare appesi ad un filo.
Di neve.

Oggi m'è venuto da scrivere in punta di tastiera.
Ero partita con l'idea di frantumare pezzi di vetro ed invece ancora prima di toccare terra si sono trasformati in piume.
Bianche e leggere, si sollevano ad ogni passo. 
Pensare che al loro posto avrei trovato decine di piccole schegge conficcate nella pelle.
Vedi a volte il sapersi prendere cura di sé.

Vedi a volte mettere lo zucchero al posto del sale.

A chi non è come neve...

31 commenti:

  1. E io lo so che puoi esplodere, e poi disinnescarti che nemmeno in The hurt locker.. ;)

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    1. L'importante è saperlo per essere pronti anche nel caso ci volesse troppo tempo per disinnescarmi :)

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  2. Un post incredibilmente bello dove si trova tutta la poetica di Paola. Una metafora avvincente.
    Tranquilla, sai scegliere le strade giuste.

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    1. Grazie mille Gus :-*
      Non so se le strade giuste, finché saranno in grado di portarmi dove devo essere, non avrò rimpianti :D
      Un abbraccio :-*

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  3. Già, bisogna lavorare su se stessi, ma visto che almeno già sai di cosa hai bisogno, sei sulla strada giusta^^

    Moz-

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    1. Un po' fa paura ed un po' mi fa ridere :-D Devo togliere la prima parte e tenere con me solo la seconda ^.^

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  4. Mi piace molto la poesia di questo post. E' di una delicatezza unica. Brava Paola, davvero. Un abbraccio.

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  5. Dovremmo più spesso "mettere lo zucchero al posto del sale".
    E sognare.

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    1. Pensare che io invece in cucina sono un disastro e li scambio sempre...
      Colpa mia :-/
      Grazie Claudia :)

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  6. rimango incantato davanti a tanta meraviglia!!!
    Grazie

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  7. Nelle difficoltà si trova la forza, dopotutto.

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    1. Un po' di forza ed un po' di inquietudine. Sono quasi pronta a far prevalere la prima sulla seconda :)

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  8. Anche io mi sono spesso trovato a cambiare tema del post in corso d'opera. E mi pare che tu lo abbia fatto magistralmente. Un saluto,

    EM
    (Devo leggermi un bel po' di arretrati, mi sa!)

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    1. Grazie Matassa, per questo commento e per i successivi che ho letto, sei stato carinissimo a recuperarli tutti davvero :-*

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  9. È che per costruirsi ci vuole tempo.
    Non è che possiamo spacchettarci come se nulla fosse e poi iniziare ad intersecare tasselli senza nemmeno leggere le istruzioni.

    Esattamente. E' un processo lento. Bisogna prima di tutto capire i tasselli, poi unirli insieme e ricostruirci. Ho sempre pensato che fossero gli altri a non capire, in realtà ero io che ancora non avevo ultimato questo processo :)

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    1. Anche io in questo ultimo periodo ho veramente capito che prima di tutto devo risolvere il mio puzzle; senza quello completo sarà impossibile cominciare anche solo a guardare i pezzi degli altri.
      Non si incastreranno mai sennò. Introspettiva lo sono sempre stata, ma da qualche tempo e da un certo momento, mi sono resa conto che devo cambiare prospettiva. E che il nuovo panorama non è per niente male. Ma allora questo è che tutti chiamano "diventare grandi"? :-D

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    2. Esattamente. Quando ci si conosce perfettamente, allora si è diventati..grandi

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  10. "Non è che possiamo spacchettarci come se nulla fosse e poi iniziare ad intersecare tasselli senza nemmeno leggere le istruzioni"
    Che bella espressione, Paola. E rende perfettamente il senso del nostro continuo scavarci dentro, demolire e ricostruire...
    Un saluto caro:)

    EM

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    1. Esatto, demolire e ricostruire :)
      Io sto cercando di demolire insicurezze e paure per costruirci su qualcosa di solido ma, soprattutto, di utile.
      Ti auguro lo stesso :-*
      Un abbraccio a te :) E grazie di nuovo :)

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  11. Il filo di neve su cui stai camminando, ti concederà il tempo necessario affinché la cura di te sia completa. Non avere fretta.
    Ti abbraccio forte.

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    1. Senza fretta ma spedita, o rischio di fermarmi di nuovo come ho fatto tanti anni fa :)
      Un abbraccio anche a te e grazie :-*

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  12. E' esattamente il percorso che fanno tutti quelli che lavorano con me e che ho fatto anch'io a suo tempo come paziente. E' un aumento progressivo del volersi bene, del riconoscere pezzi di sè, un processo progressivo ma con picchi improvvisi di gioia. E la cosa bella è che tutto ciò che si acquisisce non si perde più, magari c'è qualche momento in cui si perde la bussola, ma sempre meno e sempre più velocemente si ritrova la direzione. Visto a posteriori è un percorso meraviglioso, unico, irripetibile e fantastico. Che ti fa stare sempre meglio. Continua, potrai arrivare al traguardo di comprendere che non c'è nessun traguardo, che il percorso continua sempre più gioiosamente per tutta la vita, che magicamente acquista sempre più senso.

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    1. Una visione piena di sole, che bello ^.^
      Mi piace l'idea di imparare per ritrovarsi quando, inevitabilmente, mi perderò ancora. È esattamente quello cui aspiro; collezionare precedenti che mi possano servire nei momenti un po' più duri :)
      Collezionare "si" per non dover dire "no" solo per paura :)

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  13. -È che per coltivare il sole ci vuole dedizione.
    Non è che ci si possa aspettare di aprire la finestra e trovare costantemente bel tempo.
    Non è che si possa pretendere che qualcuno soffi via nuvoloni al posto nostro...


    Un po' sorrido perché leggendoti ,mi è saltato all'occhio il pezzo su cui si è soffermato Riky ...quello precedente a questo e precedente il mio:) ...scusami .

    Sai cosa Paola?Spesso mi son detta che dobbiamo camminare con le nostre gambe ,riuscire a farcela da soli , metterci quella dedizione e senza "pretendere "che qualcuno altro sposti le nuvole sopra la nostra testa in un cielo che sta per piovere.

    Spesso leggo frasi del tipo " lungi da me voler fare da maestra ad altri " quando invece questo stesso concetto si smentisce da se dal momento in cui in me osservatrice mi arriva proprio come momento illuminante in cui ti percepisco maestro! Cosa ti sto per dire ?Che non c'è nulla di male relazionarsi ,condividere e magari anche inconsapevolmente essere da maestri a qualcuno anche attraverso la lettura di un bel post come il tuo.

    Magari potremmo essere degli "allievi" che debbono ancora lavorare sul " non pretendere "più che pretendere e farsi bagnare dagli acquazzoni:).... È vero che possiamo e dobbiamo farcela da soli ,smontando e rimontando pezzi di noi ,ma è anche vero che ognuno di noi senza l'altro ,gli altri non potrebbe mai costruirsi .

    Sono d'accordo con il dottor Giorgi quando scrive : Continua, potrai arrivare al traguardo di comprendere che non c'è nessun traguardo, che il percorso continua sempre più gioiosamente per tutta la vita, che magicamente acquista sempre più senso.


    Una persona che stimo tantissimo un giorno mi chiese quale fosse la mia meta ,ed io risposi di non averne una che mi sentivo continuamente in viaggio.Ebbene se non avessi avuto quell'incontro con questa persona non avrei capito da lì che il "traguardo" era Si il viaggio stesso ma disponendo della bussola dell'amore!
    Viaggiare ,costruirsi da se stessi attraverso gli altri senza mai perdere quella lucina ...E cosa importa dei giochi di alternanza tra maestri ed allievi se la vita stessa non smette mai di meravigliare ognuno di Noi?


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    1. Sì, dobbiamo camminare con le nostre gambe: con il tifo delle persone che ci vogliono bene, tanto per rimanere in tema di connessioni tra blog, ma senza pretendere che quelle persone intervengano e facciano per noi.
      Gli altri sono vicino a noi, per aiutarci in questo processo di costruzione o ricostruzione che sia del nostro "io".
      La meta, o senso della vita...io l'ho capito, è una cosa semplice, ma con un qualcosa di metafisico, che possiamo fare sempre...per 10 anni o per 100, a seconda del tempo che il fato o un Dio ci concede...
      Penso che tu mi abbia capito...penso che tu abbia capito a cosa mi riferissi...

      Il senso della vita...riflessioni scritte in un post che è nel mio pannello, in programmazione, ma non so per quando. Potrebbe anche essere l'ultimo post del mio blog e quindi arrivare tra un mese, tra un anno, tra dieci...

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    2. Che meraviglia questo scambio di commenti :-*
      Sono d'accordo con entrambi; è impossibile costruirsi senza passare anche per le lezioni che ci danno gli altri (pensa a quante volte ci lasciamo influenzare dagli altri pur senza accorgercene o volerlo), ma come detto anche da Riky perfettamente, questo non può essere una scusante per dirsi "tanto ci sarà qualcuno a farmi crescere al posto mio".
      Intendo che bisogna partire da dentro, da soli, e poi al momento giusto cominciare con l'esterno. (Per lasciarsi alla fine, come diceva Tiziano :-P).

      Comunque grazie per questi due commenti :-* Perfetti

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  14. Questo filo di neve su cui stai candidando potrebbe anche rompersi strapparsi e spero che tu abbia lì sotto qualcuno che ti prende al volo con braccio forte e mira

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    1. Soprattutto, spero di esserci io là sotto pronta a prendermi :-*

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  15. gioia pura Paola quella che descrivi e credo che sia una cosa bellissima tenere fra le braccia un cucciolo di uomo.
    Un soffio di gioia che il cuore metterà nello scrigno prezioso dove si trattengono le emozioni di una vita

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.