Non un post per raccontare.
Parole in punta di piedi, come il mio andare in questa vita in questi mesi.
Non tragitti da ripercorrere, visi da ritrovare, occhi da scordare.
Solo un piumone di stelle dentro cui accoccolarsi; una carezza sulla guancia, il profumo del cioccolato che si scioglie piano a fuoco basso, lento.
Un andare lento, inesorabile ma lento, sulle punte dei piedi che fanno sempre più male. Male per i sogni che son rimasti indietro, per quelli che non si avvereranno mai, per quelli che tanto hai amato e custodito come si fa con i vecchi peluche dell'infanzia.
E tu comunque resti, inevitabilmente, un dio. Il tuo dio, lo stesso dio.
Un dio delle piccole cose.
Dei tuoi colori sempre uguali; sfumature tenui per chi vive immerso nei colori dalle tonalità pastello (ti guardo ed hai una pelle così chiara, i capelli così chiari e poi all'improvviso gli occhi così scuri! Magari li avessi avuti verdi o azzurri. Invece sei così bella così sei, così bella) ed ogni tanto ne esce comunque imbrattato di nero.
Del far così tanto per lasciarla così com'è, così com'è lei che poi sono io, perché puoi perdonare il tradimento di tutti, amici, fratelli, amanti, ma quello a te stessa mai, quello non si perdona, non si perdona mai.
Non lo perdonare mai.
Perché quando tutto se ne va, quando tutto sfuma, quando il sonno diventa oblío, tu continui a restare, devi restare, e restare comporta perdonare e perdonare significa sapersi ancora guardare allo specchio, riconoscersi allo specchio, volersi bene allo specchio.
Ed io, che sono il mio dio, non mi tradisco e mi perdono per le volte in cui ho pensato di tradirmi, perché di quello specchio non voglio aver paura, perché di me voglio continuare a rimanere innamorata, del bianco e del nero ma anche del blu, del grigio, del rosso, del verde...
A chi non è come neve...
Non c’è superbia né vanità in questo guardarsi allo specchio senza abbassare lo sguardo, ne’ c’è arroganza o blasfemia in quel sentirti dio, delle piccole cose e di te stessa. Ogni parola è sommessa e potente, crea un coro di ringraziamento alla vita e a come tu la vivi.
RispondiEliminaScrivi raramente, ma quando lo fai vale il tempo dell’attesa.
massimolegnani
(orearovescio.wp)
E' bello rileggerti, ritrovarti. Sembrano un passo di danza queste parole tanto sono delicate. Ti abbraccio.
RispondiEliminaUna decisa dichiarazione d'amore. L'amor proprio che va ribadito, riconosciuto, alimentato non appena si può, perché perdersi di vista non dovrebbe essere mai concesso, ed uno specchio aiuta sempre.
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