giovedì 26 aprile 2018

E gli rubava l'anima

Qualche mattina fa mi sono svegliata con un sonno pesantissimo addosso. Credevo, ero assolutamente convinta, che sull'orologio avrei trovato almeno l'ora di pranzo ed invece avevo dormito appena quelle otto ore che consigliano gli esperti.
Stavo sognando di fare la doccia, lo desideravo proprio, e mi sono catapultata nella realtà con così tanta fatica che, nel quasi meccanico gesto di prendere il telefono, ero convintissima di starmi sporgendo per prendere la cornetta della doccia (si, si chiama proprio cornetta!).

Non è stata una grande giornata, quella. Ero nervosissima, di quella rabbia che ti fa esplodere al minimo pretesto, che quasi anzi cerchi di proposito così da avere modo di farla traboccare. Sapete, quella cosa che ti fa ricordare che non hai un piano e che quello che avevi forse faceva acqua da tutte le parti? Bene, traslatela ad una che invece la mania del controllo ce l'ha cucita addosso ed immaginate la catastrofe.
Però, il giorno seguente è migliorato un po' e non so neanche io perché.
Forse il fatto di aver trovato un pretesto stupido -bikini e Batman- per fare pace con il mio Rrrromano, forse la consapevolezza di essermi sfogata abbastanza.
Metteteci anche che, non so come, hanno iniziato a succedermi cose belle.
O io ho iniziato a vederle io.

Per esempio, quando sono cominciate a sorpresa le prime note di una canzone che amo. Che istintivamente mi viene da chiudere gli occhi e di muovere la testa leggera, per assecondare la sua melodia. Quelle volte che la senti proprio con tutto il corpo, la canzone, non con le orecchie semplicemente.
Per esempio, quando ho divorato un libro dietro l'altro, e tra questi ne è uscito uno, un monologo, che avevo sempre desiderato acquistare e non lo avevo mai fatto ed ora invece è nella mia libreria virtuale e mi rende felice la consapevolezza, forse, di averlo letto nel momento giusto.
Per esempio, aver visto per la prima volta Giove con il mio telescopio. Non mi ero accorta che fuori, quella sera, non facesse per nulla freddo; non mi ero accorta neanche che il pianeta fosse finalmente in un punto visibile. In realtà stavo semplicemente guardando una stella, Arturo, perché Sirio non la potevo prendere, ed all'improvviso ho notato quel punto fermo. Sono scattata proprio entusiasta perché una stella brilla, un pianeta resta immobile nella propria luce, ed allora mi è bastato poco per riconoscerlo.
Credevo sarebbe stato complicato, perché io non è che abbia una grande mira, ed invece mi ci è voluto un attimo. Ero emozionata, anche se io mi emoziono sempre di fronte al cielo notturno; c'è poco da fare, è una cosa che amo e che mi rende felice come poche altre. Ero curiosa di scoprire, in primo luogo, quanto potessi vedere con la potenza del mio telescopio. Non per la paura di essere delusa, né col desiderio di vedere di più. Solo pura curiosità per la piccola scoperta personale che stavo per compiere.
Mi è piaciuto tantissimo. 
Non è possibile, con quello che ho ora, vedere proprio i colori esatti del pianeta, ma concentrando la vista si possono scorgere le striature che lo contraddistinguono. Soprattutto quello che mi ha lasciata appiccicata allo spettacolo notturno è stata la parvenza di sospensione di Giove dentro i propri satelliti.
A vederli sembrano quattro stelle qualunque, ma si distinguono nitidamente e si comprende subito, invece, la loro natura. E dicevo, appunto, sarà per la loro posizione, sarà per i miei occhi, che sembra che Giove sia sospeso tra di loro. Proprio come se fosse possibile disegnare, per uno sguardo a migliaia e migliaia di km, la distanza tra questi quattro corpi celesti; come se quello che dovrebbe essere il protagonista della scena, in realtà, fosse stato calato con un filo invisibile solo in un secondo momento e fosse rimasto là, fermo al proprio posto, galleggiante. Come se ci si aspettasse, da un momento all'altro, di vederlo muovere al pizzico del filo invisibile che lo sostiene per magia, appeso al tetto dell'universo.
Ho provato a scattare una foto di quello che stavo vedendo, ma l'obiettivo non riusciva a restituire la bellezza che, almeno io, ho scorto in quell'angolo nero così distante da noi. In realtà non mi è neppure dispiaciuto; è come quando si ha un tesoro prezioso e non c'è bisogno di mostrarlo a tutti, lo si tiene solo per sé, per non sciuparlo.

Ed infine, per esempio, quando ho potuto programmare finalmente il prossimo incontro con il mio Rrrromano che per me è satellite, pianeta, cielo ed universo intero. Perché quando nonostante tutto si ha la prospettiva di quello che potrebbe essere, di quello che sarà, allora anche quello che ancora non è, è bello più di prima.

Una buona serata, a chi non è come neve...

22 commenti:

  1. Che cose belle che racconti 💞❤️💕 e interessanti.
    Io oggi ho fotogeafato due splendide voccinelle dalla colorazione straordinaria (dal macro al micro non c'è differenza è sempre uno splendido viaggio ;)

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    1. Si, il viaggio non sta neanche poi tanto in quello che si vede ma in come lo si guarda..sembra banale ma è la realtà :)

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  2. Bikini e Batman è una strana associazione :D Beh, non mi puoi lasciare la curiosità: che monologo hai letto? E che canzone ha avuto quel potere di rischiarare le nubi che si stavano accumulando sopra la tua testa?

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    1. Per la gioia di Franco, ho letto Novecento, di Baricco. Davvero bellissimo, davvero, davvero. Infatti l'ho fatto iniziare anche al mio nipotino :)
      E quanto alla canzone...ovviamente Tiziano :)
      Valore assoluto, ascolta solo l'attacco della sua voce, immagina le mie orecchie e capisci perché mi ha rischiarato *.*

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    2. Novecento è l'unico "pezzo" di Baricco che valga la pena di essere letto.
      Ahahahah
      (ma Franco lo sa che mi piace girare il coltello nella piaga)

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    3. Ti dirò che effettivamente ne ho letti diversi in quei giorni e sono rimasta un po' delusa dagli altri..!

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  3. I piani per il futuro si delineano lentamente, non è che ci si sveglia un giorno e si scopre un percorso già perfettamente tracciato. Ti sei appena laureata, del resto :)

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    1. Hai ragione, Dama, ma io sono impaziente e maniaca del controllo, appunto. Comunque mi basta anche il fatto che ora ho un piano per un piano :-D

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  4. Programmare l'incontro con il ragazzo è cosa buona e giusta.
    Ciao Paola.

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  5. Anche i palloncini rossi galleggiano comunque :D

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    1. È vero, ma a volte non te lo aspetti proprio, da quelli rossi :)

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  6. eh vabbè, ma quanto sei umorale !!!! :-))

    (tipico delle donne, d'altro canto)

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    1. Non si accomunano le donneeee xD
      Comunque ho deciso che fino a circa Settembre/Ottobre mi giocherò la carta della crisi post laurea. Sappiatelo xD

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  7. E chi ti ruba l'anima è sempre e solo lui...😘
    Belli i tuoi pensieri.
    Abbraccio forte Paola ed anche al tuo ladro...😁
    Buon fine settimana!

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    1. Grazie Pia, un abbraccione anche a te da entrambi :)

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  8. Direi ottimo :-), perchè basta cambiare prospettiva che tutto inizia a girare come deve:bene!
    Un bacione.

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    1. Si, diciamo che vado un po' a tentativi in questi giorni ma lo troverò il mio equilibrio :-D

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  9. La passione che hai per l'universo è davvero speciale. Grazie di averci raccontato, con sapienza e coinvolgimento, il tuo incontro con Giove.
    Vero, a volte i "tesori" abbiamo solo voglia di tenerli per noi e proteggerli dal resto del mondo.
    Un abbraccio.

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    1. Ieri ho visto un film (comico) in cui l'attore stava per fare la foto con sua figlia ma guardandola le ha detto "no, stavolta è più bello il ricordo". Mi è successo anche altre volte...Certe cose non hanno neanche bisogno di essere fermate dentro un immagine, sono già fisse dentro di noi

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  10. Leggendoti, è inequivocabile la sensazione di sfiorare da vicino una persona innamoratissima: del proprio compagno e della vita. E questo è un balsamo, per chi passa.
    Un sorriso per una serena settimana.
    ^_____^

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    1. Grazie Key :)
      Attualemnte non ho a portata di mano l'e-reader, ma appena torno nella mia regione comprerò il tuo libro, come promesso :)
      Un abbraccio :)

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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.