Piccolo post per informarvi, o santo cielo lo so che crederete sia un fake, che la sfortuna non ci abbandona!
Dopo innumerevoli pneumatici bucati, serate a cui avremmo voluto partecipare rimandate all'ultimo, ferite lievi, ecc. Alla fine, la città in cui studio mi ha portato (rullo di tamburi...) al pronto soccorso!
Grazie per gli applausi, e scusate se è poco. In particolare, al pronto soccorso c'è finito il mio fidanzato.
Nulla di grave, non disperiamo, grazie al cielo è stato più un grosso spavento.
Sulla neve, scivolando, è andato a finire con il torace sul ferro dello slittino. E pochi minuti prima mio cognato aveva coperto il suddetto con un pezzo di plastica, oppure chissà cosa si sarebbe fatto.
Ne è seguita corsa all'infermeria dell'impianto sciistico, corsa al pronto soccorso più vicino comprendente sensi unici violati e strade non meglio identificate; corridoio dell'ospedale percorso con la sedia a rotelle, per fargli evitare sforzi, guidata sempre da mio cognato che lo faceva sbattere su ogni angolo dell'edificio; risate di conforto e uscita dall'ospedale con il sollievo di non aver riscontrato nessun danno interno; litigata con gelataia, lasciatemelo dire antipatica come la fame, del centro commerciale in cui abbiamo pranzato/fatto merenda (data l'ora) e tre ore di macchina per rientrare nella nostra città.
Stanchi come muli, abbiamo assaporato a lungo l'aria del nostro familiare e piccolo paese...
Solo adesso mi rendo conto di quello che il mio fidanzato ha rischiato. Se non fosse stato per quella plastica, il ferro lo avrebbe sicuramente trafitto e chissà che danni gli avrebbe causato...E' in momenti come questi che ti rendi conto di diverse cose...di come a volte il destino sia scritto davvero.
L'ho pensato oggi: ci vorrebbero due vite parallele. Per constatare quello che sarebbe successo SE...
Una sola vita non basta, anche se c'è chi dice che basta godersela per far si che sia abbastanza, ma io non ci credo. Non ci credo perché a volte siamo troppo ingenui per vedere quello che abbiamo davanti.
Come la storia di quel ragazzo che se ne va dopo una litigata furiosa con la fidanzata, e tornando a casa muore in un incidente stradale...Mi vengono i brividi...
L'ultima cosa nella sua vita, è stata una litigata...
Non voglio trasformare il post in un testo lugubre, ho solo voglia di consigliarvi di non buttare mai neanche un attimo.
Purtroppo io molto spesso sono troppo orgogliosa e serbo parecchio rancore. Anche per una piccolezza, mi sembra che abbiano fatto un torto imperdonabile, ma non è colpa mia. Come si fa a controllare certe emozioni, certi istinti?
E' come dire ad un ghepardo di non saltare addosso alla preda che ha sotto il muso. Non credo sia naturale, ma a volte questi 'piccoli sacrifici' vale la pena di farli.
Se avete appena litigato con una persona che amate, chiamatela e ditele qualsiasi cosa, ma non lasciatela in sospeso. Ditele, seppur arrabbiati, che la amate nonostante tutto.
Se avete appena lasciato qualcuno, riprendetevelo. Rimediate ai vostri errori, anche se non verrete mai perdonati, un giorno potrete dire che ci avete provato...che avete fatto di tutto, che QUELLA persona era DAVVERO importante.
Se non l'avete fatta sentire importante, se non l'avete amata come voleva, allora non significa che non siete in grado di stare con lei, che non la meritate. Significa semplicemente che dovete cambiare il vostro modo di porvi verso la persona in questione.
Siate sempre attenti a rispettare chi avete accanto. Non private la libertà a nessuno!
Non esiste 'non puoi vedere le tue amiche; non puoi truccarti; non puoi studiare'. Questo non è amore, è solo ossessione. Ed io lo so bene, perché sono parecchio possessiva, ma ho riconosciuto i miei limiti, così come ho riconosciuto il limite di sopportazione del mio fidanzato.
Lo so, non ci volevo io per dirvi queste cose, ma sono solo dei piccoli consigli che stasera mi va di darvi.
Adesso vi lascio sperando che voi tutti possiate sentirvi fortunati della persona che allieta la vostra vita.
Una buona notte, a chi non è come neve...
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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.