martedì 19 febbraio 2013

La farfalla bianca...

Mentre la neve è riapparsa sulle montagne che si scorgono dalla mia finestra,
sono appena venuta a conoscenza di una leggenda (giapponese) bellissima, che ben si abbina al candore bianco che ricopre i monti.

In una casetta dietro il cimitero del tempio di Sozanji viveva un vecchio di nome Takahama. Era molto amabile e piaceva a tutti i suoi vicini, anche se molti di essi lo ritenevano pazzo.
A quanto pare la sua pazzia consisteva nel fatto che non si era mai sposato enon aveva mai desiderato rimanere in intimità con una donna.

Un giorno di estate si ammalò tanto gravemente, che mandò a chiamare la cognata ed il figlio di lei. I due arrivarono e fecero tutto ciò che potevano per dargli sollievo nelle sue ultime ore.
Mentre lo vegliavano, Takahama si addormentò.

Poco dopo una grande farfalla bianca volò dentro la stanza e si posò sul cuscino del vecchio. Il ragazzo cercò di cacciarla  via, ma quella tornò tre volte, come se fosse riluttante ad abbandonare il malato. Alla fine il nipote di Takahama riuscì a farla uscire in giardino ed a farle attraversare il cancello fino a farla entrare nel cimitero, dove si posò sulla tomba di una donna e misteriosamente scomparve.Osservando la tomba, il giovane trovò il nome 'Akiko' scritto su di essa, insieme un epitaffio che raccontava come Akiko era morta all'età di diciotto anni. Benché la tomba fosse ricoperta di muschio e sembrasse costruita decenni prima, il ragazzo notò che era circondata di fiori ed il piccolo serbatoio dell'acqua era stato riempito di recente.
Quando il giovane tornò a casa, Takahama era ormai spirato. Si rivolse alla madre e le raccontò quello che aveva visto nel cimitero.

'Akiko?', mormorò la madre. 'Quando tuo zio era giovane, fu fidanzata con Akiko. La ragazza morì di tubercolosi proprio il giorno prima delle nozze. Quando lasciò questo mondo, tuo zio decise che non si sarebbe mai sposato e che avrebbe vissuto per sempre vicino alla sua tomba. Per tutti questi anni ha mantenuto la promessa ed ha conservato nel cuore tutti i dolci ricordi del suo unico amore. Tutti i giorni Takahama si recava nel cimitero, sia che l'aria fosse profumata della brezza dell'estate, sia che fosse appesantita dalla neve che cadeva d'inverno. Tutti i giorni pregava che lei fosse felice, bagnava la tomba con le sue lacrime e portava dei fiori. Adesso che Takahama stava morendo e non poteva più svolgere il suo compito amoroso, Akiko è venuta per lui. Quella farfalla bianca era la sua anima dolce ed innamorata'


Credo non vi sia altro da aggiungere..



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Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.